Bozza:Bruno Brunelli

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Bruno Brunelli (19231993) è stato un fisico italiano specializzato nella fisica del plasma.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

«Nel 1956, all’Istituto di Fisica dell’Università di Roma, la cattedra di Fisica Superiore era tenuta da Persico. Annesso a questa cattedra esisteva un laboratorio dove operavano due ricercatori: Bruno Brunelli e Franca Magistrelli».[1]

«Un assistente di Persico, il prof. Bruno Brunelli, si recò allora a Culham, in Inghilterra, per imparare le tecniche che consentissero di cominciare anche in Italia un’attività di ricerca sulla fusione termonucleare controllata, secondo l’approccio magnetico già intrapreso dagli inglesi. Poco dopo il ritorno di Brunelli in Italia, il 26 giugno 1952, fu istituito il CNRN (Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari)»,[2], che nel 1960 sarà rinominato CNEN (Comitato nazionale per l'energia nucleare).

Brunelli visitò anche: Imperial College (Londra) e Clarendon Laboratory (Oxford) oltre ai centri di Saclay, di Amsterdam, di Aachen e il CERN.[3]

«Brunelli, con la sua intelligenza e sue capacità organizzative e lavorative, riuscì a raccogliere l’ispirazione del professor Persico e a fondare il Laboratorio Gas Ionizzati che successivamente si è evoluto fino a diventare l'attuale Dipartimento Fusione dell'ENEA. Dopo vari contatti Brunelli trovò nella persona del professor Felice Ippolito la disponibilità dell’allora CNRN [...] ad inserire la nostra attività nei programmi del Comitato».[4]

«In data 18 ottobre 1957 il Presidente e il Segretario Generale del CNRN firmarono il documento costitutivo del "gruppo di ricerca sui gas ionizzati". Nei primi mesi del ‘58 questo gruppo di ricerca, guidato da Brunelli, si trasformò nel Laboratorio Gas Ionizzati».[5]

«Nella tarda estate del 1968 Bruno Coppi e Brunelli, durante la Conferenza IAEA a Novosibirsk, a causa di un disguido nelle prenotazioni, si trovarono a condividere la stessa stanza di albergo. Essi ebbero così l’occasione per cominciare a parlare della possibilità di avviare a Frascati una linea di ricerca sui plasmi confinati magneticamente; argomento sul quale a Frascati non esisteva ancora alcuna tradizione».[6]

«Nel 1969, dalla ricerca fusionistica che si svolgeva nel mondo risultò chiaro che, nell’ambito del confinamento magnetico, le configurazioni toroidali, in particolare quelle denominate tokamak, avevano superiori qualità e permettevano di studiare importanti aspetti di fisica dei plasmi termonucleari. Brunelli indirizzò allora in questo senso gli interessi dei nostri laboratori, e prese quindi contatto con il professor Bruno Coppi del MIT di Boston. Ricordo in particolare un seminario che Coppi tenne a Frascati, nel quale ci suggerì la costruzione di un tokamak compatto ad alto campo magnetico, che in quel seminario venne scherzosamente denominato Frascamak. Cominciò così, fin dal '69 e per iniziativa di Brunelli, la collaborazione dei laboratori di Frascati con Coppi. Collaborazione che avrebbe portato alla realizzazione della macchina FT e del successivo FTU».[7]

«C'è poi da tener presente, fatto importantissimo, che era intanto arrivato il ’68, con tutto il suo carico di eventi politici e sociali, che investirono tutta la nazione, e quindi anche le università e i laboratori di ricerca con effetti destabilizzanti. Per dirne una, quelle che erano le Commissioni Interne politiche) furono sostituite, dapprima dai Comitati di Base (politicizzati) e successivamente dai sindacati. E fu partitocrazia; fu cioè l'inizio di un’epoca oscura, che a tutt'oggi permane e che, salvo rarissime eccezioni, non consente più a chi lavora di affermarsi sulla base, soltanto, dei propri valori personali. E Brunelli non era uomo per questi tempi; e non riuscì a procedere per un cammino irto di ostacoli assurdi, estranei alla logica scientifica, e su un terreno che gli veniva sistematicamente scavato sotto i piedi. Di fatto, nel 1970, egli cadde in un serio esaurimento nervoso che lo costrinse ad allontanarsi dal laboratorio; il che fu buona occasione per estrometterlo dalla sua carica di Direttore».[8]

