Civet

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Civet
Civet de marcassin o civet di cinghialetto
Origini
Luogo d'origineBandiera della Francia Francia
Dettagli
Categoriapiatto unico

Un civet è un ragù preparato con cipolla e altri bulbi commestibili da preparare con il vino rosso; corrisponde allo stufato italiano.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Non si sa se la parola sia di origine occitana o francese. Il termine deriva da cive e civette (erba cipollina) e significherebbe: "piatto preparato con cipolle e cipollotti". Il termine cive viene dal latino caepatum, (da caepa, cioè cipolla).

Preparazione[modifica | modifica wikitesto]

Conviene precisare che la selvaggina richiede una marinatura preventiva per togliere l'asprezza tipica delle carni di animali selvatici. Mettere in casseruola un congruo quantitativo di burro, farlo sciogliere e aggiungere fette di cipolla, una foglia di lauro, uno spicchio d'aglio e dei chiodi di garofano. Quando aglio e cipolla imbiondiscono, togliere l'aglio, aggiungere un paio di cucchiai di farina bianca, mescolare rapidamente affinché si amalgami, aggiungere due bicchieri di vino rosso e un bicchiere di brodo di carne; far ridurre l'insieme a poco più della metà, salare e pepare, poi aggiungere la carne e far cuocere a fuoco non vivace, mescolando di quando in quando.[1] I tempi di cottura variano a seconda del tipo di carne e delle dimensioni dei tagli o pezzi della medesima.

Vi sono varianti a questa ricetta, a seconda della carne che si cuoce. Le verdure che si possono aggiungere sono carote (tagliate in tocchetti), pezzetti di sedano e altre verdure aromatizzanti.

Esempi di civet[modifica | modifica wikitesto]

  • Civet de lièvre (stufato di lepre)
  • Civet de zourites (stufato di polpo alla maniera di Riunione)
  • Civet de lapin (stufato di coniglio)
  • Civet de chevreuil (stufato di capriolo)
  • Civet de langoustines (stufato di scampi)
  • Civet de cerf (stufato di cervo)

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il cuoco piemontese, Sala bolognese, Forni editore, p. 181

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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