Centotheceae

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Centotheceae
Centotheca lappacea
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
(clade)Commelinidi
OrdinePoales
FamigliaPoaceae
SottofamigliaPanicoideae
TribùCentotheceae
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseCommelinidae
OrdineCyperales
FamigliaPoaceae
SottofamigliaPanicoideae
TribùCentotheceae
Ridl., 1907
Generi

Centotheceae Ridl., 1907 è una tribù di piante spermatofite monocotiledoni appartenente alla famiglia delle Poacee (ex Graminaceae) e sottofamiglia Panicoideae.[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della tribù deriva dal suo genere tipo Centotheca Desv. , 1810 il cui nome deriva da due parole greche: "kenteo" (= puntura, spina) e "theke" (= box, fodero) e fa riferimento alle setole riflesse sui lemmi superiori dell'infiorescenza di queste piante.[3][4]

Il nome scientifico della tribù è stato definito dal botanico e biologo inglese Sir Henry Nicholas Ridley (Norfolk, 10 dicembre 1855 – 24 ottobre 1956) nellapubblicazione "Mat. Fl. Maley. Pen. 3: 122. 1907" del 1907.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Spighetta generica con tre fiori diversi
  • Il portamento delle specie di questo gruppo in genere è cespitoso, rizomatoso o stolonifero con cicli biologici per lo più annuali. I culmi possono essere ramificati. Il ciclo fotosintetico di queste piante è del tipo C3. Altezza massima dei culmi: 100 cm.[6][7][8][9][10][11][12][13]
  • Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie con altre vene distintamente incrociate. Possono essere presenti dei pseudopiccoli.
  • Guaina: la guaina è abbracciante il fusto.
  • Ligula: le ligule sono membranosa; la membrana è sfrangiata oppure termina con una frangia di peli.
  • Lamina: la lamina ha delle forme generalmente lineari e piatte; si restringono alla base senza abbracciare lo stelo. I micropeli delle foglie sono simili a bottoni o funghi.
  • Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, ascellari e terminali, sono ramificate (o con rami primari non ramificati, o rami primari ramificati formanti rami di ordine superiore) e sono formate da alcune spighette ed hanno la forma di una pannocchia.
  • Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, compresse lateralmente o dorsoventralmente, sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da 1 a 4 fiori (da 8 a 20 in Megastachya). Possono essere presenti dei fiori sterili o ridotti; in questo caso sono in posizione distale rispetto a quelli fertili. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione avviene con la rottura della rachilla (che si estende) sopra le glume.
  • Glume: le glume, disuguali, sono membranose eventualmente con bordi ialini, con o senza barbe e apice acuto o acuminato; le venature sono 3 - 5 longitudinali; è presente una carena dorsale.
  • Palea: la palea, eventualmente carenata (o bicarenata), è membranosa con o senza barbe; in genere è più stretta o più corta del suo lemma.
  • Lemma: il lemma è membranoso eventualmente con bordi ialini o precisi, con o senza barbe e apice acuto o apicolato (mucronato in Megastachya); sulla superficie sono presenti delle setole riflesse; dorsalmente sono arrotondati; le venature sono 5 - 7 longitudinali;
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[7]
*, P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
  • Il perianzio è ridotto e formato da due lodicule, delle squame traslucide, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule hanno una consistenza carnosa.
  • I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme ovoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è puntiforme. L'embrione è provvisto quasi sempre di epiblasto ha un solo cotiledone (allungato) altamente modificato (scutello con fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia si sovrappongono.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Come gran parte delle Poaceae, le specie di questo genere si riproducono per impollinazione anemogama. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo. La dispersione dei semi avviene inizialmente a opera del vento (dispersione anemocora) e una volta giunti a terra grazie all'azione di insetti come le formiche (mirmecoria).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo gruppo sono presenti nelle foreste tropicali dell'Africa (Megastachya) e nell'Africa occidentale, Asia, Queensland e Isole del Pacifico.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa tribù (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9 700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9 500[10]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, la tribù Centotheceae è posizionata all'interno della sottofamiglia Panicoideae.[1][7]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

All'interno della famiglia Poaceae la sottofamiglia Panicoideae appartiene al clade "PACMAD" (formato dalle sottofamiglie Aristidoideae, Arundinoideae, Micrairoideae, Danthonioideae, Chloridoideae e Panicoideae). Questo clade con il clade BEP (formato dalle sottofamiglie Ehrhartoideae, Bambusoideae e Pooideae) forma un "gruppo fratello" (il clade BEP a volte è chiamato clade "BOP" in quanto la sottofamiglia Ehrhartoideae a volte è chiamata Oryzoideae). La sottofamiglia di questa voce, nell'ambito del clade "PACMAD", a parte la sottofamiglia Aristidoideae in posizione "basale", forma un "gruppo fratello" con il resto delle sottofamiglie del clade.[1]

Il clade "PACMAD" è un gruppo fortemente supportato fin dalle prime analisi filogenetiche di tipo molecolare. Questo gruppo non ha evidenti sinapomorfie morfologiche con l'unica eccezione dell'internodo mesocotiledone allungato dell'embrione. Questo clade inoltre è caratterizzato, nella maggior parte delle piante, dal ciclo fotosintetico di tipo C4 (ma anche a volte tipo C3).[1]

La tribù Centotheceae fa parte del primo gruppo di tribù che si sono differenziate nell'ambito della sottofamiglia e con il gruppo delle tribù Thysanolaeneae e Cyperochloeae forma un "gruppo fratello". In alcuni studi queste tre tribù sono considerate dei cladi interni (o sottotribù) alla tribù Centotheceae.[1] I caratteri più rilevanti di questo gruppo sono: i micropeli delle foglie sono simili a bottoni o funghi. Nelle specie di questa tribù il ciclo fotosintetico è del tipo C3).[2]

Per i generi di questa tribù sono state evidenziate le seguenti sinapomorfie:[1]

  • Cyperochloa: la presenza di setole riflesse sui lemmi superiori dell'infiorescenza.

Generi della tribù[modifica | modifica wikitesto]

La tribù si compone di 2 generi e 6 specie:[1][2]

Genere Numero specie Distribuzione
Centotheca
Desv., 1810
4 Africa centro-occidentale, Madagascar, Asia tropicale e Australasia settentrionale.
Megastachya
P. Beauv., 1812
2 Foresta tropicale africana

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Kellogg 2015, pag. 287.
  2. ^ a b c Soreng et al. 2017.
  3. ^ Etymo Grasses 2007, pag. 65.
  4. ^ David Gledhill 2008, pag. 97.
  5. ^ Indices Nominum Supragenericorum Plantarum Vascularium, su plantsystematics.org. URL consultato il 15 maggio 2020.
  6. ^ Kellogg 2015, pag. 271.
  7. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  8. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 451.
  9. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 346.
  10. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  11. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
  12. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 15 maggio 2020.
  13. ^ Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su powo.science.kew.org. URL consultato il 15 maggio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]