Chiesa di Sant'Angelo ad Pinos

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Chiesa di Sant'Angelo ad Pinos
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàPuccianiello (Caserta)
Religionecattolica di rito romano
TitolareSan Michele Arcangelo
Diocesi Caserta
Inizio costruzioneprima del 1113
La chiesa di Sant'Angelo ad Pino e il contiguo convento dei Padri della Dottrina Cristiana sorgono sul colle a sinistra, ai piedi di Casertavecchia

La chiesa di Sant'Angelo ad Pinos detta anche "Sant'Angiulillo"[1]è un luogo di culto cattolico di Caserta, collocato tra le storiche frazioni Mezzano e Puccianiello, in diocesi di Caserta.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Comparve per la prima volta nella bolla di Senne, arcivescovo di Capua, a delimitazione della diocesi di Caserta del 1113[2]. Vultaggio ritiene sia citata in una permuta del 1114. Nel privilegio di papa Alessandro III del 1178[3]. Secondo Vultaggio non compare nelle decime degli anni 1308-1310 e 1326-1327[4] ma Di Lorenzo[5] ritiene di poterla individuare nell'elenco del 1308-1309. Vultaggio la ritrova ancora in atti del 1250, del 1284[4]. A parte le scarne citazioni inedite presenti nelle visite pastorali del 17° e del 18°, la prima descrizione sommaria fu pubblicata da Esperti nel 1775[6]. Per una svista Di Donato[1] fa risalire il possesso dei Padri della Dottrina Cristiana alla fine del 1500, contro quanto ricostruisce Di Lorenzo[5] che stima ragionevole il possesso probabilmente solo dal 1732 – 1733 e, con certezza dal 1745; il possesso dei Padri forse terminò col passaggio al Demanio dello Stato nel 1866, data che segna, probabilmente, l’inizio del declino, attestato con certezza dal 1929 sulla scorta di graffiti. Oggi è allo stato di rudere.

L’edificio[modifica | modifica wikitesto]

Il complesso (chiesa e convento) dall'alto

La chiesa è orientata a circa 20° dalla direzione est-ovest, con l’altare verso E-NE, forse per vincoli dovuti alla conformazione del colle su cui sorge. Di Lorenzo[5] ritiene che la chiesa sia ancora sostanzialmente quella medievale. La chiesa originaria fu inglobata nel convento dei Padri della Dottrina Cristiana, probabilmente edificato tra 1733 e 1750.

Facciata[modifica | modifica wikitesto]

La facciata della chiesa ed il portale archiacuto di accesso

L’ingresso si inserisce nel prospetto del vicino complesso conventuale. Il portale è costituito da una lunetta archiacuta e da un architrave orizzontale sembra realizzato in pietra: non ci sono documenti o prove (da analisi dei materiali impiegati) utili a datarlo. Per cui resta dubbio possa essere un originale del XIV-XV secolo oppure esito di un intervento in stile neomedievale, ritrovato da Serraglio[7]. Al di sopra è una piccola finestra circolare che illumina la chiesa.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

interno della chiesa

La chiesa ha unica navata, coperta a botte il che è un ulteriore indizio della conservazione della struttura medievale[5]. Le lunette hanno unghie di monta inferiore a quella della volta a botte principale. Le dimensioni della chiesa sono coerenti con quelle di altre chiese rurali citate nella bolla di Senne.

Opere d’arte[modifica | modifica wikitesto]

cantoria del 1802

Oggi la chiesa è del tutto priva di opere d’arte tranne i resti della cantoria realizzata dai Padri Dottrinari nel 1802.

Cornici in stucco decorano la parete di fondo al di sopra dell’altare maggiore, di cui restano i frammenti delle decorazioni in marmo nello spazio antistante l’ingresso. La statua dell’Arcangelo Michele, titolare della chiesa, fu portata in epoca imprecisata nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea in Puccianiello, come ricorda Di Donato[1]. È datata alla prima metà dell’Ottocento ed è attribuita ad una bottega napoletana anonima.

