Casa Borsieri

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Casa Borsieri
La facciata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàCrema
IndirizzoVia Frecavalli, 21
Coordinate45°21′48.56″N 9°41′09.85″E / 45.36349°N 9.68607°E45.36349; 9.68607
Informazioni generali
Condizioniin uso
Costruzione1869
Stileneoclassico
Usoservizi
Piani3
Realizzazione
IngegnereFelice Francioli
ProprietarioFamiglia Borsieri
CommittenteGiovanni Occhioni

Casa Borsieri, già Occhioni, è una dimora di Crema.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sul luogo sorgeva la chiesa di San Giuseppe, eretta dalla congregazione dei muratori e dei falegnami dopo l'anno 1500. Fu chiusa nel 1810 a seguito dei decreti napoleonici[1].

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Giuseppe (Crema).

Con istanza dell'8 aprile 1869 Giovanni Occhioni chiese di demolire il vecchio edificio di culto per costruire un'abitazione[1].

Il primo progetto redatto dall'ingegner Felice Francioli prevedeva una costruzione su due livelli alti 4 metri, divisi da marcapiano e ingresso decentrato a destra, ma fu bocciato dalla commissione d'ornato. Il Francioli allora studiò un secondo progetto in conseguenza del quale fu realizzato l'attuale edificio[2].

Unico intervento successivo avvenne nel 1963 quando l'intonaco del primo piano, che presentava scanalature che formavano un disegno "a mattoni" fu modificato con semplici rigature orizzontali[2].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il primo piano mostra un intonaco con scanalature orizzontali, due finestre laterali e il portale centrale con architrave e lunetta provvista di inferriata all'interno della quale si leggono le sigle G e O (Giovanni Occhioni[3]).

Segue un fregio in terracotta che corre lungo tutta la larghezza della facciata a tema profano con figure ignude[3].

Al centro del secondo piano si apre una porta finestra che si affaccia su un piccolo balcone in granito sorretto da due mensole e ringhiera in ferro battuto[3]. Non vi sono marcapiani a distinguere i due piani superiori, le cui finestre hanno delle semplici cornici in cemento e davanzali in pietra di Sarnico[3].

L'edificio è provvisto di uno scantinato con volta a botte considerato insolito per una chiesa[4], da cui l'ipotesi che l'edificio di culto sia sorto in luogo di un più antico fabbricato[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Perolini, p. 187.
  2. ^ a b Ermentini, p. 65.
  3. ^ a b c d Ermentini, p. 66.
  4. ^ a b Ermentini, p. 65.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Beppe Ermentini, Casa Borsieri, in Insula Fulcheria VI-VIII, Museo Civico di Crema e del Cremasco, 1966/1967.
  • Mario Perolini, Vicende degli edifici storici e monumentali di Crema, Leva Artigrafiche, 1995.