Automotrice M2 serie 100

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MCL AR M2.101 ÷ 102
Automotrice
Anni di progettazione 1938
Anni di costruzione 1941
Anni di esercizio 1948-1952
Quantità prodotta 2 unità
Costruttore Officine Meccaniche Reggiane
Lunghezza 28.830 mm
Larghezza 2.460 mm
Altezza 2.735 mm
Capacità 104 posti a sedere
Quota del piano di calpestio 635 mm
Scartamento 950 mm
Massa in servizio 35,0 t
Massa a vuoto 28,4 t
Rodiggio 1'Bo 1'
Diametro ruote motrici 725 mm
Velocità massima omologata 72 km/h
Alimentazione Diesel
Dati tratti da:
Marra, op. cit., p. 205

L'automotrice M2 serie 100 è un rotabile automotore articolato, a carrelli e con motorizzazione diesel, delle Ferrovie Calabro Lucane costruita dalle Officine Meccaniche Reggiane.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le automotrici articolate M2.100 vennero ordinate in numero di 12 unità alle Reggiane, nel 1938, dalla società Mediterranea Calabro Lucane allo scopo di ammodernare i convogli sulle proprie linee ferroviarie anche in conseguenza del successo ma anche dei limiti insiti nel servizio svolto con le Emmine. All'inizio degli anni quaranta ne vennero costruite e consegnate solo 2 unità alle Ferrovie Calabro Lucane che si trovarono loro malgrado ad affrontare un periodo difficile, data l'entrata in guerra dell'Italia, per cui dopo la consegna, il collaudo e l'immatricolazione come M2.101-102 le accantonarono ed immisero in servizio solo dal 1948 sulle linee baresi[1]. Non ebbero una buona riuscita per la loro difficoltà all'iscrizione sulla rete MCL[2], in cattivo stato e con troppe curve mal raccordate per cui vennero accantonate già nel 1952. Rimaste per circa vent'anni a Bari Scalo, furono demolite nel 1973[1].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Erano automotrici articolate a tre casse, le due estreme destinate al servizio viaggiatori e la centrale che ospitava il motore (un OM tipo BZD a 12 cilindri a V da 220,6 kW), la trasmissione meccanica Ansaldo e l'unica cabina di guida, sopraelevata. L'elemento centrale poggiava su due assi motori, articolati secondo il sistema Bissel coadiuvato da snodi sferici; le due casse d'estremità poggiavano su una ralla e su un asse portante. Le due automotrici fornivano oltre 100 posti a sedere e raggiungevano la velocità di 72 km/h; potevano essere accoppiate, ma non in comando multiplo[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Marra, op.cit., p. 205
  2. ^ Antonio Federici,Le ferrovie Calabro Lucane, in TuttoTreno Tema 14 pagg 68-73.
  3. ^ Marra, op.cit., pp. 204-205

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro Marra, Calabro Lucane. Piccole ferrovie tra Puglia, Basilicata e Calabria, Bagnacavallo, PGM, 2016, ISBN 978-88-909824-1-5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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