Aspartato endopeptidasi
Le aspartato endopeptidasi o endopeptidasi aspartiche sono una tipologia di proteasi che possono avere origine differente (animale, vegetale o fungina). Devono il loro nome al sito catalitico caratterizzato dalla presenza di un residuo di acido aspartico, sulla base della classificazione svolta da Hartley nel 1960 [1] e raggruppate nel database MEROPS.
Aspartato endopeptidasi vegetali
[modifica | modifica wikitesto]Nel mondo vegetale sono state recentemente scoperte diverse proteasi, tra le quali alcune appartenenti a questa categoria. Altre categorie di proteasi sono, per esempio, le cisteina endopeptidasi, le serina endopeptidasi o le metallo endopeptidasi.
Esempi
[modifica | modifica wikitesto]Tra i vegetali si possono citare:
- Centaurea calcitrapa L. (o fiordaliso stellato) nella quale è presente la cenprosina; [2]
- Glicine max (L.) Merr (o soia), da cui sono state isolate e caratterizzate almeno due diverse proteasi (soyAP1 e soyAP2); [3]
- Cynara cardunculus L. (o cardo), che presenta aspartato proteasi definite cardosine e ciprosine. [4]
Applicazioni
[modifica | modifica wikitesto]Tali endopeptidasi vegetali sono utilizzate -principalmente a livello sperimentale- nel settore agro-alimentare, ad esempio in ambito caseario, in particolare gli enzimi estratti dal cardo. [5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Hartley BS. Proteolytic enzymes. Annual Review of Biochemistry. 1960;29:45-72.
- ^ Domingos A, Cardoso PC, Xue Z, Clemente A, Brodelius PE et al. Purification, cloning and autoproteolytic processing of an aspartic proteinase from Centaurea calcitrapa: Aspartic proteinase from C. calcitrapa. European Journal of Biochemistry. 2000;267(23):6824-6831.
- ^ Terauchi K, Nishizawa NK, Matsumoto I, Abe K, Asakura T. Characterization of the genes for two soybean aspartic proteinases and analysis of their different tissue-dependent expression. Planta. 2004;218(6):947-957.
- ^ Vairo Cavalli S, Lufrano D, Colombo ML, Priolo N. Properties and applications of phytepsins from thistle flowers. Phytochemistry. 2013;92:16-32.
- ^ [4]