Negli ambienti del convento attiguo restano affreschi tardobarocchi decorativi, probabilmente realizzati tra 1734 e 1750.

affreschi tardobarocchi nel convento, databili tra 1734 e 1750

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c L. Di Donato, Il convento su Sant'Angiulillo: ieri ed oggi- Caserta musica e arte - 2016, su casertamusica.com.
  2. ^ Il testo della bolla è noto solo da trascrizioni, essendo irreperibile il testo originale da quasi 4 secoli. Per una recente trascrizione si veda in appendice di Bulla Sennetis Episcopo Casertano - Diocesi di Caserta 1113 – 2013 - giornata di studi per il 900º anniversario della bolla di Senne, a cura di D. Caiazza – P. Di Lorenzo, Dragoni, 2013, pp. 237 – 239, che riporta la trascrizione di Michele Monaco in M. Monaco, Recognitio sanctuariii capuanii, Napoli, 1637, pp. 291-302. Come ricostruito da Laudando (cfr. T. Laudando, Storia dei vescovi della Diocesi di Caserta, «Bollettino ufficiale della Diocesi di Caserta», luglio 1925, p. 13, ristampato con note di Ilario Valdelli in T. Laudando, Storia dei vescovi della Diocesi di Caserta, Caserta, 1996, p. 81), il vescovo De Cornea nel 1635 aveva ritrovato la pergamena originale della bolla che fu trascritta da Monaco e pubblicata nel 1637 (Monaco l’aveva già pubblicata nel Sanctuarium del 1630). Quindi, la trascrizione del 1637 è la versione da ritenere più vicina all’originale.
  3. ^ G. Tescione, Il privilegio del 1178 di Alessandro III per la Chiesa casertana, in Studi in onore di mons. Luigi Diligenza, Aversa, 1989, p. 247-256.
  4. ^ a b C. Vultaggio, Caserta nel Medioevo, in Per una storia di Caserta dal Medioevo all'età contemporanea, a cura di F. Corvese – G. Tescione, Napoli, Athena, 1993, p. 84
  5. ^ a b c d P. Di Lorenzo, La chiesa di Sant’Angelo ad Pinos (Sant’Angiolillo) a Caserta: qualche documento e prima descrizione, «Rivista di Terra di Lavoro», anno XV, n° 1, aprile 2020, pp. 1 – 25, pp. 3 - 4[1].
  6. ^ C. Esperti, Memorie ecclesiastiche della città di Caserta, Napoli 1775, p. 141.
  7. ^ R. Serraglio, Architettura e ambiente nel reale sito di San Leucio, in Luigi Vanvitelli: 1700 – 2000, a cura di A. Gambardella, San Nicola La Strada, 2005, pp. 565 – 576, a pp. 573 – 574 e a nota 48 a p. 576

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • C. Esperti, Memorie ecclesiastiche della città di Caserta, Napoli 1775.
  • G. Tescione, Il privilegio del 1178 di Alessandro III per la Chiesa casertana, in Studi in onore di mons. Luigi Diligenza, Aversa, 1989.
  • C. Vultaggio, Caserta nel Medioevo, in Per una storia di Caserta dal Medioevo all'età contemporanea, a cura di F. Corvese – G. Tescione, Napoli, Athena, 1993.
  • R. Serraglio, Architettura e ambiente nel reale sito di San Leucio, in Luigi Vanvitelli: 1700 – 2000, a cura di A. Gambardella, San Nicola La Strada, 2005.
  • Bulla Sennetis Episcopo Casertano - Diocesi di Caserta 1113 – 2013 - giornata di studi per il 900º anniversario della bolla di Senne, a cura di D. Caiazza – P. Di Lorenzo, Dragoni, 2013, pp. 237 – 239.
  • L. Di Donato, Il convento su Sant'Angiulillo: ieri ed oggi, in «Caserta musica e arte», 2016.
  • P. Di Lorenzo, La chiesa di Sant’Angelo ad Pinos (Sant’Angiolillo) a Caserta: qualche documento e prima descrizione, «Rivista di Terra di Lavoro», anno XV, n° 1, aprile 2020, pp. 1 – 25. [2]

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