Utente:Mimidellaboheme/Storage area

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  • Chiara
  • Lucia
  • Marina
  • 1949
  • 1950
  • 1955
  • Treviso
  • Treviso
  • Venezia
  • Uno
  • Due
  • Tre

Siamo solo tre, tre briganti e tre somari

Sulla strada da Girgenti a Monreale


  • Chiara
  • Lucia
  • Marina
1
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4
5




Domitilla
AMBARABÀCICCICOCCÒ
Legenda
Regno d'Austrasia Regno di Neustria Regni ai confini
LEGENDA
Re legittimo Re usurpatore

style="color:#ffffff; background:#ff0000" |-

{Albero genealogico | | | | | | | CLO |boxstyle_CLO=background:#f08080;color:#ffffff| CLO = Clodoveo I
Re
dei Franchi
481-511
}} red #ff0000 darkred #8b0000 Withe #ffffff


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Su Elettra Euripide

Spesso Atena è accompagnata dalla dea della vittoria Nike, che, come appunto nel caso dell'Atena Parthenos, viene raffigurata nella mano della dea. Nella tarda età classica il legame fra Atena e Nike diventò così forte che si fusero nella divinità Atena Nike, spesso raffigurata come un'Atena dallo sguardo più acuto e munita delle ali di Nike, alla quale è dedicato l'omonimo tempio sull'acropoli di Atene.

Immune alle frecce di Eros (personificazione dell'amore), resta, per sua scelta, eterna vergine, e per questo è conosciuta come Athena Parthenos (la Vergine Atena); da questo appellativo deriva il nome del più famoso tempio a lei dedicato, il Partenone sull'acropoli di Atene. Dato il suo ruolo di sacra protettrice della città di Atene, è stata venerata in tutto il mondo greco, ed era considerata protettrice della Grecia. Il suo rapporto con la sua città era davvero speciale, come dimostra chiaramente la somiglianza fra il suo nome e quello di quest'ultima[1].

Il culto della Dea Atena nell'area Egea risale probabilmente ad epoche preistoriche[2]. Si sono trovate prove del fatto che nell'antichità Atena fosse vista essa stessa come una civetta, o comunque si trattasse di una Dea-uccello o una "dea alata": nel terzo libro dell'Odissea assume la forma di un'aquila di mare. La sua egida decorata potrebbe rappresentare ciò che rimane delle ali di cui era dotata[3], dal momento che sulle decorazioni di antichi vasi in quel modo viene ritratta.

La dea equivalente ad Atena nella Religione romana è Minerva, che aveva anch'essa come animale sacro la civetta, talvolta il gufo.

Treccani: Già venerata dai Micenei del 13° sec. a.C. con l’epiteto di potinija (πότνια «signora»), ma certo ancora più antica, conserva in età storica alcuni attributi che sembrano appunto risalire all’età micenea: il serpente e la trasformazione in uccello (solo più tardi l’uccello sacro diventa la civetta, γλαῦξ, raccostata ad A. anche per l’epiteto 


Genealogia casa regnante di Tebe da Agenore a Eteocle.

RED ff0000DARKRED 8b0000FIREBRIK #b22222



F A M I G L I A ~ R E G N A N T E ~ D I ~ T E B E
genealogia

AGENORE
Re di Tiro
Telefassa
Ares
Afrodite
Europa
Cilice
Re di Cilicia
Fenice
Re di Fenicia
CADMO
Re di Tebe
Armonia
POLIDORO
Re
di Tebe
Autonoe
Ino
Semele
Agave
LABDACO
Re
di Tebe

Atteone
Melicerte
Dioniso
PENTEO
Re
di Tebe

Oclaso
Meneceo
LAIO
Re
di Tebe
GIOCASTA
Euridice
CREONTE
Reggente 2 volte
EDIPO
Re
di Tebe
GIOCASTA
EMONE
MENECEO
ETEOCLE
Re
di Tebe
POLINICE
ANTIGONE
ISMENE



< {{Albero genealogico/inizio}} {{==Genealogico === {{Albero genealogico/inizio}} genealogico | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | |}} {{Albero genealogico | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | |}} {{Albero genealogico | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | |}} {{Albero genealogico | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | |}} {{Albero genealogico/fine}}

Albero genealogico Atridi

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Tantalo
Ippodamia
Pelope
Erope
ATREO
TIESTE
Pelopia
Anassibia
Menelao
Agamennone
Clitemnestra
Egisto
Ifigenia
Oreste
Elettra



Tantalo
Ippodamia
Pelope
Erope
Atreo
Tieste
Pelopia
Anassibia
Menelao
AGAMENNONE
CLITEMNESTRA
EGISTO
Ifigenia
Oreste
Elettra


Ippodamia
Pelope
Erope
Atreo
T
Anassibia
Menelao
Agamennone
Clitemnestra
Ifigenia
Oreste
Elettra

