Arena (tauromachia)

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Riproduzione della Maestranza. 1765
Plaza de Las Ventas, Madrid
Plaza de toros di Malaga, Spagna
La Praça de touros di Lisbona, l'arena di Campo Pequeno
Plaza México di Città del Messico

L'arena[1] per la tauromachia (in spagnolo plaza de toros, in portoghese praça de touros), conosciuta anche come circo taurino o piazza dei tori[2], ha origine nell'Europa antica. È una struttura architettonica dalla funzionalità simile all'arena classica sebbene di stile differente a seconda della maggiore o minore antichità della costruzione.

Principalmente è un anfiteatro chiuso dalla forma approssimativamente circolare con gradinate e servizi che circondano uno spazio centrale dove si realizza lo spettacolo taurino. In questo spazio si trova il ruedo o arena propriamente detta, che è un terreno di terra battuta preparato al fine di servire appropriatamente allo spettacolo ed è circondato da un ritiro dove si rifugiano i toreri e i loro subalterni chiamato vicolo. Il vicolo è separato dall'arena da una parete, generalmente di legno e di circa 140 centimetri di altezza, che possiede delle piccole entrate verso l'arena per facilitare l'ingresso in caso d'emergenza. Dispone di portoni per l'entrata e l'uscita dei partecipanti e dei tori, sebbene la quantità e disposizione di questi varia da recinto a recinto.

Lo sviluppo di recinti con caratteristiche specifiche per la realizzazione di corride di tori viene relazionato con lo sviluppo dello spettacolo come tale. Nella antichità i circhi romani avevano caratteristiche simili a quelle delle odierne arene per tauromachia (di fatto l'arena di Nîmes, in Francia, è un anfiteatro romano), e l'origine delle corride è relazionata alle antiche tradizioni romane, sebbene questi recenti in principio non erano molto utilizzanti per questi eventi. Quando le feste taurine erano principalmente realizzate a cavallo, gli spettacoli erano pubblici e si realizzavano nelle piazze delle città.

Solo più tardi, con l'affermarsi dello spettacolo con il torero in piedi come espressione più rappresentativa della tauromachia, durante il sorgere di grandi toreri locali e di fronte al disordine regnante durante queste feste, si fece imperante la creazione di spazi che ospitassero adeguatamente il pubblico. Di fatto prima di essere autorizzata nel 1730 la costruzione della Plaza de Toros de la Real Maestranza de Caballería de Sevilla per realizzare corride, lo spazio originale aveva una forma rettangolare, e non si cominciò la costruzione di spazi di forma circolare fino a tre anni dopo. Un'altra arena circolare si comincia a costruire a Ronda nel 1754, in cui si realizzarono i primi spettacoli nel 1782.

In Spagna il Decreto reale num. 145/1996 organizza queste arene in tre categorie. Secondo l'età, tradizione, grandezza e numero di feste annuali, le arene si dividono in prima, seconda e terza categoria. Sono di prima categoria quelle di Bilbao, San Sebastián, Saragozza, Barcellona, Madrid, Valencia, Cordova, Siviglia e Malaga.

Il Decreto 145/1996 impone un peso minimo dei tori, e altri dettagli a seconda della categoria cui appartiene l'arena. Le comunità autonome possono aggiungere nuove disposizioni secondo la categoria. Ad esempio, in Andalusia, qualunque cittadino può essere scelto come Presidente con diritto a graziare il toro in arene di terza categoria.

La categoria serve anche da discriminante per il prezzo d'entrata, le assicurazioni e i professionisti che devono essere presenti durante l'atto.

Arene per la tauromachia nel mondo

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Le principali costruzioni di questo tipo si trovano in Europa, quasi esclusivamente in Spagna, Portogallo e nel sud della Francia. Oltre a queste ve ne sono numerose in America del sud, America Centrale e in Messico.

  1. ^ Nicola Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana, 11ª ed., Bologna, Zanichelli, 1988.
  2. ^ piazza, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 18 novembre 2016.
    «piazza dei tori è stata detta (per calco dello spagn. plaza de toros) l’arena per la tauromachia»

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