Bozza:Manouchehr Hazarkhani

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Manouchehr Hezarkhani

Preidente della Commissione per la Cultura del
Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
In carica
Inizio mandatoOttobre 1981
Predecessorecarica istituita

Dati generali
Partito politicoConsiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

Manouchehr Hezarkhani (in persiano منوچهر هزارخانی‎) (Tehran, 19342022 18 marzo 2022) è stato un politico, scrittore e attivista iraniano Fu membro del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Manouchehr Hezarkhani nacque nel giugno 1934 a Teheran. Conseguì il diploma di scuola secondaria in questa città e nel 1952 si trasferì in Francia per suoi studi universitari. Ottenne il dottorato in medicina in Francia e successivamente completò un corso di specializzazione in patologia presso la Facoltà di Medicina di Parigi. Dopo il suo ritorno in Iran nel 1966, trascorse un periodo nella pratica medica prima di dedicarsi alla politica[1][2].

La sua prima attività politica di rilievo fu nel movimento per la nazionalizzazione del petrolio e nel movimento guidato dal dottor Mohammad Mossadegh.

Durante il suo periodo di permanenza in Francia come studente universitario, Hezarkhani fu attivo nell'Unione degli studenti iraniani, di cui era membro, e fu uno dei fondatori della Confederazione dell'Unione nazionale degli studenti iraniani in Europa[3].

Due anni dopo il suo ritorno in Iran, fu arrestato per le sue attività politiche e imprigionato nelle carceri di Evin e Qhezel-qhaleh[1].

Nel 1977 partecipò alla fondazione del Comitato per la difesa dei prigionieri politici e fu anche membro della direzione del centro degli scrittori iraniani.

Hezarkhani lasciò l'Iran nell’ottobre 1981 e si unì al Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana diventandone membro e presidente della Commissione per la cultura e l'arte  fino alla sua morte[2][3].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Hezarkhani morì il venerdì 18 marzo 2022 in un ospedale alla periferia di Parigi dopo una lunga malattia causato da complicazioni polmonari.

La cerimonia funebre commemorativa di Manouchehr Hezarkhani si tenne nel cimitero di Auvers-sur-Oise alla presenza di numerosi connazionali, molti dei quali membri del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana ed esponenti e responsabili dell'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo iraniano[4].

Maryam Rajavi, durante un discorso commemorativo per i suoi 40 anni di lotta contro il regime iraniano, affermò: "Hezarkhani è il vero rappresentante di migliaia di penne spezzate, di migliaia di libri distrutti e di migliaia di poesie, brani musicali e canzoni sperperati dalla ferrea censura e dalle prigioni del Velayat-e Faqih (governo assoluto del clero). Ecco perché molti intellettuali, pensatori e scrittori liberi e progressisti impegnati continuano la strada da lui tracciata"[5][6]

Dalle sue parole[modifica | modifica wikitesto]

  • Hezarkhani disse in un'intervista al giornale Ayandgan, il 7 febbraio 1979: "Con la scomparsa della tirannia, il meccanismo della tirannia non scompare del tutto in un solo momento"[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Interview with Hezarkhani, Manouchehr: Tape 02, su Iranian Oral History Project - CURIOSity Digital Collections. URL consultato il 6 marzo 2024.
  2. ^ a b (SV) fffi, Dr Hezarkhani, en av Irans främsta författare och intellektuella, går bort, su FFFI, 19 marzo 2022. URL consultato il 7 marzo 2024.
  3. ^ a b (EN) Staff Writer, Iranian Literature Scholar and MEK Supporter Passes Away, su StopFundamentalism, 29 marzo 2022. URL consultato il 7 marzo 2024.
  4. ^ (EN) Iran Freedom, Dr. Manouchehr Hezarkhani, Iran’s Most Prominent Intellectual, and Chair of Culture and Art Committee of the NCRI, Passed Away, su Iran Freedom, 19 marzo 2022. URL consultato il 7 marzo 2024.
  5. ^ (EN) Editor1, In Memory of the Late Dr. Manouchehr Hezarkhani, su Maryam Rajavi, 28 marzo 2022. URL consultato il 7 marzo 2024.
  6. ^ (FA) درگذشت دکتر منوچهر هزارخانی برجسته‌ترین روشنفکر مبارز ایران، مسئول کمیسیون فرهنگ و هنر در شورای ملی مقاومت ایران, su mojahedin.org. URL consultato il 7 marzo 2024.
  7. ^ giornale Aindigan, 7 febbraio 1979, in Giornale Aindigan.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]