Veroniceae

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Veroniceae
Veronica chamaedrys
(Sottotribù Veroniciinae)
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi I
OrdineLamiales
FamigliaPlantaginaceae
SottofamigliaDigitalidoideae
TribùVeroniceae
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineScrophulariales
FamigliaScrophulariaceae
SottofamigliaDigitalidoideae
TribùVeroniceae
Duby, 1828
Sottotribù

Veroniceae Duby, 1828 è una tribù di piante spermatofite, dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Plantaginaceae.[1][2][3]

Il nome della tribù deriva dal suo genere tipo Veronica L., 1753 la cui etimologia deriva dal personaggio biblico Santa Veronica, la donna che ha dato a Gesù un panno per asciugare il suo volto mentre è sulla via del Calvario. Alcune macchie e segni sui petali della corolla di questo fiore sembrano assomigliare a quelli del sacro fazzoletto di Veronica. Per questo nome di pianta sono indicate altre etimologie come l'arabo "viru-niku", o altre derivate dal latino come "vera-icona" (immagine vera).[4][5]

Il nome scientifico della tribù è stato definito dall'ecclesiastico e botanico svizzero Jean Étienne Duby (1798-1885) nella pubblicazione "Botanicon Gallicum, pars prima Plantas Vascullares - 1: 355" del 1828.[6][7][8]

Il portamento
Wulfenia carintiaca
(Sottotribù Wulfeniinae)
Le foglie
Lagotis glauca
(Sottotribù Veroniciinae)
Infiorescenza
Hebe corriganii
(Sottotribù Veroniciinae)
I fiori
Veronica anagallis
(Sottotribù Veroniciinae)
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[9]
  • Il calice, gamosepalo, è formato da un tubo campanulato terminante con 4-5-6 lobi ineguali profondamente divisi. I lobi sono ineguali (quelli adassiali sono più piccoli). La forma dei lobi può essere lanceolata con margini cigliati.
  • La corolla, gamopetala, è formata da un tubo campanulato terminante con 4-5-6 lobi formanti una corolla più o meno bilabiata (a volte è quasi attinomorfa). In alcune specie la corolla è rudimentale o anche mancante. Spesso due petali sono concresciuti in uno solo. In alcuni casi la corolla è subruotata. I lobi possono essere lunghi come la parte tubolare. Il colore della corolla è blu, violetto, porpora, giallo o bianco.
  • L'androceo è formato da 2 stami sporgenti o inclusi (manca lo stame impari e i due anteriori; quindi tre stami sono soppressi) oppure raramente da 4 stami. I filamenti spesso sono inseriti nella fessura tra le due labbra della corolla. Se la corolla è mancante i filamenti sono inseriti sul lato esterno del disco nettarifero. Le antere hanno due teche uguali, separate e confluenti all'apice. Il polline è tricolpato.
  • I frutti sono delle capsule a deiscenza setticida o loculicida (raramente sono indeiscenti). I semi sono numerosi, o pochi (1 - 3 - 6) per loculo con forme piatte, ovoidi o orbicolari e con testa reticolata oppure no, oppure liscia.

Distribuzione e habitat

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La distribuzione delle specie di questo gruppo è fondamentalmente cosmopolita con gli habitat più vari. Nella sottotribù Wulfeniinae la distribuzione è soprattutto himalayana.

La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[9] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[10], o anche 117 generi e 1904 specie[2] o 90 generi e 1900 specie[16]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù. La tribù di questa voce appartiene alla sottofamiglia Digitalidoideae.[1]

Storicamente questo gruppo ha fatto parte della famiglia Scrophulariaceae (secondo la classificazione ormai classica di Cronquist).[17] In seguito è stato descritto anche all'interno della famiglia Veronicaceae (non più assegnata). Attualmente con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG) è stata assegnata alla famiglia delle Plantaginaceae e sottofamiglia Gratioloideae (Benth.) Luerss..[16]

Cladogramma della tribù

Sicuramente l'abitudine ad un portamento a rosetta sembra essere un carattere ancestrale in questo gruppo, e probabilmente l'antenato comune della tribù Veroniceae avrà avuto un calice a cinque lobi e una corolla a quattro lobi. Le analisi molecolari di tipo filogenetico non hanno ancora dato dei risultati sicuri sulla struttura interna della tribù. Se tradizionalmente generi come Lagotis e Veronicastrum sono descritti all'interno della sottotribù Veroniciinae, da queste analisi risultano più vicini al genere Wulfenia (quindi le due sottotribù potrebbero risultare parafiletiche). Da queste analisi risulta inoltre che il genere Veronica non è monofiletico (al suo interno contiene le specie del genere Parahebe).[18] All'interno della sottofamiglia, Veroniceae con Hemiphragmeae potrebbe formare un "gruppo fratello" (ma non tutti i risultati sono concordi) e insieme alla tribù Digitalideae possiedono un antenato comune.[3] Il cladogramma a lato tratto dagli studi citati e semplificato mostra l'attuale conoscenza del gruppo Veroniceae.

Composizione della tribù

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La tribù si compone di 2 sottotribù, 20 generi e circa 460 specie:[1][2]

Sottotribù Generi Specie
Veroniciinae 15 Circa 450
Wulfeniinae 5 9

Specie italiane

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Nella flora spontanea italiana sono presenti tre generi di questo gruppo:[11][19]

  • Paederota L. (Bonarota): 2 specie; entrambe sono presenti nel Nord-Est dell'Italia (Alpi) a quote sopra i 1000 m s.l.m..
  • Pseudolysimachion Opiz (Veronica): 4 specie; tutte presenti al Nord.
  • Veronica L. (Veronica): circa 30 specie.
  • Wulfenia Jacq. (Wulfenia): una specie (è una specie rara ed è presente a quote sopra i 1300 m s.l.m. nei pressi del Passo di Pramollo).

Alcune specie

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Sottotribù Veroniciinae

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Sottotribù Wulfeniinae

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  1. ^ a b c d Kadereit 2004, pag. 395.
  2. ^ a b c Olmstead 2012.
  3. ^ a b Albach et al 2005.
  4. ^ David Gledhill 2008, pag. 400.
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 27 aprile 2017.
  6. ^ Indices Nominum Supragenericorum Plantarum Vascularium, su plantsystematics.org. URL consultato l'8 maggio 2017.
  7. ^ Crescent Bloom Database, su crescentbloom.com. URL consultato l'8 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2009).
  8. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato l'8 maggio 2017.
  9. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 493.
  10. ^ a b Strasburger 2007, pag. 852.
  11. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 558.
  12. ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 554.
  13. ^ Motta 1960, Vol. 3 - pag. 922.
  14. ^ Motta 1960, Vol. 3 - pag. 954.
  15. ^ Musmarra 1996.
  16. ^ a b c Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 15 gennaio 2017.
  17. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 363.
  18. ^ Albach et al 2004.
  19. ^ Conti et al. 2005.

Altri progetti

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