Capitaneo (famiglia)
Capitaneo è una famiglia risalente al X secolo che vanta diversi vassalli dello Stato di Milano.
Capitaneo | |
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Blasonatura | |
D’azzurro a cinque sbarre d’oro |
Stemma[modifica | modifica wikitesto]
Lo stemma familiare era situato sul palazzo fatto costruire da Guarino Capitaneo nel quale si poteva leggere la scritta "Die primo Marcii 1512 Guarinus Capiranius de Novara, Castellanus Bari" e ora è visibile sul portale del Palazzo del II ramo della famiglia Capitaneo e anche all'interno della Chiesa Matrice di Modugno, sormontante l'altare dedicato all'Assunta. Esso rappresenta cinque barre d'oro in campo azzurro, su scudo bellico con elmo e corona di conte con la figura della Giustizia per cimiero, sormontato da un nastro con il motto "sicerat infatis".
Famiglia Capitaneo di Modugno[modifica | modifica wikitesto]
Ebbe dei feudi in Piemonte, tra cui quello di Sillavengo, in provincia di Novara. Da questo feudo proviene Guarino Capitaneo che fonda a Modugno il I ramo della famiglia. La famiglia Capitaneo è iscritta al Sedile dei Nobili di Modugno sin dal 1569 e da allora ha sempre svolto un ruolo di primaria importanza nelle sorti di Modugno.
I ramo della famiglia Capitaneo[modifica | modifica wikitesto]
Guarino Capitaneo, come si è detto, è il primo rappresentante della famiglia a Modugno. Nato a Novara nel 1490, giunge a Bari a seguito della duchessa Isabella d’Aragona quando costei acquisisce il ducato di Bari[1]; nel 1512 la duchessa lo nomina Castellano di Bari, sotto il ducato di Bona Sforza. Nel 1518 riceve dal re Sigismondo I di Polonia il titolo di Cavaliere Aurato (con diploma del 18 aprile 1518) e segue la duchessa in Polonia[2]. Suo figlio primogenito nato nel 1545, Vincenzo, originò il ramo principale della famiglia Capitaneo a Modugno. Un altro dei figli di Guarino si chiama Sigismondo, in onore del monarca polacco. Il I ramo della famiglia Capitaneo si esaurì con la morte di Maria Capitaneo nel 1946[3]. L'esatto cognome della famiglia è Cataneo Seu Capitaneo, anche se lo si trova spesso citato nelle forme: Capitaneus, Captaneus, Catanius, Capitanio".
II ramo della famiglia Capitaneo[modifica | modifica wikitesto]
Giuseppe Carlo Capitaneo originò, invece, il II ramo della famiglia. Nato nel 1674 e morto il 17 febbraio 1743[4], combatté contro i Turchi al soldo dell'imperatore Carlo VI[5]. Sposò una signora bitontina della famiglia Violante dalla quale ebbe in dote la baronia di S. Demetrio presso Bitonto[4]. Ereditò dallo zio Francesco alcuni possedimenti nella Marina di Palese.
Nell'esercito di Ferdinando si distinse il modugnese Eusebio Capitaneo che nel 1803 divenne tenente-colonnello del II reggimento Bari della Provincia di Trani[6], meritandosi gli encomi e gli onori del re. Il ministro John Acton ostacolò la sua promozione a Generale. Alla sua morte nel 1808 il re gli fece costruire un mausoleo nella cattedrale di L'Aquila[7].
Nel XVIII secolo si ricordano Nicola Capitaneo, sindaco di Modugno in diverse occasioni, e Rocco Capitaneo, Capitano del reggimento di Lucania che diresse la difesa di Modugno dall'assalto dei Sanfedisti del X marzo 1799, quando si verificò l'episodio miracoloso dell'apparizione dell'Addolorata. Pietro Capitaneo fu un carbonaro che visse dal 1795 al 1871.
Personaggi illustri[modifica | modifica wikitesto]
Fra i personaggi illustri di questa famiglia, nei secoli recenti si ricordano:
- Pietro Capitaneo, sindaco nel 1732
- fra Deodato Capitaneo, cavaliere gerosolimitano
- Giuseppe Capitaneo, sindaco di Modugno nel 1820 e nel 1839
- Nicola Capitaneo, sindaco nel 1860 e nel 1866, contribuì a reggere le sorti modugnesi nel periodo più duro delle lotte tra liberali e filoborbonici
- Pietro Capitaneo sindaco di Modugno tra il XIX e il XX secolo
- Antonio Capitaneo, sindaco nel 1956
- Giuseppe Capitaneo, questore in Trieste
- Francesco Maria Capitaneo, ex Deputato al Parlamento Italiano, ancora vivente.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Nicola Milano, Curiosando per Modugno, Bari, Ristampa a cura di Levante, 1997, p. 100.
- ^ Petroni Giulio, Della storia di Bari dagli antichi tempi sino all'anno 1856, Volume 2 di tre libri, Napoli, Stamperia e cartiere del Fibreno, 1858., pag.599
- ^ Nicola Milano, Curiosando per Modugno, Bari, Ristampa a cura di Levante, 1997, p. 101.
- ^ a b Nicola Milano, Modugno. Memorie storiche, Bari, Edizioni Levante, 1984., pag. 315
- ^ Nicola Milano, Modugno. Memorie storiche, Bari, Edizioni Levante, 1984., pag. 314
- ^ V. Ilari, P. Crociani e G. C. Boeri, Le Due Sicilie nelle guerre napoleoniche 1800-1815, Roma, USSME, 2005.
- ^ Nicola Milano, Modugno. Memorie storiche, Bari, Edizioni Levante, 1984., pag. 323
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Luca Giarelli (a cura di), I Signori delle Alpi. Famiglie e poteri tra le montagne d'Europa, 2015, ISBN 978-8893218924.
- Nicola Milano, Curiosando per Modugno, Bari, Ristampa a cura di Levante, 1997.
- Petroni Giulio, Della storia di Bari dagli antichi tempi sino all'anno 1856, Volume 2 di tre libri, Napoli, Stamperia e cartiere del Fibreno, 1858., pagg.598-599
- A. Gernone, N. Conte, M. Ventrella (a cura di), Modugno. Guida Turistico-culturale, Modugno, Associazione Pro Loco di Modugno, 2006, p. 121.
- https://archive.today/20070705051515/http://www.palesemacchie.it/index.php?option=com_content&task=view&id=22&Itemid=38
- L'Araldo : almanacco nobiliare del napoletano, Volume 14, Napoli, Enrico Detken, 1890, pp. 72-74.