O capitano! Mio capitano!

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O capitano! Mio capitano!
Titolo originaleO Captain! My Captain!
Bozza di stampa con correzioni autografe di Whitman per la ristesura del 1871[N 1]
AutoreWalt Whitman
1ª ed. originale1865
Generepoesia
Lingua originaleinglese

O capitano! Mio capitano! (O Captain! My Captain!) è una poesia scritta dal poeta statunitense Walt Whitman dopo la morte del presidente statunitense Abraham Lincoln, avvenuta il 15 aprile 1865. Ben ricevuta al momento della pubblicazione, fu la prima poesia di Whitman ad essere presente in un'antologia e la più famosa della sua vita. Insieme a When Lilacs Last in the Dooryard Bloom'd, Hush'd Be the Camps To-day e This Dust was Once the Man è una delle quattro poesie scritte da Whitman sulla morte di Lincoln.

Durante la guerra civile americana, Whitman si trasferì a Washington, dove lavorò per il governo e come volontario negli ospedali. Nonostante non avesse mai conosciuto Lincoln, sentì un legame verso di lui e fu commosso dal suo assassinio. O capitano! Mio capitano! fu pubblicata per la prima volta nel giornale The Saturday Press il 4 novembre del 1865 e successivamente nella collezione di poesie Sequel to Drum-Taps. Fu poi compresa nel volume Foglie d'erba a partire dalla quarta edizione del 1867.

A causa del suo flusso simile a quella di una canzone, della sua rima e della metafora "barca stato", la poesia non è caratteristica dello stile di Whitman. Questi elementi hanno contribuito ad un'iniziale accoglienza positiva e alla sua popolarità, considerandola come una delle più grandi poesie americane. Le critiche sono cambiate quando nel XX secolo degli studiosi l’hanno definita convenzionale e non originale. La poesia è stata menzionata diverse volte nella cultura popolare. Essa è una dei riferimenti principali su cui si basa il film diretto da Peter Weir L'attimo fuggente, del 1989, diventandone un filo conduttore fondamentale.

Ritratto di Walt Whitman realizzato da Thomas Eakins, 1887–88

Walt Whitman consolidò la sua carriera di poeta alla fine del 1850 e agli inizi del 1860 con la pubblicazione di Leaves of Grass ("Foglie d’erba"). Whitman voleva scrivere un poema epico diverso e quindi elaborò uno stile in versi liberi ispirato alle cadenze della Bibbia di re Giacomo.[1][2] Il breve volume, inizialmente pubblicato nel 1855, fu considerato controverso da alcuni,[3] che si opposero alle rappresentazioni di Whitman della sessualità e alle "sfumature omoerotiche" della poesia.[4] Il lavoro di Whitman ricevette notevole attenzione e fu elogiato dal docente e saggista trascendentalista americano Ralph Waldo Emerson.[5][6]

All’inizio della guerra civile americana, Whitman si spostò da New York a Washington, dove lavorò a più riprese per il governo, prima nell'ufficio del Paymaster dell'esercito e poi nell’Agenzia degli affari indiani.[7][8] Lavorò inoltre come infermiere negli ospedali dell'esercito.[9] La poetica di Whitman è influenzata dalla sua esperienza in guerra, maturando riflessioni sulla morte e la giovinezza, sulla brutalità della guerra e sul patriottismo. Il fratello di Whitman, George Washington Whitman, soldato della Union Army, fu preso prigioniero in Virginia nel settembre del 1864 e passò 5 mesi in prigione, nella Libby Prison, vicino a Richmond.[10] Il 24 febbraio 1865 gli fu concesso un permesso per tornare a casa per motivi di salute e Whitman viaggiò fino a New York per incontrarlo. Mentre si trovava a Brooklyn, Whitman riuscì a far pubblicare la sua raccolta di poesia Drum-Taps sulla guerra civile.[11] Nel giugno del 1865 il Segretario degli Interni James Harlan trovò una copia di Leaves of Grass e, considerandola volgare, licenziò Whitman dal suo incarico all'Agenzia degli affari indiani.[12]

