Ceratozamia robusta

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Ceratozamia robusta
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneCycadophyta
ClasseCycadopsida
OrdineCycadales
FamigliaZamiaceae
GenereCeratozamia
SpecieC. robusta
Nomenclatura binomiale
Ceratozamia robusta
Miq., 1847
Sinonimi

Ceratozamia mexicana

Ceratozamia robusta Miq., 1847 è una pianta appartenente alla famiglia delle Zamiaceae, diffusa in Messico, Guatemala e Belize.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È una cicade di notevoli dimensioni, la più grande specie del genere Ceratozamia, e presenta fusti arborescenti, in genere non ramificati, eretti o decombenti, alti sino a 2 m.[3]

Le foglie, da 5 a 35, arcuate, lunghe 2–4 m, sono disposte a corona all'apice del fusto e sono sorrette da un picciolo lungo 20–60 cm, armato di piccole spine; sono composte da 50-100 paia di foglioline lanceolate, lunghe 25–40 cm e larghe 2,5–4 cm, arcuate,di consistenza coriacea, prive di venatura centrale.

È una specie dioica, che presenta coni maschili cilindro-conici, verdastri, lunghi 30–40 cm, peduncolati, con microsporofilli lunghi 3–5 mm, e coni femminili cilindrici, verde-brunastri, lunghi 25–40 cm e larghi 10–15 cm, con macrosporofilli grossolanamente esagonali, lunghi 3-3,5 cm; sia gli sporofilli maschili che quelli femminili presentano all'apice le caratteristiche protuberanze cornee tipiche del genere Ceratozamia.

I semi sono ovoidali, lunghi 25–30 mm, ricoperti da un tegumento di colore inizialmente bianco-crema, che diviene bruno a maturità.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Rispetto alle altre specie del genere Ceratozamia, questa specie può vantare un areale relativamente ampio che comprende gli stati messicani di Oaxaca, Chiapas, Veracruz e Tabasco, nonché il Belize e il Guatemala.[1]

Il suo habitat è la foresta tropicale umida, con predilezione per le aree a substrato calcareo, su pendii ripidi e scogliere.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Gli specialisti del settore ritengono che Ceratozamia robusta raggruppi in realtà entità diverse, alcune delle quali meriterebbero di essere considerate come specie a sé stanti.[1][3]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List classifica C. robusta come specie in pericolo di Estinzione (Endangered).[1]

La specie è inserita nella Appendice I della Convention on International Trade of Endangered Species (CITES)[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Gregory, T. & Chemnick, J. 2010, Ceratozamia robusta, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Miquel FA, Ceratozamia robusta (PDF), in Tijdschr. Wis-Natuurk. Wetensch. Eerste Kl. Kon. Ned. Inst. Wetensch. 1847; 1: 42-43. URL consultato il 20 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2011).
  3. ^ a b Whitelock 2002, pp. 71-72.
  4. ^ CITES - Appendices I, II and III (PDF), su Convention On International Trade In Endangered Species Of Wild Fauna And Flora, International Environment House, 2011 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Ceratozamia robusta, su The Cycad Pages. URL consultato il 10 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2011).
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