Aldo Mantia

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Aldo Mantia (Roma, 1903Roma, 1982) è stato un pianista, compositore ed insegnante di musica italiano.

Si cimentò anche in ambito artistico, producendo opere vicine alla corrente futurista, utilizzando la tecnica del collage.

Allievo dapprima della madre (a sua volta allieva di Giovanni Sgambati e Franz Liszt durante il suo soggiorno romano) e di Vladimir von Pachmann[1][2].

Ebbe modo di conoscere e frequentare sin da bambino molte eminenti personalità del mondo musicale quali Moriz Rosenthal e Ferruccio Busoni[1]; conobbe inoltre Don Lorenzo Perosi, all'epoca anche compositore di musica sacra; entrambi furono oggetto di due separate ricostruzioni biografiche da parte di Arcangelo Paglialunga[2].

Insegnò per 40 anni nei conservatori di Parma e Roma; tra i suoi allievi si ricordano Bruno Nicolai e Giovanni Velluti.

Nel corso della sua professione aderì al movimento futurista[3] insieme a Cangiullo e Marinetti, pubblicando un manifesto futurista circa l'importanza dell'improvvisazione musicale quale libera espressione della capacità artistica dello strumentista[4] e, negli anni a seguire, compose ispirandosi ad artisti quali ad esempio Island Guizzo.

Pubblicazioni

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  • Mario Bartoccini, Aldo Mantia, L'improvvisazione musicale, Milano, Direzione del Movimento Futurista, 1 marzo 1921.[5]
  1. ^ a b Notizie da classicanews.it [collegamento interrotto], su classicanews.it. URL consultato il 14 marzo 2009.
  2. ^ a b Informazioni sul sito di Leonardo Ciampa, su leonardociampa.com. URL consultato il 14 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2008).
  3. ^ Pubblicazione di Francesco Cangiullo, su irre.toscana.it. URL consultato il 14 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2009).
  4. ^ Testo del manifesto, su liberidallaforma.blogspot.com. URL consultato il 14 marzo 2009.
  5. ^ Elenco di opere futuriste (PDF), su macro.roma.museum. URL consultato il 14 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2011).
  • Michelone, Guido: Sincopato tricolore. C'era una volta il jazz italiano, 1900-1960, Editrice effequ, 2010

Collegamenti esterni

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