Rivolta del Palatinato

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Rivolta del Palatinato
parte della Rivoluzione tedesca del 1848-1849
Stampa d'epoca rappresentante l'episodio della battaglia di Kirchheimbolanden del 14 giugno 1849 nell'ambito della rivolta del Palatinato
Datamaggio-giugno 1849
LuogoPalatinato, Germania
EsitoRepressione dei moti di protesta
Schieramenti
RivoluzionariEsercito prussiano
Comandanti
Effettivi
c. 12 00019 000
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La rivolta del Palatinato (in tedesco: Pfälzischer Aufstand o Pfälzer Aufstand) fu una rivolta popolare che ebbe luogo nel Palatinato tra il maggio ed il giugno del 1849. Come altre rivolte scoppiate nel Baden e nei territori renani, quella del Palatinato fu parte della Rivoluzione tedesca del 1848-1849.

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

Il movimento della rivoluzione di marzo tra gli stati della Confederazione tedesca aveva portato all'elezione dell'Assemblea di Francoforte, il primo parlamento unitario della Germania. Questo parlamento impose una costituzione alla Confederazione il 28 marzo 1849, istituendovi una monarchia costituzionale ereditaria, ma re Federico Guglielmo IV di Prussia si rifiutò di accettare la corona imperiale a queste condizioni.

Nel regno di Baviera, le prime elezioni parlamentari si tennero il 7 dicembre 1848. Il risultato si dimostrò per la maggior parte favorevole alla sinistra (die Linke), i cosiddetti "Sostenitori della Sovranità Popolare e dell'Unità della Germania". Nel Palatinato, i votanti elessero in tutto 19 seggi al parlamento.[1] All'apertura del parlamento il 22 gennaio 1849, re Massimiliano II di Baviera promise ulteriori riforme per il suo popolo. Il 9 gennaio, nel frattempo, il parlamento aveva passato una legge,[2] sulla base di quanto proposto dall'Assemblea di Francoforte nel dicembre del 1848. Il re si rifiutò di controfirmare la legge ed aggiornò il parlamento all'8 marzo. Il 23 aprile, il sovrano bavarese e il governo rifiutarono la costituzione di Francoforte; il 14 aprile, la Suprema Corte di Baviera rifiutò la validità del documento dei diritti fondamentali della Baviera.[3]

I deputati di sinistra interpretarono questo gesto come un tentativo di colpo di Stato. I deputati palatini tornarono alle loro municipalità con una risoluzione in merito, ovvero che l'uso della forza rimaneva infine l'unico mezzo di risoluzione.[4] I territori del Palatinato, della Franconia e della Svevia proposero quindi l'adozione della costituzione, l'abolizione della monarchia e la secessione di questi stessi territori dalla Baviera.[5]

Il 3 maggio 1849, la rivolta di maggio a Dresda divampò, ma già il 9 maggio venne schiacciata dalle truppe sassoni e prussiane insieme. L'11 maggio, ebbe luogo una terza rivolta nel Baden con l'ammutinamento delle truppe di stato della fortezza di Rastadt.

La rivolta[modifica | modifica wikitesto]

La commissione palatina per la difesa della costituzione[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º maggio 1849, un gruppo di democratici associati si ritrovò a Kaiserslautern. Circa 12 000 persone intervennero all'evento sotto lo slogan: "Se il governo si ribella, i cittadini del Palatinato forzeranno le leggi." Il 2 maggio, il gruppo decise di stabilire una commissione per la difesa della costituzione di Francoforte composta da dieci uomini scelti. Questi non dichiararono la fondazione di una repubblica come nel caso del Baden, ma si preoccuparono piuttosto di costituire una milizia popolare e richiesero agli ufficiali di giurare sulla costituzione. La commissione costituì un vero e proprio esercito di diverse migliaia di unità provenienti perlopiù dall'esercito bavarese.[6] Il 7 maggio 1849, Bernhard Eisenstuck, rappresentante dell'autorità centrale del Palatinato, legittimò la costituzione della commissione di difesa. L'11 maggio venne licenziato per aver ecceduto ai poteri conferitigli dal suo ruolo.

Il governo provvisorio[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni membri del governo rivoluzionario del Palatinato
Joseph Martin Reichard, presidente e ministro della guerra
Nikolaus Schmitt, ministro dell'interno
Peter Fries, ministro della giustizia

Il 17 maggio 1849, un'assemblea popolare tenutasi ancora una volta a Kaiserslautern decise di stabilire un governo provvisorio composto da cinque persone sotto la guida dell'avvocato Joseph Martin Reichard. Gli altri rappresentanti di governo eletti furono Philip Hepp, Friedrich Schüler (assente; declinò in seguito l'elezione), August Ferdinand Culmann (assente; declinò in seguito l'elezione), Georg Friedrich Kolb (assente; declinò in seguito l'elezione). Al posto degli assenti, vennero scelti Peter Fries, Jean Louis Christian Greiner e Nicholas Schmitt.

Quel governo votò a favore della costituzione di Francoforte e si preparò alla secessione dalla Baviera. Anche se solo per una settimana, il Palatinato del Reno si separò effettivamente dal governo bavarese. Il 18 maggio 1849 si alleò con la Repubblica del Baden.