Whitman e Lincoln

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L'assassinio di Abraham Lincoln

Anche se non si conobbero mai direttamente, Whitman vide il presidente Abraham Lincoln diverse volte tra il 1861 e il 1865. La prima volta fu nel 1861, quando Lincoln, andando a Washington, si fermò a New York. Whitman notò subito in Lincoln un "aspetto sorprendente" e una "dignità senza pretese" ed ebbe fiducia nel suo "tatto soprannaturale" e nel suo "genio occidentale".[13][14] Ammirava il presidente, tanto che nell'ottobre del 1863 scrisse «Amo personalmente il Presidente».[15] Whitman riteneva che lui e Lincoln fossero "a galla nello stesso torrente" e "radicati nello stesso terreno". Condividevano le stesse idee per quanto riguarda la schiavitù e l'Unione; similitudini sono state trovate nel loro modo di scrivere.[13][14] Whitman più tardi dichiarò che "Lincoln è vicino a me più di chiunque altro".[13][14]

C'è un racconto di Lincoln che legge nel suo ufficio la raccolta di poesia Leaves of Grass e un altro del presidente che dice: «Beh, sembra un uomo!» dopo aver visto Whitman a Washington, ma probabilmente sono storie inventate. La morte di Lincoln il 15 aprile del 1865 commosse molto Whitman, tanto da fargli scrivere diversi poemi come omaggio al Presidente deceduto. O capitano! Mio capitano!, When Lilacs Last in the Dooryard Bloom'd, Hush'd Be the Camps To-Day e infine This Dust Was Once the Man sono tutti lavori scritti riguardo alla morte di Lincoln. Il nome del presidente però non è mai specificato e la sua morte è trasformata in una specie di martirio.[13][14]

Storia della pubblicazione

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La critica letteraria Helen Vendler sostiene che Whitman abbia scritto questa poesia prima di When Lilacs Last in the Dooryard Bloom'd, considerandola come una risposta a Hush'd Be the Camps To-Day.[16] Una prima bozza del lavoro fu scritta in versi liberi.[17] O capitano! fu pubblicata per la prima volta nel The Saturday Press il 4 novembre del 1865.[12][18][19] Nello stesso periodo fu inclusa nel libro di poesie di Whitman Sequel to Drum-Taps e quindi la pubblicazione nel giornale è stata considerata come un'anticipazione del libro. Anche se Sequel to Drum-Taps fu pubblicato nell'ottobre del 1865,[20] le copie furono distribuite solo a partire da dicembre dello stesso anno.[21] La prima edizione, secondo Whitman, aveva troppa punteggiatura e decise quindi di correggerla per la seconda pubblicazione.[22][23] Fu inclusa anche nell'edizione del 1867 di Foglie d'erba.[12][24] Whitman ritoccó la poesia diverse volte nelle sua vita, tra le quali nel 1871, quando fu inclusa nella collezione Passage to India. La sua ultima pubblicazione fu nell'edizione del 1881 di Foglie d'erba.[24]

Horace Traubel, amico di Whitman, scrisse nel suo libro With Walt Whitman in Camden che Whitman una volta lesse un articolo in un giornale che sosteneva che «se Walt Whitman avesse scritto più opere come O capitano! al posto di riempire un cestino di rifiuti e chiamarlo Libro, allora il mondo sarebbe migliore e Whitman avrebbe una scusa per vivere»[25], a cui rispose l'11 settembre 1888 dicendo: "Dannazione O capitano! […], quasi mi dispiace di aver scritto la poesia", ammettendo però che "aveva delle ragioni emotive immediate per esserlo".[25][26] Tra il 1870 e il 1880 Whitman fece diverse conferenze sulla morte di Lincoln. Nonostante la sua fama gli permettesse di poter leggere qualsiasi poesia, era solito iniziare o finire una conferenza recitando O capitano!.[22][27][28][29] Alla fine degli anni ottanta dell'Ottocento Whitman guadagnò molto denaro vendendo copie autografate di O capitano!; tra coloro che ne comprarono una copia vi furono John Hay, Charles Aldrich e Silas Weir Mitchell.[30]

