Bozza:Quartiere IFCP Fabio Filzi

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Quartiere IFCP Fabio Filzi
Il quartiere visto da viale Argonne in angolo con via Illirico.
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
Città Milano
Data istituzione1938

Il quartiere IFCP Fabio Filzi (o complesso abitativo Fabio Filzi) è un complesso residenziale di Milano, progettato dagli architetti Franco Albini Renato Camus e Giancarlo Palanti tra il 1935 e il 1938. Il progetto è considerato uno degli esempi più significativi di quartiere razionalista a Milano.[1] Situato nel quartiere di Acquabella, a est di Milano, il complesso è racchiuso tra viale Argonne, via Illirico e via Dalmazio Birago.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto nasce come un insieme di soluzioni che facevano riferimento ad una concezione moderna dell’abitare che nasceva dai principi del funzionalismo.

La progettazione urbana all’epoca disponeva i palazzi in modo da creare una netta divisione a cortina tra l’esterno dell’edificio che dava sulla strada e l’interno, spesso rappresentato da un cortile di servizio.

Il Fabio Filzi prevedeva invece la costruzione di edifici paralleli inseriti all’interno di uno spazio comune dove il rigore, l’igiene, il benessere e la funzionalità fossero i principi fondamentali. Tutti gli alloggi erano infatti dotati di servizi igienici, cucinotto, soggiorno con una loggia privata e zona notte, secondo uno schema estremamente all’avanguardia per l’epoca, secondo i dettami del razionalismo italiano, corrente sviluppatasi a partire dagli anni venti del XX secolo in collegamento con il movimento moderno internazionale.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il complesso è costituito da palazzi tra loro similari, i quali seguono una disposizione ortogonale con orientamento nord-sud, per permettere un’ottimale illuminazione delle unità abitative, disposte con orientamento est-ovest. Queste, con metrature che variano dai 25 ai 55 m², sono tutte distribuite a corpo scala, il quale serve tre alloggi di tre diverse metrature realizzati attraverso l’accostamento di elementi modulari.

Le facciate sono caratterizzate da un estremo rigore vincolato dalla disposizione interna, disegnate dal gioco dei riquadri arretrati delle finestre dei servizi e dalle logge, le quali costituiscono una successione ritmica di pieni e vuoti. Solo le facciate su viale Argonne presentano degli elementi di sporgenza: i balconi delle zone notte.

Dalle facciate interne emergono i vani scala, illuminati nella parte laterale da delle vetrate a nastro che seguono tutta l’altezza della struttura. All’interno, i gradini a mensola prefabbricati sono realizzati in graniglia di cemento nera.

Nella cultura popolare[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1960 il quartiere è stato scenario di alcune riprese del film Rocco e i suoi fratelli, diretto da Luchino Visconti, con Alain Delon. I palazzi si stagliano sullo sfondo di una Milano ancora straziata dalle conseguenze della guerra[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Quartiere popolare ‘Fabio Filzi’, su www.domusweb.it. URL consultato il 10 marzo 2024.
  2. ^ QUARTIERE IFCP FABIO FILZI, su ordinearchitetti.mi.it.
  3. ^ Il “SOTTO-QUARTIERE” FABIO FILZI: il “punto di rottura” del razionalismo di Milano, su milanocittastato.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Samonà, La casa popolare degli anni ‘30, Marsilio, Venezia 1973
  • E. Antonini, V. Castronovo, V. Italia, Case popolari. Urbanistica e legislazione. Milano 1900-70 Edilizia Popolare, Milano 1974
  • AA.VV., Il problema della casa e dei servizi sociali, Facoltà di Architettura Istituto di composizione, n. 1 1974-1975
  • M. Cerasi, Ferraresi G., La residenza operaia a Milano, Officina Edizioni, Roma 1974
  • G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon, Il problema della casa a Milano, Torino, Venezia, Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano Istituto di Urbanistica, Milano 1974
  • M. Grandi, A. Pracchi, Milano. Guida all’architettura Moderna, Zanichelli, Bologna 1980
  • E. A. Griffini, Costruzione razionale della casa, Hoepli, Milano 1939