Bastione del Parlascio

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Bastione del Parlascio
Mura di Pisa
La porta del Parlascio, entrata interna del bastione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàPisa
Coordinate43°43′21.94″N 10°24′08.17″E / 43.72276°N 10.40227°E43.72276; 10.40227
Informazioni generali
Inizio costruzioneXV secolo
VisitabileEsternamente
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Il bastione del Parlascio è una fortificazione difensiva collocata all'esterno delle mura di Pisa accanto all'odierna Porta a Lucca.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La prima fortificazione a protezione porta del Parlascio, una delle porte più importanti della città, era composta da una torre portaia costruita nel 1320 da Jacopo di Ridolfo. Con la prima dominazione fiorentina, venne la necessità di rafforzare tale accesso alla città per cui nella prima metà del XV secolo fu costruita una controporta, attribuita a Filippo Brunelleschi.[1][2] Nel 1543 fu costruito il bastione visibile tuttora dall'architetto Nanni Unghero, uno dei primi esempi di fortificazione alla moderna in Italia. Con l'ultima espansione della struttura, la porta del Parlascio venne definitivamente chiusa e conseguentemente venne aperta l'odierna Porta a Lucca.[3]

Nel 1781, diminuite le necessità di protezione della città essendo parte del Granducato di Toscana, i Lorena iniziarono l'attività di alineazione delle strutture militari vendendo a privati i manufatti, cosicché alla fine del XVIII secolo bastione fu riconvertito a ghiacciaia, funzione che mantenne fino al 1900.[4]

Durante la seconda guerra mondiale il bastione fu usato come rifugio antiaereo. Nel dopoguerra gli spazi furono divisi in tre proprietà e venduti a privati, nell'aperturta interna delle mura vi fu un'officina.[5]

Il bastione fu acquistato dal Comune di Pisa nel maggio 2013 per più di 1 milione di Euro[6] e nella fine del 2021 sono partiti i lavori di restauro di tutti gli ambienti interni[7] per adibuirlo a museo multimediale[8] ed accesso al camminamento delle mura.[4]

Fino al 2021 vi era[9] un bar sull'angolo tra via Contessa Matilde e Largo del Parlascio mentre l'interno è chiuso e non accessibile se non in poche occasioni[10].

All'interno sono ancora leggibili le varie fasi costruttive.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marco Giorgio Bevilacqua, Recupero e valorizzazione del Bastione del Parlascio a Pisa, 2005.
  2. ^ Marco Giorgio Bevilacqua, Filippo Brunelleschi e la Torre del Parlascio a Pisa, su La Torre, 26 gennaio 2009. URL consultato il 25 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2009).
  3. ^ Mura e Porta del Parlascio, su turismo.pisa.it. URL consultato il 25 febbraio 2021.
  4. ^ a b Fabio Vasarelli, Bastione del Parlascio, uno scrigno di storia troppo a lungo abbandonato, su Il Tirreno, 6 marzo 2023. URL consultato l'8 marzo 2023.
  5. ^ Il Bastione del Parlascio a Pisa nel 2023 ospiterà il Museo digitale della storia della città, su intoscana.it, 24 febbraio 2021. URL consultato il 24 febbraio 2021.
  6. ^ Bastione del Parlascio, un pezzo di storia che da sei anni aspetta di avere un futuro, su Il Tirreno, 12 aprile 2019. URL consultato l'8 marzo 2023.
  7. ^ Bastione del Parlascio, Magnani: "Lavori di restauro al via entro l'anno", su PisaToday, 24 novembre 2021. URL consultato l'8 marzo 2023.
  8. ^ Il Bastione del Parlascio a Pisa nel 2023 ospiterà il Museo digitale della storia della città, su intoscana, 24 febbraio 2021. URL consultato l'8 marzo 2023.
  9. ^ Francesco Paletti, "Così non si riparte". Chiude il Bar Nerone, su La Nazione, 5 agosto 2021. URL consultato l'8 marzo 2023.
  10. ^ Fai... visita al bastione Parlascio, su quinewspisa.it, 4 luglio 2014. URL consultato l'8 marzo 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paola Pisani Paganelli, La porta negata. Storia della Porta del Parlascio, Pisa, Felici, 2013, ISBN 978-88-6019-646-0.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]