Testo e traduzione

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(EN)

«O Captain! My Captain![N 2]

O Captain! my Captain! our fearful trip is done;
The ship has weather'd every rack, the prize we sought is won;
The port is near, the bells I hear, the people all exulting,
While follow eyes the steady keel, the vessel grim and daring;
But O heart! heart! heart!
O the bleeding drops of red,
Where on the deck my Captain lies,
Fallen cold and dead.

O Captain! my Captain! rise up and hear the bells;
Rise up — for you the flag is flung — for you the bugle trills;
For you bouquets and ribbon'd wreaths — for you the shores a-crowding;
For you they call, the swaying mass, their eager faces turning;
Here Captain! dear father!
This arm beneath your head!
It is some dream that on the deck
You've fallen cold and dead.

My Captain does not answer, his lips are pale and still;
My father does not feel my arm, he has no pulse nor will;
The ship is anchor'd safe and sound, its voyage closed and done;
From fearful trip the victor ship comes in with object won;
Exult, O shores, and ring, O bells!
But I with mournful tread
Walk the deck my Captain lies,
Fallen cold and dead.

»
(IT)

«O capitano! mio capitano![N 3]

O Capitano! mio Capitano! il nostro viaggio tremendo è terminato;
la nave ha superato ogni ostacolo, l'ambìto premio è conquistato;
vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta,
mentre gli occhi seguono l'invitto scafo, la nave arcigna e intrepida;
ma o cuore! cuore! cuore!
o gocce rosse di sangue,
là sul ponte dove giace il mio Capitano,
caduto, freddo, morto.

O Capitano! mio Capitano! risorgi, odi le campane;
risorgi — per te è issata la bandiera — per te squillano le trombe,
per te fiori e ghirlande ornate di nastri — per te le coste affollate,
te invoca la massa ondeggiante, a te volgono i volti ansiosi;
ecco Capitano! amato padre!
questo braccio sotto il tuo capo!
è solo un sogno che sul ponte
sei caduto, freddo, morto.

Non risponde il mio Capitano, le sue labbra sono pallide e immobili;
non sente il padre mio il mio braccio, non ha più energia né volontà;
la nave è all'ancora sana e salva, il suo viaggio concluso, finito;
la nave vittoriosa è tornata dal viaggio tremendo, la meta è raggiunta;
esultate, coste, e suonate, campane!
mentre io con funebre passo
percorro il ponte dove giace il mio Capitano,
caduto, freddo, morto.

»

Note al testo

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  1. ^ La bozza è conforme alla stesura originaria del 1865 e reca a penna le importanti correzioni ai versi 6, 14 e 19, mentre non presenta ancora le varianti che saranno apportate ai versi 22 (mournful anziché silent) e 23 (deck anziché spot).
  2. ^ Il testo originale trascritto è quello stabilito nell'edizione definitiva (la cosiddetta "deathbed edition"): Leaves of Grass, Philadelphia, David McKay, 1892, pp. 262-263.
  3. ^ Si confronti con O capitano! mio capitano!, traduzione di Antonio Agresti, in Abramo Lincoln, Genova, A.F. Formiggini, 1913, pp. 62-63.

