Barazzoni

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Barazzoni
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1903 a Invorio
Fondata daGiovanni Battista Barazzoni
Sede principaleInvorio
Controllate
  • Barazzoni Spa Espaħa S.l.
  • Barazzoni Singapore
SettoreMetalmeccanica
Prodottipentolame in acciaio, alluminio antiaderente, ceramico, utensili per la cucina
Fatturato15.239.545 di [1] (2017)
Dipendenti150[2] (2019)
Slogan«Dal 1903 la qualità italiana in cucina»
NoteCompasso d'Oro Premio Compasso d'oro nel 1979
Premio IF product design award 2007 2010
Premio Red Dot Design Award 2004 2010
Premio Good Design Award 2004 2009
Sito webwww.barazzoni.it

Barazzoni S.p.a è un'azienda italiana specializzata nella produzione di pentolame in acciaio e alluminio antiaderente, fondata nel 1903 a Invorio, in Piemonte.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Anche se ufficialmente la storia dell'azienda Barazzoni S.p.A. iniziò nel 1903, in realtà era l'anno 1897 quando Giovanni Battista Barazzoni avviò ad Invorio un piccolo laboratorio artigianale di articoli casalinghi, utilizzando materiali principali l'ottone, il rame e la latta. Si arrivò nel 1912 ad avere un catalogo con 139 articoli e 523 modelli. Negli anni trenta fu il figlio, Neni Barazzoni (chiamato Neni, anche se in realtà possedeva lo stesso nome del padre) ad ampliare il catalogo dell'azienda fino ad avere 1600 pezzi con l'utilizzo di nuovi materiali, come l'alluminio e la lamiera zincata.

Nel 1970 Barazzoni fu la prima azienda italiana a introdurre il concetto di design nella realizzazione dei suoi prodotti in base ad un'idea di Neni Barazzoni: "Se disegniamo noi il vasellame, siamo uguali agli altri. Ma se lo facciamo disegnare dagli specialisti, allora saremo molto competitivi".[4] Nacque così la linea "Tummy", pensata dal designer Ennio Lucini. Nel corso del tempo questa linea, caratterizzata da una forma bombata quando tutte le pentole mantenevano una forma cilindrica, è stata insignita di numerosi premi e riconoscimenti, facendo acquistare all'azienda notorietà e prestigio. Una pentola della serie Tummy è stata esposta al Philadelphia Museum of Art[5].

Da quel momento in poi, grazie a Vito Barazzoni, figlio di Neni, l'azienda realizzò diverse linee di prodotti in collaborazione con alcuni designer, quali: Ferdinand Porsche (a lui si deve il disegno della linea "Luci & Ombre" con il nome dovuto al forte contrasto tra il lucido e il nero, e con l'utilizzo di tre metalli: acciaio inox all'interno, strato di alluminio sul fondo e sulle pareti, titanio all'esterno per non far disperdere il calore),[6] Mario Bellini, Claudio Bellini (firmò nel 2003 la linea "My Lady", realizzata in occasione del centenario dell'azienda e anch'essa pluripremiata).

A metà degli anni novanta sono entrati in azienda i due figli di Vito, esponenti della quarta generazione: Alberto e Andrea (direttore generale dell'azienda e amministratore delegato, dal 2012 è presidente della Fiac - ANIMA Confindustria[7]). Con loro è stata avviata una profonda modernizzazione dei processi aziendali[8].

I marchi[modifica | modifica wikitesto]

  • "La cucina di Barazzoni" marchio che nasce nel 2008 per rispondere alle esigenze di un pubblico giovane, ma al contempo esigente, che desidera un oggetto funzionale per la quotidianità senza tralasciare la cura dei dettagli.
  • "Barazzoni Progetti" nato nel 1988 identifica le linee di prodotto con un'elevata cura per il design, le forme e l'accostamento dei materiali.
  • "Atelier Barazzoni" raccoglie gli oggetti di lusso e design del mondo della cucina, coniugando forma, funzione e alta artigianalità in pezzi unici.

I premi al design[modifica | modifica wikitesto]

Linea Tummy (design by Ennio Lucini)

Linea Luci&Ombre (design by Ferdinand Porsche)

Linea My Lady (design by Claudio Bellini)

Linea Butterfly (design by Claudio Bellini)

Linea My Lady Utensili (design by Claudio Bellini)

Linea Vassoi Moon (design by Claudio Bellini)

Linea Silicon Pro Ceramico (design by Claudio Bellini)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fatturato, su reportaziende.it. URL consultato il Maggio 17, 2019.
  2. ^ Dipendenti, su reportaziende.it. URL consultato il Gennaio 24, 2017.
  3. ^ Storia, su Barazzoni S.p.a.. URL consultato il 14 aprile 2016.
  4. ^ Alberto Mazzuca, Torino oltre, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2006, pp. 50-51.
  5. ^ Philadelphia Museum of Art - Collections Obkect : Tummy Saucepan, su philamuseum.org. URL consultato il 20 marzo 2015.
  6. ^ Alberto Mazzuca, Torino oltre, op.cit. pp. 51-52.
  7. ^ Andrea Barazzoni, nuovo presidente Fiac, su industriameccanica.it.
  8. ^ Intervista col " Il Sole 24 Ore"

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Mazzuca, Vito Barazzoni e la Barazzoni SpA in Torino oltre, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2006.
  • Claudio Ruggiero "L'Oro d'Italia - Storie di aziende centenarie e famigliari" Volume 3 - Piemonte e Liguria. Maggioli Editore. Pag 56. www.storiedimpresa.it/volumi.php.

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