L'esercito rivoluzionario[modifica | modifica wikitesto]

Il comando dell'esercito rivoluzionario venne trasferito il 9 maggio 1849 a Daniel Fenner von Fenneberg, che rinunciò alla propria posizione il 20 maggio. In quello stesso giorno venne costituita una commissione militare presieduta da Fritz Anneke. Il 21 maggio, il comando militare venne affidato a Franz Sznayde. Ludwig Blenker venne nominato comandante della milizia popolare ed August Willich divenne comandante dei volontari del Palatinato. Franz Zitz e Ludwig Bamberger comandarono i freikorps renano-assiani.

La sconfitta dei rivoluzionari[modifica | modifica wikitesto]

Il Freischar, il memoriale della rivolta a Kirchheimbolanden

L'11 giugno si iniziò a temere per l'intervento dei prussiani. L'avanguardia della 1ª divisione del I corpo d'armata prussiano al comando del maggiore generale von Hannecken attraversò il confine del palatinato presso Kreuznach.

A Kirchheimbolanden si svolse una battaglia il 14 giugno. Gli uomini della milizia popolare guidati da Mathilde Hitzfeld vennero per la maggior parte uccisi o catturati dai prussiani. L'esercito prussiano constava di 19 000 uomini al comando di Moritz von Hirschfeld, mentre le truppe rivoluzionarie erano male armate e allenate, ed in grado di opporre una debole resistenza. Il 14 giugno 1849 il governo provvisorio venne costretto ad abbandonare il paese e gli ufficiali bavaresi tornarono nelle loro posizioni. Con la battaglia di Ludwigshafen del 15 giugno e con la battaglia di Rinnthal del 17 giugno, la rivolta venne schiacciata nel Palatinato. L'esercito rivoluzionario palatino si ritirò il 18 giugno a Knielingen e poi nel Baden, seguito dalla retroguardia e dal resto degli uomini il 19 giugno.

Il governo bavarese accusò di sedizione, rivolta e alto tradimento un gruppo di 333 persone.[7] Due ufficiali bavaresi vennero condannati a morte. Il 9 marzo 1850 a Landau in der Pfalz, il tenente conte Fugger venne giustiziato, mentre il maggiore Fach riuscì a fuggire.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ House of Bavarian History
  2. ^ Act on the Fundamental Rights of the German People of 21 December 1848 online at the University Library of Frankfurt am Main
  3. ^ vedi Fleischmann p. 106
  4. ^ vedi G. Struve, p. 241
  5. ^ House of Bavarian History
  6. ^ Müller, Frank Lorenz: The Revolution of 1848-49. Darmstadt, 2002, p. 137;. Staroste, Volume 2, p. 261 stima che il numero di disertori dall'esercito bavarese fu di 3500 uomini.
  7. ^ Müller, Frank Lorenz: Die Revolution von 1848/49. Darmstadt, 2002, p. 138
  8. ^ Wilhelm Blos: Die Deutsche Revolution. Geschichte der deutschen Bewegung von 1848 und 1849. Dietz, Berlin, 1893, p. 598

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Frank Lorenz Müller: Die Revolution von 1848/49. Darmstadt, 2002.
  • Jonathan Sperber: Rhineland Radicals. The Democratic Movement and the Revolution of 1848-1849. Princeton, 1991.
  • Gustav Struve: Geschichte der drei Volkserhebungen in Baden. Verlag von Jenni, Sohn, Bern 1849. (amended reprint: Verlag Rombach, Freiburg i.Br., 1980, pp. 240–254)
  • Johann Philipp Becker/ Christian Esselen: Geschichte der süddeutschen Mairevolution des Jahres 1849. Geneva, 1849 at Google Books
  • Daniel Staroste: Tagebuch über die Ereignisse in der Pfalz und Baden im Jahre 1849: ein Erinnerungsbuch für die Zeitgenossen und für Alle, welche Theil nahmen an der Unterdrückung jenes Aufstandes, Vol. 1, Potsdam, 1852; Vol. 2, Potsdam, 1853
  • Otto Fleischmann: Geschichte des pfälzischen Aufstandes im Jahre 1849: nach den zugänglichen Quellen geschildert, E. Thieme, Kaiserslautern, 1899 at Internet.archive
  • Daniel Fenner von Fenneberg: Zur Geschichte der rheinpfälzischen Revolution und des badischen Aufstandes, Zürich, 1850
  • Ludwig Bamberger: Erlebnisse aus der Pfälzischen Erhebung im Mai und Juni 1849. Frankfurt a.M. 1849 online at the University Library of Frankfurt
  • Christian Zinn: Die Erhebung in der Rheinpfalz und die pfälzische Volkswehr in Baden, 1850
  • Friedrich Münich: Aus dem Leben Seiner Durchlaucht des Fürsten Carl Theodor v. Thurn und Taxis, königlich bayerischer General der Cavalerie: als Manuscript für d. Familie gedruckt. Straub, 1869, pp. 84–103 online at Google Books

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