Il poema utilizza uno schema ritmico aabbcded ed è pensato per la recitazione.[31][32] È scritto in nove quartine suddivise in tre strofe, ognuna di queste ha un ritornello che cambia leggermente da strofa a strofa seguendo un ritmo di ballata di tetrametro/trimetro.[16][33][34] Nel 2004 lo storico Daniel Mark Episten ha affermato che considera la struttura del poema "insolitamente meccanica, stereotipata", la descrive come una ballata convenzionale, paragonabile alla scrittura di Samuel Taylor Coleridge in The Rime of the Ancient Mariner e gran parte del lavoro di Alfred Tennyson, in particolare In Memoriam A.H.H.[34][35]

Nel 1999 il critico letterario Jerome Loving ha sostenuto che la scrittura dava a O capitano! una qualità di "cantilena", ricordando alcuni gruppi folk come gli Hutchison Family Singers e Cheney Family Singers.[27][36] Ted Genoways argomenta che per quanto riguarda la lunghezza delle linee,[31] la poesia possiede dei tratti caratteristici attribuibili a Whitman, studioso la cui particolarità era creare poesie che raramente facevano rima, in uno stile che si eleva al disopra di se stesso e si differenzia dalle altre tipologie di poesia.[37]

Nel suo libro American Giant: Walt Whitman and His Times afferma che "Nel ritmo semplice della ballata batte il cuore del folk". L’utilizzo di elementi caratteristici della poesia popolare ha permesso a Whitman di costruire una poesia che sarebbe stata compresa a pieno dal pubblico.[16][33][38]

Amanda Gailey sosteneva che Whitman ha adottato uno stile convenzionale per attirare un pubblico più grande, affermando anche che lo scrittore ha creato una poesia per "guarire la nazione" in un'opera soddisfacente dal punto di vista ideologico ed estetico.[39] Il professore di letteratura William Pannapakcer ha delineato questa poesia come un "calcolato successo critico e commerciale".[40]

La poesia fu la più celebre di Whitman e l’unica ad essere stata antologizzata prima della sua morte.[26] La ricezione del poema di Whitman fu molto positiva: nel 1866 un recensore del The Boston Commonwealth affermò che era considerato il canto funebre più commovente mai scritto[17][41] e che Drum Taps “farà molto per rimuovere i vari pregiudizi contro Mr. Whitman in molte menti”.[41] L’autore William Dean Howells si convinse che Whitman aveva portato “un flusso di purezza impeccabile” e che sarebbe diventato un suo grande estimatore.[40][42] Una delle prime critiche all’opera fu scritta da Edward Mitchell che nel 1881 argomentò come considerava "rozze" le rime del poema.[43] "O Capitano!" è considerato inconsueto perché si allontana drasticamente dallo stile tipico dell’autore, cambiandolo quasi del tutto.[40][44]

Nel 1892 Atlantic scrisse che “Mio Capitano” è considerato da tutti come il grande contributo alla letteratura mondiale,[37] mentre George Rice Carpenter (studioso e biografo di Whitman) affermò che il poema era forse la migliore opera poetica della Guerra Civile, esaltando la bellezza delle sue immagini.[45] Epstein evidenziò l’opera di Whitman come una delle dieci poesie in lingua inglese con maggior successo del ventesimo secolo.[46] Nel suo libro Canons by Consensus, Joseph Csicsila giunse ad una conclusione simile, evidenziando la poesia come una delle due o tre più elogiate delle poesie di Whitman durante gli anni venti e trenta; egli disse anche che la struttura in versi del poema e la sincerità dal punto di vista emotivo catturasse gli occhi dei “critici più conservatori”.[47]

Henry Rankin scrisse che “O capitano!” divenne “il lamento funebre della nazione - del mondo – del nostro primo Americano“.[48] Il The Literary Digest nel 1919 considerò l’opera come quella con più probabilità di restare famosa nel tempo. Il libro American Life in Literature del 1936 la descrisse come il miglior poema americano in assoluto e secondo le idee di James O’Donnell Bennett, il poema rappresenta una perfetta "trenodia" o poesia di lutto.[49]

