Bukkumi

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Bukkumi
Susu bukkumi (bukkumi di sorgo)
Origini
IPA[pu.k͈u.mi]
Luogo d'origineCorea
RegioneGyeonggi
Dettagli
Categoriadolce
Ingredienti principaliFarina, marmellata di fagioli rossi, cannella, castagne, zucchero, miele

I bukkumi (부꾸미?, pukkumiMR) sono dolci coreani appartenenti alla categoria dei tteok.

Preparazione[modifica | modifica wikitesto]

Si impastano farine di vario tipo – di riso glutinoso, sorgo, frumento, oppure amido –, dopodiché si ricavano dei dischi grandi quanto il palmo di una mano,[1] che vengono fritti in padella a fuoco lento da un lato, capovolti, riempiti, piegati a forma di mezzaluna e cotti anche dalla parte esterna.[2][3] Il ripieno classico è la marmellata di fagioli rossi, oppure miscele a base di miele con l'aggiunta di cannella, castagne, zucchero, semi di sesamo tritati e altro.[4] In passato esistevano anche versioni salate con manzo sfilacciato o verdure, che variavano in base alla stagione: in estate, per esempio, si usavano cetrioli arrostiti o zucchine.[5]

Il colore esterno spazia dal tradizionale bianco a giallo, rosa e verde scuro, mentre castagne, giuggiole e Umbilicaria esculenta vengono usati come decorazione.[4]

Consumo[modifica | modifica wikitesto]

Vengono serviti freddi,[5] leggermente ricoperti di miele o sciroppo di zucchero per evitare che s'incollino l'uno all'altro.[2] In passato erano usati come decorazione di grandi porzioni di tteok.[6]

I milbukkumi – i bukkumi di farina di frumento – venivano serviti durante il Chilseok, il settimo giorno del settimo mese lunare, per celebrare la fine del raccolto del grano.[7]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Creati negli anni Quaranta del Novecento,[5] la prima menzione ai bukkumi nella letteratura è nella quarta edizione (1943) del Joseon seonmussang sinsik yori jebeop, il primo ricettario di cucina coreana scritto da Lee Yong-gi nel 1924, con il nome di buk-kkwomi (북꾀미?). La parola bukkumi è apparsa solo nel 1958 in un altro ricettario, l'Urinara eumsik mandeuneun beop, dove vengono paragonati a un dolcetto simile, il jeonbyeong, che viene talvolta usato come sinonimo.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (KO) Yoon Dukin, 밀부꾸미, su folkency.nfm.go.kr. URL consultato il 1º novembre 2022.
  2. ^ a b (KO) 부꾸미, su doopedia.co.kr. URL consultato il 1º novembre 2022.
  3. ^ a b (KO) Kim Do-hyeon, 수수부꾸미, su folkency.nfm.go.kr. URL consultato il 1º novembre 2022.
  4. ^ a b (KO) Jung Soon-ja, 부꾸미, su encykorea.aks.ac.kr. URL consultato il 1º novembre 2022.
  5. ^ a b c (KO) 누워서 먹기 어려운 떡, 부꾸미, su ncms.nculture.org, 1º novembre 2022. URL consultato il 1º novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2022).
  6. ^ (EN) Jin Kyung Kim, From Lettuce to Fish Skin: Koreans' Appetite for Wrapped and Stuffed Food, in Mark McWilliams, Wrapped & Stuffed Foods: Proceedings of the Oxford Symposium on Food and Cookery 2012, 2013, p. 235, ISBN 978-1-903018-99-6, OCLC 835973985. URL consultato il 1º novembre 2022.
  7. ^ (EN) Yoon Dukin, Pan-fried Wheat Cake, su folkency.nfm.go.kr. URL consultato il 1º novembre 2022.

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