Bozza:Hotel Moderno

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Hotel Moderno
Vista dell'Hotel dal Piazzale della Stazione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàPavia
IndirizzoViale Vittorio Emanuele II, 42 (ex Viale Nizza)
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1910 - 1923
UsoResidenziale e commerciale
Piani4
Realizzazione
IngegnereEnrico Pellegrini

L'Hotel Moderno e Casa Pellegrini rappresenta un esempio di architettura eclettica situato nel cuore di Pavia, precisamente in Viale Vittorio Emanuele II, 42 (ex Viale Nizza). L'edificio è il risultato del lavoro dell'ingegnere Enrico Pellegrini.

Il complesso è caratterizzato dalla sua versatilità: una parte è dedicata alla funzione alberghiera, mentre altre sezioni sono adibite a residenze e negozi. La sua posizione strategica lungo il viale Vittorio Emanuele II, una delle arterie principali di Pavia, e la sua prominente presenza nel paesaggio urbano, lo rendono un punto di riferimento significativo all'interno della città. Inoltre, l'edificio attraversa il Piazzale della Stazione, accrescendo la sua importanza come elemento di riferimento urbano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi anni del secolo XX, vi fu un'espansione della città al di fuori di Porta Cavour (ora Statua della Minerva).

La sistemazione del viale d’accesso alla Stazione di Pavia diede l’avvio a una serie di nuove progettazioni, le più importanti delle quali riguardarono i due fabbricati all’imbocco di viale Nizza (ora viale Vittorio Emanuele II) e in risvolto sulla piazza.

Il palazzo fu progettato nel 1910 per essere costruito nell'angolo nord-est, continuando nello stile della Casa Pellegrini, progetto realizzato dallo stesso ingegnere nel 1908. Si inizia così con il progetto dell'edificio all'angolo tra viale Nizza e il piazzale della Stazione. Nel febbraio del 1911, l'ingegnere Pellegrini chiese di poter proseguire il fabbricato di sua proprietà lungo il viale Nizza, seguendo nel dettaglio il progetto di quanto realizzato l’anno precedente.

Non sarà fino al 1923 che il progetto sarà completato aggiungendo un nuovo corpo chiudendo l'isolato lungo via Trieste.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Cartollina d'epoca dell'a facciata principale vista dal Piazale della Stazione.

Si tratta di un edificio residenziale di quattro piani sopra il livello del suolo, la cui sezione centrale si distingue per una decorazione più elaborata e un trattamento murario differenziato. Una solida base in lastre di pietra avvolge il terreno e il primo piano dell'edificio; al di sopra, l'intonaco delle pareti laterali cede il passo, nella sezione centrale, a un rivestimento in mattoni. Ulteriori dettagli ornamentali sono introdotti dalla decorazione graffiata che adorna la fascia superiore dell'edificio. La parte angolare dell'edificio assume un ruolo di particolare rilievo grazie alla presenza di un doppio bow-window che si estende all'esterno e alla sovrapposizione, nell'attico, di una loggetta.

Stile[modifica | modifica wikitesto]

Detaglio facciata.

L'edificio è in stile eclettico, con evocazioni neoquattrocentesche e liberty. Si nota un evidente interesse nell'ornamentazione dell'edificio, la quale è realizzata in litocemento, dando vita a dettagli decorativi di notevole pregio. Questo si manifesta chiaramente nelle cornici delle finestre, dove sono stati scolpiti raffinati motivi vegetali che conferiscono un carattere distintivo all'intera struttura. Le colonne che si distribuiscono lungo l'angolo dell'edificio non sono da meno: estendendosi fino al primo piano, terminano con capitelli che richiamano l'eleganza degli ordini classici. Oltre a ciò, sono adornate da delicate decorazioni floreali. Un elemento degno di nota è l'asimmetria dell'edificio. Pur apparendo simmetrico a prima vista, una più attenta osservazione rivela una disposizione dei balconi che segue un'armonia più libera, consentendo una maggiore varietà e originalità nel design complessivo. La facciata dell'edificio riveste un ruolo di primaria importanza, grazie all'uso sapiente di materiali tradizionali come il mattone e la pietra, che conferiscono solidità e durabilità alla struttura. Accanto a questi materiali, si trovano decorazioni in acciaio, ferro e vetro, elementi moderni e innovativi per l'epoca, che aggiungono un tocco di contemporaneità e dinamismo alla composizione architettonica complessiva.

Hotel[modifica | modifica wikitesto]

L'Hotel Moderno fu aperto nel 1912, la prima pubblicità dell'hotel lo descriveva come una "casa di prim’ordine, salone per banchetti, riscaldamento centrale e pensioni”, evidenziando la sua apertura nel contesto della riqualificazione urbanistica dell'area di fronte alla stazione ferroviaria. Fin dall'inizio, l'hotel ebbe un'impronta internazionale: uno dei primi direttori del ristorante proveniva dal Ritz di Parigi e sulle vetrine si poteva leggere la scritta "Tea Room".

Come ultimo esempio degli alberghi d’epoca di Pavia, l'edificio mantiene intatta la sua splendida architettura liberty, arricchita da sculture moderne di Marco Lodola. L'artista ha contribuito all'aspetto dell'hotel con luci e sculture luminose in perspex e neon di stile Pop, integrando elementi moderni e creativi nell'atmosfera classica della struttura.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Archivistiche[modifica | modifica wikitesto]

  • Archivio Storico Civico di Pavia, UTC 45.

Bibliografiche[modifica | modifica wikitesto]

  • Musei Civici e Archivio Storico Civico, Pavia. Materiali di storia urbana, il progetto edilizio 1840-1940, EMI - Comune di Pavia, Pavia 1988, p. 234.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]