Con l’inizio degli anni venti, Whitman venne sempre più rispettato dalle critiche; negli anni diventò uno dei più importanti scrittori Americani. Le antologie di poesia cominciarono a includere poesie considerate più “autentiche” rispetto a quelle create da Whitman, la conseguenza fu la perdita di popolarità che subì "O capitano!".[50] Analizzando delle antologie di poesie, Joseph Csicsila ha scoperto che sebbene "O capitano!" fosse stata la poesia più frequentemente pubblicata, dopo la fine della seconda guerra mondiale era “quasi del tutto scomparsa” dalle poesie di antologia americane e “praticamente scomparsa” dopo il 1966.[50] William Barton ha scritto in "Abraham Lincoln and Walt Whitman" pubblicato nel 1965, che il poema era “il meno simile a Whitman e a qualsiasi cosa Whitman abbia mai scritto”. Tuttavia viene considerata la sua più celebre opera letteraria.[51]

Le opinioni critiche del poema cominciarono a cambiare nel mezzo del ventesimo secolo. Nel 1980, il biografo di Whitman Justin Kaplan chiamò il poema “completamente convenzionale”.[26] Il critico della letteratura F.O. Matthiessen criticò il poema, scrivendo nel 1941 che la sua popolarità iniziale era un “ampio e ironico commento” su come la poesia più autentica di Whitman non potesse raggiungere un vasto pubblico. Michael C. Cohen, un professore di lettere, affermò che la scrittura di Matthiessen esemplifica l’opinione del ventesimo secolo sulla poesia.[52][53] Nel libro "A Reader’s Guide to Walt Whitman" scritto nel 1997, lo studioso Gay Wilson Allen concluse che i simboli del poema erano “banali”, il ritmo “artificiale” e le rime “irregolari”.[21]

Le prospettive negative del poema di Whitman continuarono anche nel ventunesimo secolo. Nel 2000, Helen Vender scrisse che Whitman “era determinato a registrare la risposta individuale come anche il desiderio collettivo espresso in Hushed be the camps, ha assunto la voce del singolo marinaio rappresentativo che ha messo a tacere la propria voce idiosincratica”.[33] La critica letteraria, affermò che due caratteristiche stilistiche (il suo metro e l’uso del ritornello) designano O capitano! come una poesia deliberatamente democratica e populista.[54]

Quattro anni dopo Einstein scrisse che faceva fatica a credere che lo stesso scrittore scrisse sia “Lilacs” e “O Capitano! Mio Capitano!”. Il poeta Robert Pinsky affermò al New York Times News Service nel 2009 che considerava la poesia “non molto buona “. Un anno più tardi un altro poeta concluse che il poema era un “pezzo veramente orribile di quasi banale banalità” e realizzò delle critiche irrisorie. Nel frattempo, l’enciclopedia della Oxford Encyclopedia of American Literature del 2004 affermò che le critiche sul ritmo del poema sono ingiuste.[27]

L’accademico Stefan Schoeberlein scrisse che, con l’eccezione di Vendler, il valore sentimentale del poema è stato per lo più “ignorato nelle accademie di lingua inglese”.[16] Vendler afferma che il poema utilizza elementi di giornalismo di guerra, come le “gocce sanguinanti di rosso” e “cadute fredde e morte”.[33][55]

La poesia ha immagini relative al mare dappertutto. Genoways considera il miglior “giro di frase” nella poesia la linea 12, dove Whitman descrive una “massa ondeggiante”, evocativa sia di un funerale sia di un servizio religioso.[55]

Metafora della "nave di stato"

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La poesia descrive gli Stati Uniti come una nave, una metafora che Whitman aveva utilizzato nel “Death in the School-Room”.[32] Questa metafora della nave è stata usata spesso da molti autori.[56] Lo stesso Whitman scrisse una lettera il 19 marzo 1863, paragonando il capo di Stato al capitano di una nave.[54] Whitman probabilmente aveva anche letto articoli di giornale che reportavano come Lincoln sognava una nave a vele spiegate prima del suo assassinio.[54] L’immagine era un sogno ricorrente di Lincoln durante i momenti finali della sua vita.[57]

