Banda musicale del Corpo di polizia locale di Roma Capitale
| Banda musicale del Corpo di polizia locale di Roma Capitale | |
|---|---|
| Paese d'origine |  Italia
|
| Genere | Musica bandistica Musica sinfonica Colonna sonora |
| Periodo di attività musicale | 1870 – in attività |
La banda musicale del Corpo di polizia locale di Roma Capitale, precedentemente conosciuta con il nome di Banda musicale della Polizia Municipale di Roma ed originariamente nata come Banda delle guardie di città, è una banda musicale formata dal corpo della polizia di Roma Capitale.
La banda partecipa alla celebrazione di eventi istituzionali di Roma Capitale e propone concerti a Roma, in Italia e all'estero. In occasione del 21 aprile ("Natale di Roma") si esibisce in piazza del Campidoglio.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il 15 ottobre 1870 la città di Roma istituisce ufficialmente la "Banda delle guardie di città", diretta inizialmente dal maestro Gaetano Mililotti e poi dal maestro Pezzini[1]. Il 27 aprile 1885 a dirigere l'orchestra fu il maestro Alessandro Vessella, che rivoluzionò l'approccio e la disposizione della banda con parametri più aggiornati alle moderne teorie bandistiche di allora, ampliando notevolmente il repertorio[1].
Nel 1925 ne assunse la direzione Antonio D'Elia. A lui si devono le maggiori trascrizioni di importanti capolavori del passato, che la banda eseguì in alcuni concerti bandistici oggi riconosciuti come seminali in questo ambito[1]. In questo periodo e con la sua direzione la banda collaborò poi con Ottorino Respighi al concerto I pini di Roma che vide la sua prima esecuzione il 14 dicembre 1924 al Teatro Augusteo di Roma.
Nel 1927, con la soppressione del Corpo delle Guardie di Città, la banda viene smantellata per riprendere vita solo nel dopoguerra[1].
Nel 1946, dopo la fine della seconda guerra mondiale, il maestro Andrea Pirazzini ed il Corpo dei Vigili Urbani di Roma riorganizzarono la banda nella nuova incarnazione della "Banda musicale della Polizia Municipale di Roma", e fu proprio Andrea Pirazzini a dirigere l'orchestra nel primo concerto ufficiale il 17 luglio del 1950 in Piazza del Campidoglio[2]. Si sono susseguiti alla sua direzione Andrea Pirazzini, Leone Santucci, Renato Di Biagio e il direttore Pagliuca.
Dal 1987 al 2022 la direzione è stata assunta da Nello Giovanni Maria Narduzzi. Fu con il suo mandato che il repertorio della banda si ampliò alle nuove composizioni di musica contemporanea e colonne sonore da film, ampliando così il bacino di pubblico potenziale anche ai non addetti ai lavori[2].
L'attuale denominazione di banda musicale del Corpo di polizia "Roma Capitale" è stata stabilita il 10 giugno 2011, quando la polizia municipale di Roma ha cambiato denominazione in seguito alla soppressione del Comune di Roma e alla sua trasformazione nell'ente territoriale speciale "Roma Capitale". Il 15 novembre dello stesso anno il nome ufficiale della banda si è adattato alla nuova denominazione del corpo di polizia, diventando Banda musicale del Corpo di polizia locale di Roma Capitale.
Da ottobre 2022 la direzione è affidata al Maestro Alberto Di Gianfelice.
Marce d'Ordinanza del Corpo[modifica | modifica wikitesto]
Dal 1990 al 2022, la Marcia d'Ordinanza del Corpo è stata Festa, composta nel 1990 dal maestro direttore Nello Giovanni Maria Narduzzi.
Come dichiarato dal maestro direttore Alberto Di Gianfelice ai microfoni di TV2000 il 21 settembre 2022, la Banda Musicale stava adottando come nuova marcia d'ordinanza il brano Maestosa del maestro Pellegrino; a possibile conferma di ciò, la marcia è stata eseguita al posto di Festa dal complesso durante la Parata della Festa della Repubblica nelle edizioni del 2022 e del 2023.
Dal 2023 la nuova marcia di ordinanza è Vecchia Marcia Militare, adottata in onore del suo compositore, Alessandro Vessella, storico direttore della Banda Musicale e riformatore dei complessi bandistici riconosciuto a livello internazionale.[senza fonte]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d Banda Musicale della Polizia Municipale di Roma (Scheda), su bandamusicale.it.
- ^ a b Cenni storici, su cimitericapitolini.it. URL consultato il 25 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2019).
