Maione da Bari

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Firma di Maione da Bari.

Maione da Bari (Bari, 1115Palermo, 10 novembre 1160) è stato un funzionario longobardo, gran cancelliere e grande ammiraglio del Regno di Sicilia.

Figlio di un giudice barese, iniziò la carriera con la nomina ad "emiro degli emiri" da parte del Re del Regno di Sicilia Ruggero II d'Altavilla, quindi succedette a Filippo di Mahdia nella carica di grande ammiraglio. Con il Re Guglielmo il Malo Maione fu primo ministro (1150-1151) e la persona più potente del Regno dopo il sovrano stesso. Tuttavia egli era inviso alla nobiltà siciliana e al clero. Su Maione ricaddero le responsabilità delle rivolte del 1156 e del 1160 contro la corte normanna. Come vero e proprio "capro espiatorio" della crisi, fu assassinato a Palermo il 10 novembre 1160 da Matteo Bonello. Una tradizione popolare vuole che Maione fosse stato ucciso davanti al palazzo arcivescovile – dove si dice che si fosse recato per avvelenare lo stesso arcivescovo – dove ancora oggi sul portone d'ingresso si troverebbe infissa l'elsa della spada del Bonello. Si tratta tuttavia di un falso storico, in quanto l'elsa è del tipo "a vela", modello del periodo non antecedente al XVI secolo[1]. Lo stesso Re Guglielmo, fortemente legato a Maione, venne catturato ed imprigionato il 9 marzo 1161. Maione è ricordato inoltre per essere stato un grande intenditore d'arte e mecenate. Grazie a lui ebbero inizio i lavori di edificazione della Chiesa di San Cataldo di Palermo.

  1. ^ Samuele Schirò, La spada di Matteo Bonello, su palermoviva.it.

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