Valutazione dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

«È trascorso più di mezzo secolo da quando all’Istituto di Fisica della Università di Roma il gruppetto di ricercatori costituito da Brunelli, Magistrelli e De Angelis, su ispirazione di Persico, diede inizio ad una attività di ricerca riguardante la fisica del plasma. E, come si è visto, questo gruppetto si ampliò ben presto fino a diventare, agli inizi del 1958, il Laboratorio Gas Ionizzati del CNRN con sede provvisoria a Roma e poi, nel 1960, il Laboratorio Gas Ionizzati EURATOM-CNEN, con sede definitiva a Frascati. Questo rapido progresso iniziale è da attribuirsi in buona parte all’entusiasmo e alla originalità dei componenti del Laboratorio, ma soprattutto alla efficacia e alla saggezza della direzione del professor Bruno Brunelli».[9]

«At that time, spring of 1958, there was at the Institute a small plasma physics laboratory with a total scientific staff of three persons: Dr. Bruno Brunelli, in charge of the group; Dr. Sergio Segre working on the theory of hydromagnetic shocks, and Dr. F. Magistrelli who had already initiated her experimental studies of waves in plasma columns. Today Brunelli is Director of the Laboratori Gas Ionizzati and his scientific staff numbers more than a hundred qualified researchers. It was extremely gratifying to return to Rome ten years later to find such a fine laboratory at Frascati, where Brunelli, Segre, Magistrelli, and their collaborators are engaged in hat appears to us to be a most significant and pertinent research program, theoretical and experimental, in basic and applied plasma physics.» (Rapporto di A. Baños dell’Office of Naval Research di Londra circa la sua visita al Laboratorio Gas Ionizzati – associazione EURATOM-CNEN, 21 agosto 1968).[10]

«Brunelli, con tutta la sua modestia e il suo spiccato senso del servizio, è stato quindi l’iniziatore delle ricerche sul plasma e sulla fusione in Italia, nonché il fondatore e il primo direttore dei laboratori sulla fusione di Frascati. Ha continuato ad esserlo per tutti gli anni '60, rendendoli laboratori importanti dove brillanti ricercatori, italiani e stranieri, desideravano venire a lavorare».[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luisa Bonolis e Franca Magistrelli , "La nascita e gli sviluppi della ricerca sui plasmi e sulla fusione nucleare in Italia", ANALYSIS, N. 3-4/2010 (PDF), su analysis-online.net.
  2. ^ Sergio Martellucci, "La scoperta della luce coerente (il laser) e la ricerca sulla fusione nucleare", Energia, Ambiente e Innovazione 6/2015, su eai.enea.it.
  3. ^ Barbara Curli, "Italy, Euratom and Early Research on Controlled Thermonuclear Fusion (1957-1962)", in Elisabetta Bini e Igor Londer "Nuclear Italy. An International history of Italian Nuclear Policies during the Cold War", 2017, su openstarts.units.it.
  4. ^ Luisa Bonolis (a cura di), "Maestri e allievi nella fisica italiana del Novecento", La Goliardica Pavese, 2008 (PDF), su fisica.unipv.it.
  5. ^ Luisa Bonolis e Franca Magistrelli , "La nascita e gli sviluppi della ricerca sui plasmi e sulla fusione nucleare in Italia", ANALYSIS, N. 3-4/2010 (PDF), su analysis-online.net.
  6. ^ Luisa Bonolis e Franca Magistrelli , "La nascita e gli sviluppi della ricerca sui plasmi e sulla fusione nucleare in Italia", ANALYSIS, N. 3-4/2010 (PDF), su analysis-online.net.
  7. ^ Luisa Bonolis (a cura di), "Maestri e allievi nella fisica italiana del Novecento", La Goliardica Pavese, 2008 (PDF), su fisica.unipv.it.
  8. ^ Luisa Bonolis (a cura di), "Maestri e allievi nella fisica italiana del Novecento", La Goliardica Pavese, 2008 (PDF), su fisica.unipv.it.
  9. ^ Luisa Bonolis e Franca Magistrelli , "La nascita e gli sviluppi della ricerca sui plasmi e sulla fusione nucleare in Italia", ANALYSIS, N. 3-4/2010 (PDF), su analysis-online.net.
  10. ^ Luisa Bonolis e Franca Magistrelli , "La nascita e gli sviluppi della ricerca sui plasmi e sulla fusione nucleare in Italia", ANALYSIS, N. 3-4/2010 (PDF), su analysis-online.net.
  11. ^ Luisa Bonolis (a cura di), "Maestri e allievi nella fisica italiana del Novecento", La Goliardica Pavese, 2008 (PDF), su fisica.unipv.it.