Cnemophilus macgregorii

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Paradisea crestata
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
FamigliaCnemophilidae
GenereCnemophilus
SpecieC. macgregorii
Nomenclatura binomiale
Cnemophilus macgregorii
De Vis, 1890

La paradisea crestata (Cnemophilus macgregorii De Vis, 1890) è un uccello passeriforme della famiglia Cnemophilidae[2].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico della specie, macgregorii, venne scelto in omaggio al governatore coloniale William MacGregor[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Maschio impagliato.
Femmina impagliata.

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Misura 24 cm di lunghezza, per un peso di 79-125 g[4].

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

L'aspetto può ricordare quello di un beccofrusone, per la testa arrotondata con presenza della caratteristica cresta, il becco corto e sottile, la forma paffuta e robusta.
Il dimorfismo sessuale è piuttosto evidente: le femmine, infatti, presentano piumaggio quasi interamente di colore verde oliva, con tendenza a sfumare ventralmente nel grigio e su ali e coda nel bruno-ruggine. I maschi, invece, presentano gola, guance, petto, ventre e fianchi di colore nero sericeo, mentre fronte, vertice, nuca, dorso, ali, groppa, codione e coda sono di colore giallo limone (rosso-arancio nella sottospecie sanguineus), con tendenza in ambedue le sottospecie a sfumare nell'ocra man mano che si va dalle ali verso la coda: nei maschi è inoltre presente sulla fronte un ciuffetto erettile di 4-6 penne color ocra con fini striature violacee, al quale la specie deve il nome comune di "paradisea crestata". In ambo i sessi, becco e zampe sono neri, mentre gli occhi sono bruno-dorati.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli diurni e solitari, che si muovono perlopiù nella bassa canopia alla ricerca di cibo: nonostante sia piuttosto comune udirne il richiamo (paragonato allo strofinio di due pezzi di legno), questi uccelli sono estremamente difficili da osservare per la loro cautela e circospezione.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

La dieta di questi uccelli sembrerebbe esclusivamente frugivora, non essendo mai stati osservati nutrirsi d'altro[4]: si pensa tuttavia che essi possano sporadicamente nutrirsi anche di insetti.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

La stagione riproduttiva va da giugno a novembre[4]: i rituali di corteggiamento non sono stati osservati finora, tuttavia si ritiene che anche questi uccelli siano poligini.

La femmina si occupa da sola della costruzione del nido: questo ha forma globosa e viene costruito intrecciando muschio, felci, radichette ed altre fibre vegetali, foderando la cavità di cova con piumino e foglie morte. A differenza della congenere paradisea di Loria, che nidifica al suolo, la paradisea crestata costruisce il nido di preferenza nelle cavità degli alberi e nei tronchi marci, a pochi metri di altezza: al suo interno, la femmina depone un singolo uovo, dal guscio biancastro e con rade maculature scure. La cova dura circa tre settimane ed è anch'essa appannaggio esclusivo della femmina, che si occupa inoltre delle cure al nidiaceo, cieco ed implume alla schiusa: questo viene imbeccato con frutta rigurgitata, i cui semi provvede a rigurgitare a sua volta, disseminandoli tutto intorno al nido.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La paradisea di Loria è endemica della Nuova Guinea, dove, pur con areale piuttosto discontinuo, popola la porzione centro-orientale dell'asse montuoso centrale dell'isola.

Lhabitat di questi uccelli è rappresentato dalle aree primarie e secondarie di foresta pluviale montana e foresta nebulosa con denso sottobosco, fra i 2300 ed i 3400 m di quota[4].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Maschio impagliato della sottospecie sanguineus.

Se ne riconoscono due sottospecie[2]:

Alcuni autori riconoscerebbero la popolazione dei monti Kubor, attualmente facente parte della sottospecie sanguineus, come sottospecie a sé stante, col nome di C. m. kuboriensis[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Cnemophilus macgregorii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 20 aprile 2016.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Cnemophilidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 20 aprile 2016.
  3. ^ Beolens, B. & Watkins, M., Whose Bird? Men and Women Commemorated in the Common Names of Birds, Christopher Helm, 2003, p. 212.
  4. ^ a b c d e (EN) Crested Bird-of-paradise (Cnemophilus macgregorii), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 20 aprile 2016.

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