“My Captain” inizia descrivendo Lincoln come il capitano della nazione. Alla fine della prima strofa, Lincoln diventata il “capo padre” d’America quando la sua morte è rivelata (“caduto freddo e morto”).[32] Vendler scrive che la poesia è raccontata dal punto di vista di una giovane recluta dell’Unione, un ragazzo marinaio che considera Lincoln come un “capo padre”. La guerra civile americana è quasi finita e “il premio che cercavamo è quasi vinto / il porto è quasi vicino” con la folla che aspetta l’arrivo della nave. Tuttavia, a Lincoln viene sparato ed egli muore. Vendler nota che nelle prime due strofe il narratore sta parlando al capitano senza vita, rivolgendosi come “tu”. Nella terza strofa, la modalità narrativa e il riferimento a Lincoln cambiano in terza persona (“My captain does not answer”).[16][33] Winwar descrive la “Voce eccitata della gente, inizialmente incredula, poi tragicamente convinta che il loro capitano giace caduto”.[58] Anche se la poesia piange Lincoln, c’è un senso di trionfo che la nave dello stato ha completato il suo viaggio.[59] Whitman riassume il dolore per la morte di Lincoln in un individuo, il narratore del poema”.[60]

Cohen argomenta che la metafora serve per “mascherare la violenza della guerra civile” e proiettare “quel l'occultamento sulle folle esultanti”; concluse che la poesia “ha estratto la guerra civile in affetto sociale e sentimento collettivo, convertendo la violenza pubblica in un ricordo di perdita evidenziando la storia sotto forma di una ballata”.[61]

Immagini religiose

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Compianto sul Cristo morto dipinto del 1525 di Correggio

Nella seconda e nella terza strofa, secondo Schoeberlein, Whitman invoca immagini religiose, rendendo Lincoln una “figura messianica”. Schoeberlein paragona le immagini alla deposizione di Cristo, in particolare alla Compianto sul Cristo morto del Correggio del 1525. L’oratore della poesia mette il suo “braccio sotto la testa“, nello stesso modo in cui “Maria cullò Gesù" dopo la sua crocifissione.

Nella cultura popolare

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La poesia è stata frequentemente evocata dopo la morte di un capo di Stato. Dopo la morte di Franklin D. Roosevelt nel 1945, l’attore Charles Laughton lesse O Capitano! Mio capitano! durante una trasmissione radio.[62] Quando John F. Kennedy fu assassinato nel novembre del 1963, O Capitano! Mio capitano! fu trasmesso in molte stazioni radio, estendendo la metafora della "nave di stato" a Kennedy.[59][63] Dopo l’assassinio del primo ministro israeliano Yitzhak Rabin nel 1995, la poesia fu tradotta in ebraico e messa in musica da Naomi Shemer.[64][65]

La poesia appare nel film americano del 1989 L'attimo fuggente.[66] John Keating (interpretato da Robin Williams), un insegnante inglese della Welton Academy boarding school,[67] introdusse ai suoi studenti il poema nella prima lezione e venne in seguito licenziato dalla scuola stessa.[68][69] Quando Keating ritorna a ritirare le sue cose, gli studenti stanno in piedi sui loro banchi rivolgendosi a lui come “O Capitano! Mio Capitano!”.[66] L’uso di O capitano! nel film fu considerato “ironico” da Cohen perché gli studenti stanno prendendo posizione contro il “conformismo repressivo”, usando una poesia scritta per essere convenzionale.[53] Dopo il suicidio di Robin Williams nel 2014, l’hashtag #ocaptainmycaptain iniziò a diventare una tendenza e i fan hanno reso omaggio a Williams riaffermando "O Capitano! Mio capitano!".[66][70] Luke Buckmaster, un critico cinematografico, scrisse sul The Guardian che “alcune persone, forse la maggior parte, associano i versi di Whitman ad un film più che a una poesia".[66]

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