Caffettano algerino

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il caffettano algerino (in arabo قفطان جزائري?) è un abito tradizionale algerino. Si presenta in diversi stili in base alla città o zona in cui si è sviluppato. Oggi, esportato in tutto il mondo, il caftano viene indossato principalmente dalle donne in occasioni importanti, come matrimoni, grandi ricevimenti o festività religiose.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il caffettano apparve in Algeria nel XV-XVI secolo all'epoca della dinastia dei rustamidi[1] così come è attestata già durante il periodo Ziridi nel X secolo e nel periodo zayyanide[2][3], nella quale veniva indossato nelle corti reali.

Secondo la tradizione ottomana, il caftano maschile, meglio noto come caftano d'onore, fu conferito dal sultano ottomano ai vari governatori di Algeri che, a loro volta, conferirono caftani ai Bey e ai membri di famiglie illustri e dignitari di corte. Nella Topografia e storia generale di Algeri, di Antonio de Sosa [sp] il caftano viene descritto come una lunga veste colorata in raso, damasco, velluto o seta, di diverse tonalità e fantasie, e avente una forma che ricorda le tonache dei sacerdoti. A seconda del loro grado e ruoli i vari dignitari indossavano caftani in diverse varianti, per colore e tipologia. Il Dey era solito indossare un caftano con le maniche penzolanti; i khodja (segretari) indossavano un lunghissimo caftano a base di stoffa, che arrivava alle caviglie; i chaouch (esecutori della giustizia del dey) erano riconoscibili per via del colore verde del loro caftano con maniche aperte o chiuse. Il caftano era indossato anche dai giannizzeri nel XVII e parte del XVIII secolo. Ha continuato ad essere indossato da dignitari maschi fino al XX secolo.

Il caftano femminile, invece, si è evoluto localmente e deriva dal ghlila, una giacca a metà polpaccio che combinava influenze moresche e ottomane, ma che si è evoluta seguendo uno stile algerino molto specifico dal XVI secolo in poi. Tra il XVI e il XVII secolo, le donne della classe media iniziarono a indossare la ghlila. L'uso di broccati e velluti di qualità, la profusione di ricami e infilature d'oro non sono bastati a soddisfare il bisogno di distinzione degli algerini più facoltosi che scelsero di allungare la ghlila fino alle caviglie per realizzare un caftano che divenne così il fulcro dell'abito da cerimonia, mentre il ghlila rimase diffuso come capo di abbigliamento quotidiano. Si ritiene che l'introduzione del ricamo in filo d'oro nello stesso Nord Africa sia stata introdotta durante il dominio turco e che l'utilizzo diffuso del caftano tra la popolazione femminile sia partito proprio dall'Algeria e da lì abbia poi raggiunto le corti degli stati limitrofi.

Secondo Encyclopaedia of Islam, il caffettano fu introdotto negli Stati barbareschi dagli ottomani.[4]

Secondo Naima El Khatib Boujibar, il caffettano venne introdotto in Marocco durante la dinastia sa'diana dal sovrano Abu Marwan Abd al-Malik I, il quale visse ad Algeri e a Istanbul. Indossato prima dai dignitari e dalle cortigiane, divenne popolare anche tra la classe media a partire dal XVII secolo.[5][6][7]

Tra il xiv e il xvi secolo, Algeri, che era una città in crescita, accolse molti esuli andalusi. L'élite algerina introdusse nel proprio guardaroba le tonache con piccoli bottoni. Il Regno di Algeri passò sotto la tutela dell'Impero Ottomano, ma senza il trasferimento delle popolazioni turche. Il costume maschile fu influenzato dalle uniformi dei giannizzeri e dei dignitari turchi e adottò caftani levantini[8], che si ispirano al modello mamelucco. Questo caftano moresco differiva dal modello turco, è più largo, scendeva sotto il ginocchio e le maniche erano corte, era anche meno ornato.

Da allora sono stati sviluppati diversi tipi di caftani, pur rispettando il modello originale. Al giorno d'oggi, i caftani femminili algerini, comprese le versioni modernizzate, sono visti come un capo essenziale nel corredo della sposa in città come Algeri, Annaba, Béjaïa, Blida, Costantina, Miliana, Nedroma e Tlemcen. Il caftano di Algeri deriva da un antico indumento chiamato ghlila, si distingue come fulcro del costume cerimoniale, mentre il ghlila con scollo levantino, diventa l'indumento quotidian. Questo caftano, più lungo del ghlila, era un grande indumento di stoffa, seta o raso, riccamente ricamato, con fili d'oro o d'argento.

C'è anche un caftano di Algeri, noto come Caftano El Bahja, realizzato in broccato con motivi floreali realizzati con filo di seta colorato o filo d'oro. Questo caftano della città di Algeri, di cui porta il nome "El Bahdja", nome affettuoso dato alla città dai suoi abitanti.[9]

La tradizione del costume da sposa di Tlemcen, che presenta il caftano algerino, è stata iscritta nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità dall'UNESCO nel 2012, in riconoscimento del suo significato culturale.[10]

Stile e varianti[modifica | modifica wikitesto]

Ogni città Algerina ha un proprio stile.

Alcuni sono riportati nella seguente lista:

  • Kaftan el kadi (East of Algeria, principalmente costantina
  • Kaftan el krenfla (East of Algeria, principalmente Annaba)
  • Kaftan mhirzat (Algiers, Blida, Medea, Cherchel, Bejaia)
  • Kaftan Bahja (Algiers,Medea, Meliana, and West of Algeria except Tlemcen)
  • Kaftan El Dey (Algiers, Medea, Blida)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ [https://books.google.com/books?id=S3V3AAAAMAAJ&q=caftan+rost%C3%A9mide Histoire et arch�ologie de l'Afrique du Nord: actes du IIIe colloque ... - Google Libri]
  2. ^ [https://books.google.com/books?id=KwxyAAAAMAAJ&q=caftan Les Berbers dans l'histoire: De Ziri � Hammad - Mouloud Ga�d - Google Libri]
  3. ^ [https://books.google.com/books?id=HL4Zk4Ws4CsC&pg=PA380 Bulletin trimestriel - Soci�t� de G�ographie de la Province d'Oran - Google Libri]
  4. ^ Cl. Huart, Ḳaftān, 24 aprile 2012, DOI:10.1163/2214-871X_ei1_SIM_3796.
  5. ^ Kaftan, su museumwnf.org.
  6. ^ (AR) الجزائريون في تطوان, p. 127.
  7. ^ (AR) Driss Bouhlila, الجزائريون في تطوان.
  8. ^ Leyla Belkaïd Neri, «Croisements et hybridations des modes vestimentaires: Dans les sociétés urbaines sud et nord méditerranéennes», dans Paraître et apparences en Europe occidentale du Moyen Âge à nos jours, Presses universitaires du Septentrion, coll. «Histoire et civilisations», 12 mars 2020 (ISBN 978-2-7574-2280-9, lire en ligne [archive]), p. 227-241.
  9. ^ "Il caftano è algerino, proveniente da Tlemcen e poi trasportato a Fes in Marocco [archivio] il elmesmar.fr, 2 aprile 2018 (consultato il 18 febbraio 2024
  10. ^ Rites and craftsmanship associated with the wedding costume tradition of Tlemcen - intangible heritage - Culture Sector - UNESCO

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]