Balato (arma)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Balato
Balato con fodero e cestino sferico in rattan per contenere amuleti.
TipoSpada
OrigineBandiera dell'Indonesia Indonesia
Impiego
UtilizzatoriNias
Descrizione
Lunghezza50-90 cm
Tipo di lamaAd un solo filo
Tipo di manicoAd una sola mano
voci di armi bianche presenti su Wikipedia

Il balato (conosciuto anche come baltoe, balatu, balatu sebua, ballatu, foda, gari telegu, klewang buchok berkait, roso sebua o telagoe) è una spada tradizionale indonesiana, originaria dell'isola di Nias, a nord-ovest di Sumatra, tipica del popolo dei Nias.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il balato è prodotto in una grande varietà di lame, manici e foderi. Una caratteristica comune è l'allargarsi della lama verso la punta. La lama ha un solo filo e può essere dritta o leggermente ricurva. I manici generalmente hanno la forma di teste di animali o creature mitologiche come il lasara, e possono essere stilizzati o particolarmente dettagliati, e sono fatti di legno sebbene esistano versioni in ottone. I manici in legno hanno comunque una ghiera in ottone in prossimità della lama. Il fodero è in legno avvolto in strisce di rattan o in lamine di ottone. Spesso al fodero viene attaccato un cestino sferico in rattan che ha lo scopo di contenere vari amuleti. Solitamente i balato delle regioni meridionali hanno cestini più decorati di quelli delle regioni settentrionali.[1]

Uso cerimoniale[modifica | modifica wikitesto]

Nel sud dell'isola di Nias le popolazioni locali praticano una danza di guerra detta faluaya o fataele: essi, vestiti con colori sgargianti, adoperano per questa danza scudi (baluse) e armi, tra cui i balato. I Nias facevano uso di questa spada anche per le decapitazioni, poiché in passato erano cacciatori di teste[2] e ritenevano che i decapitati sarebbero diventati loro servitori nell'aldilà. Oggi, tuttavia, quest'usanza è andata perduta, poiché i Nias sono per la maggior parte cristiani protestanti.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Albert G Van Zonneveld, Traditional Weapons of the Indonesian Archipelago, Koninklyk Instituut Voor Taal Land, 2002, ISBN 90-5450-004-2.
  2. ^ The Island of the Head Hunters, su news.softpedia.com, Softpedia News. URL consultato il 7 aprile 2014.
  3. ^ Peter Suzuki, Critical survey of studies on the anthropology of Nias, Mentawei and Enggano, M. Nijhoff, 1958, ASIN B007T32XL0.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Armi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di armi