Bivacco Bonvecchio

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Bivacco Cima Sassara - "Fratelli Bonvecchio"
Bivacco Bonvecchio visto da sud. Alle sue spalle Cima Rocca (2831 m) a sinistra e Cima Paradiso (2815 m) a destra
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Altitudine2 790 m s.l.m.
LocalitàDimaro Folgarida (TN)
CatenaAlpi Retiche meridionali - Gruppo di Brenta
Coordinate46°15′12.8″N 10°53′32.47″E / 46.253555°N 10.892353°E46.253555; 10.892353
Dati generali
ProprietàSocietà Alpinisti Tridentini
Gestionenon custodito
Periodo di aperturasempre aperto
Capienza6÷10 posti letto
Mappa di localizzazione
Map

Il bivacco Cima Sassara - "Fratelli Bonvecchio" è un bivacco di proprietà della SAT nel comune di Dimaro Folgarida.

Si trova nei pressi di Cima Sassara a 2790 m s.l.m., lungo il filo di cresta della catena settentrionale del Gruppo di Brenta (il cui nome standard SOIUSA è Catena Pietra Grande-Sasso Rosso[1]). Sorge lungo il percorso alpinistico Sentiero Costanzi (o Sentiero delle Cime), unico percorso SAT del nelle vicinanze e per il quale svolge l'importante ruolo di punto d'appoggio strategico visto la lunghezza e la complessità del tracciato[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il bivacco è dedicato ai fratelli Emilio e Settimo Bonvecchio, alpinisti trentini deceduti nel 1969 rispettivamente in seguito alla caduta dal Diedro Sud-Ovest del Croz dell'Altissimo[3] e per un incidente aviatorio[4]. Venne eretto dagli uomini della Forestale di Cavalese per conto della Regione Trentino-Alto Adige e donato alla SAT nel 1972, in occasione del centenario di fondazione del sodalizio. La costruzione, in legno, ha un rivestimento esterno in lamiera.[5]

Caratteristiche e informazioni[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione, in legno, ha un rivestimento esterno in lamiera. Dispone ufficialmente di 6 posti letto ma, viste le dimensioni interne del bivacco nonché la sovrabbondanza di materassi, in caso di necessità i posti letto possono essere maggiori. A volte è possibile trovare acqua di fusione nei pressi del bivacco che esce dalle rocce di fronte all'entrata, da una piccola fontanella.[2][5]

Accessi[modifica | modifica wikitesto]

Trovandosi lungo il Sentiero Costanzi, che collega unicamnete il Passo di Pra Castron (2503 m s.l.m.) alla Bocchetta di Val Gelada (2676 m s.l.m.)[6], si può accedere al bivacco a partire da uno di questi due punti.
Accesso dal Passo di Pra Castron con partenza da:

  • dal Rifugio Peller (2022 m), per il Pian de la Nana in circa 9 ore;
  • dal Lago di Tovel (1178 m), per la Val Madris in circa 7 ore;
  • da Malga Tuena (1738 m), per la Val Madris in circa 6 ore;
  • da Carciato (776 m), per la Val Meledrio in circa 8 ore.

Accesso dalla Bocchetta di Val Gelada con partenza da:

  • dal Passo del Grostè (2442 m) per il Sentiero Vidi in circa 4 ore;
  • dal Rifugio Graffer (2261 m), per gli Orti della Regina in circa 4 ore;
  • da Campo Carlo Magno (1680 m), per la Val Gelada di Dimaro in circa 5 ore;
  • da Malga Tuena (1738 m), per la Val Gelada di Tuenno in circa 4 ore;
  • dal Lago di Tovel (1178 m), per la Val de le Glare in circa 6 ore.

Ascensioni[modifica | modifica wikitesto]

Tutte le vette del Sentiero delle Cime/Via Ferrata Costanzi sono facilmente raggiungibili con deviazioni dal sentiero di 10-15 minuti, da nord verso sud sono:

  • Cima Benon (2684 m);
  • Cima Tuena (2679 m);
  • Col del Vento (2755 m);
  • Cima delle Livezze (2780 m);
  • Cima Rocca (2831 m);
  • Cima Paradiso (2815 m);
  • Cima Sassara (2894 m);
  • Sasso Alto (2897 m).

A queste si aggiungono le vicine:

  • Corno di Flavona (2914 m) e Corno di Denno (2873 m) che formano il Gran de Formenton (grano di frumento tradotto dal dialetto noneso);
  • Cima Vagliana (2865 m);
  • Pietra Grande (2935 m).

Anche tutte le altre cime non citate del sottogruppo Catena Sasso Rosso-Pietra Grande possono essere raggiunte (con diverse difficoltà) partendo dal bivacco[7].

Traversate[modifica | modifica wikitesto]

Le traversate coincidono con le vie di accesso. Le vie ferratte o sentieri alpinistici che possono essere percorsi a partire da questo bivacco sono:

  • Via ferrata Costanzi/Sentiero delle Cime;
  • Via Ferrata del Salto di Val Gelada;
  • Via ferrata delle Palette;
  • Via ferrata Vidi.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sergio Marazzi, Atlante orografico delle Alpi. SOIUSA. Suddivisione orografica internazionale unificata del Sistema Alpino, in Quaderni di cultura alpina, Scarmagno, Priuli & Verlucca, 2005, ISBN 8-8806-8273-3.
  2. ^ a b Cima Sassara – Bivacco Fratelli Bonvecchio, su sat.tn.it. URL consultato il 6 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2020).
  3. ^ Storia alpinistica di Emilio Bonvecchio, su angeloelli.it. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  4. ^ Storia alpinistica di Settimo Bonvecchio, su angeloelli.it. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  5. ^ a b SAT Dimaro, punti d'appoggio, su satdimaro.it. URL consultato il 12 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2021).
  6. ^ Via ferrata alpinistica Claudio Costanzi, Dolomiti di Brenta, su visittrentino.info. URL consultato l'11 gennaio 2021.
  7. ^ Bivacco F.lli Bonvecchio-Cima Sassara (2780 m), su rifugi-bivacchi.com. URL consultato il 12 gennaio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gino Buscaini e Ettore Castiglioni, Guida dei monti d'Italia, Dolomiti di Brenta, San Donato Milanese, Club Alpino Italiano - Touring Club Italiano, 1977.
  • Alberto Bernardi, Roberto Ciri e Milo Muffato, Vie normali nelle Dolomiti di Brenta, Padova, Idea Montagna Editore SNC, 2017.