Bulaq (film)

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Bulaq
Lingua originalearabo
Paese di produzioneItalia
Anno2011
Durata26 min
Generedocumentario
RegiaFabio Lucchini e Davide Morandini
SceneggiaturaDavide Morandini e Fabio Lucchini
Casa di produzioneOnepeople Films
Distribuzione in italianoDavide Morandini
FotografiaMatteo Keffer
MontaggioMaurizio Montesi
MusicheGianmarco de Candia, Valerio Moscatelli

Bulaq, conosciuto anche col titolo Bulaq - Tra le rovine di una rivoluzione incompiuta, è un cortometraggio documentario del 2011 scritto e diretto da Fabio Lucchini e Davide Morandini[1].

Il film racconta della lotta trentennale dell'omonimo quartiere popolare del Cairo contro gli sfratti e le demolizioni attuate dal governo egiziano, e il suo coinvolgimento nelle lotte che hanno preceduto e seguito la caduta dell'ex presidente Hosni Mubarak.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

“Chi esce di qua muore come un pesce fuor d'acqua”. La rivoluzione in Egitto attraverso la popolazione di Bulaq, popolarissimo quartiere a pochi metri dalla piazza Tahrir, fatiscente e vivacissimo, dove la gente combatte da anni contro gli sfratti forzati, le demolizioni e i trasferimenti nelle desolanti new towns costruite nel deserto. Con la rivoluzione, gli abitanti del quartiere hanno fatto sentire finalmente la loro voce, anche se nessuna delle loro richieste è stata ancora esaudita.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Presentato al Festival Pillole di attualità 2011 (dove è stato premiato come miglior reportage)[2] e al 22º Festival del cinema africano, d'Asia e America Latina di Milano 2012, è stato inoltre selezionato dal 24º International Documentary Film Festival Amsterdam 2012 e dal Festival international du film des droits de l'homme di Parigi.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • 2011 – Festival Pillole di attualità
    • Premio per il miglior reportage

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bulaq, su coefilm.org. URL consultato il 4 marzo 2021.
  2. ^ I vincitori del Festival "Pillole di attualità" 2011, su CinemaItaliano.info. URL consultato il 4 marzo 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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