A G Merovingi

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Teodorico I è re di Reims

Clodomiro è re di Orléans

Childeberto I è re di Parigi

Clotario I è re di Soissons

moneta di bronzo del 1720. [4]


border=2|boxstyle_AGA=background:#ffd700; |align="center" width=08%|indianred |align="center" width=17% style="background:#cd5c5c; color:#ffffff; font-family:monospace;"|#cd5c5c |align="center" width=08%|darksalmon |align="center" width=17% style="background:#e9967a; color:#ffffff; font-family:monospace;"|#e9967a |align="center" width=08%|lightcoral |align="center" width=17% style="background:#f08080; color:#ffffff; font-family:monospace;"|#f08080 |align="center" width=08%|salmon |align="center" width=17% style="background:#fa8072; color:#ffffff; font-family:monospace;"|#fa8072 |-


LEGENDA
Re dei Franchi Re d'Austrasia Re di Neustria Re di
territori diversi


re dei Franchi

|- | || || || || || || |- | || || || || || || |- | || || || || || || |- | || || || || || ||


|- |||||||||||||


boxstyle_CLO=background:#ffacd;|

Geenealogia ad albero

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Généalogie des Mérovingiens vv Nel diagramma seguente compaiono soltanto i re Merovingi in successione dal 430 al 751, anno in cui l'ultimo di loro, Childerico III, detto l'idiota o il re fantasma, venne detronizzato da Pipino il Breve, suo Maggiordomo di palazzo, con l'appoggio di Papa Zaccaria. Non compare la componente femminile. Ogni membro è presentato con il nome proprio, il titolo e le date del loro regno.

LEGENDA
Re dei Franchi Re d'Austrasia Re di Neustria Re di
territori diversi
Clodione
Re dei Sali
v. 430-v. 450
Meroveo
Re dei Sali
v. 450-v.457
Childerico I
Re dei Sali
481-511
Clodoveo I
481-511
Teodorico
Metz
511-534
Clodomiro
Orleans
511-524
Childeberto I
Parigi
511-558
Clotario I
Sassonia
511-561
Teodeberto I
Metz
534-548
Cariberto
Parigi
561-567
Gontrano
Chalon
561–592
Sigeberto I
Metz
561-575
Chilperico I
Sassoni
561-584
Teodebaldo
Metz
548-555
Childeberto II
Austrasia
575-596
Teodeberto II
Austrasia
596-612
Teodorico II
Borgogna
596-613
Clotario II
Neustria poi dei Franchi
584-629
Sigeberto II
Austrasia
e Borgogna

613
Dagoberto I
Austrasia
poi dei Franchi
622-639
Cariberto II
Aquitania
628-632
Sigeberto III
Austrasia
632-656
Clodoveo II
Neustria
639-657
Childeberto III
Austrasia
656-662
Dagoberto II
Austrasia
674-679
Clotario III
Neustria
657-673
Teodorico III
Neustria
poi dei Franchi

673-691
Childerico II
Austrasia
poi dei Franchi

662-675
Clodoveo III
Austrasia
675
Clodoveo IV
Re
dei Franchi
691-695
Childeberto II
Re
dei Franchi
695-711
Clotario IV
Re
dei Franchi
717-719
Chilperico II
Neustria
poi dei Franchi

715-721
Dagoberto III
Re
dei Franchi
711-715
Teodorico IV
Re
dei Franchi
721-737
Childerico III
Re
dei Franchi
743-751

  1. ^ Sin dai tempi antichi si dibatte se sia stato dato per primo il nome alla Dea e poi alla città o sia successo l'inverso (Burkert, p. 139).
  2. ^ Per sapere se il suo nome fosse già presente nella lingua Eteocretese o meno, si dovrà attendere la decifrazione della scrittura lineare A
  3. ^ (EN) Frederick John Kluth, "The Role of Athena in Ancient Greek Art" (Il ruolo di Atena nell'antica arte greca) Archiviato il 17 febbraio 2008 in Internet Archive.
  4. ^ salica, legge Complesso delle leggi consuetudinarie dei Franchi Sali, stanziati nel 4° sec. nella valle dell’IJssel. La sua prima redazione scritta risale al regno di Clodoveo (fine del 5° sec.). Redazioni successive (nelle più recenti è indicata come pactus legis salicae) furono rese necessarie dal progredire del popolo franco. Fu aggiornata anche da costituzioni regie aggiunte in seguito: così il pactus pro tenore pacis di Childeberto I (511-58), l’editto di Chilperico (575-84), la decretio di Childeberto II (593-97). Non mancarono pure addizioni private: famose, per i problemi insoluti che hanno prospettato, le glosse malbergiche. Revisioni ufficiali più tarde furono quella di Pipino il Breve (763-64), con l’aggiunta di un prologo e di un epilogo nuovi, e quella di Carlomagno (768-79), designata comunemente con il nome di lex salica emendata. Convenzionalmente come legge s. viene indicata una disposizione che essa non contiene, ma che le fu tradizionalmente attribuita: cioè il principio che le donne e i loro discendenti sarebbero stati assolutamente esclusi dalla corona. Tale divieto, che non sussiste, come è noto, in vari Stati monarchici (per es., in Gran Bretagna e nei Paesi Bassi), vigeva nella monarchia italiana