Jean Frélaut

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Jean Frélaut (Grenoble, 17 luglio 1879Vannes, 23 dicembre 1954) è stato un pittore e incisore francese.

La sua famiglia si trasferì in Bretagna, da dove era originaria, quando suo padre, il generale Auguste-Louis Frélaut, andò in pensione. Andò a vivere nella proprietà di famiglia in un luogo chiamato "La Haie" a Vannes. Jean Frélaut ha completato gli studi secondari al Lycée Jules Simon. A 18 anni si recò a Parigi, nel 1897 entrò nello studio di Fernand Cormon all'École des beaux-arts di Parigi. Ha imparato la tecnica dell'incisione da Marcel Beltrand e dell'acquaforte da Donald Shaw Mac Laughlan,[1] e dal 1903 si dedicò quasi esclusivamente a questa tecnica.[1]

Viaggiò in Europa e in Nordafrica. Sposò Elizabeth Pinasseau nel 1912 e le sue opere furono esposte alla galleria Barbazanges.

Fu nominato cavaliere della Legion d'onore nel 1919.

Partecipò al gruppo di pittori-incisori indipendenti, fondato da Jean Émile Laboureur e Raoul Dufy dal 1923.

Tornò a vivere nel Morbihan, e nel 1937 fu nominato curatore del museo di Vannes.[1]

Decorò con Jean Émile Laboureur e Pierre Dubreuil la Scuola Nazionale della Marina Mercantile.

Particolarmente ricchi di vibrazioni cromatiche sono i paesaggi e le scene rustiche bretoni, d'una gustosa e primitiva ingenuità non disgiunta da un culturalismo bruegeliano.[1]

È conosciuto soprattutto per aver illustrato diverse opere letterarie, tra le quali le Les Fables di Jean de La Fontaine, Le Grand Meaulnes di Alain-Fournier, il Roman de Renart.[1]

È il padre di Dominique Frélaut, sindaco di Colombes per 36 anni.

Autore di oltre 1.500 tavole, ricevette il premio per l'incisione francese alla Biennale di Venezia (1934). Una delle sue prime acqueforti è da L'Estampe nouvelle (Le Laboureur, 1906)[2]

Jean Bersier lo descrisse così nel 1948: "Dal giorno in cui MacLanghlan lo introdusse alla professione di incisore, si dedicò, con tenace e premurosa volontà, a incidere nel rame l'amore intenso che provava per la natura e per la terra di suo territorio ancestrale. Il Morbihan, ruvido e teso, si presta magnificamente alle descrizioni di Frélaut".

L'opera incisa di Jean Frélaut è presente nelle collezioni del Musée de la Cohue di Vannes e in quella del Museo dipartimentale bretone di (Quimper), che conserva anche alcuni suoi disegni.

  • La procession de Belz au pardon de Saint-Cado (Museo della Cohue de Vannes).

Illustrazioni

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  • Le Pèlerin des sept saints de Bretagne, di Joseph Guilbert (1938);
  • Les Fables, di Jean de La Fontaine (1941);
  • La Brière, d'Alphonse de Châteaubriant (1942);
  • Monsieur des Lourdines, d'Alphonse de Châteaubriant (1944);
  • Le Grand Meaulnes, d'Alain-Fournier (1946);
  • Hollande, di Georges Duhamel (1949);
  • Le Roman de Renart (1950);
  • Poésies choisies de Paul Verlaine, prefazione di Pierre Mac Orlan (1953);
  • Le Promeneur accompagné, d'Alexandre Arnoux (1948);
  • Poésies di Charles d'Orléans (1948).
  1. ^ a b c d e Frélaut, Jean, in le muse, V, Novara, De Agostini, 1965, p. 117.
  2. ^ (FR) J. Bailly-Herzberg, L'Estampe nouvelle, octobre 1897 - juin 1908, in Dictionnaire de l'estampe en France 1830-1950, AMG-Flammarion, 1985, p. 355.
  • (FR) J. Adhémar, La Gravure, des origines à nos jours, Parigi, Somogy, 1979.
  • (FR) Jean E. Bersier, La gravure les procédés et l'histoire, La table ronde, 1948.
  • (FR) Jean E. Bersier, La Gravure, Parigi, Berger-Levrault, 1976.
  • (FR) Catalogue de l'exposition Jean Frélaut, un maître de la gravure, Donation Jean Frélaut au musée des Années 30, Boulogne-Billancourt.
  • (FR) Jacques de Laprade, Éloge de Jean Frélaut par Jacques de Laprade.
  • (ES) Henry de Morant, Historia de las artes decorativas, Madrid, Espasa Calpe, 1980.
  • (FR) Loÿs Delteil, Jean Frélaut, in Le peintre graveur illustré (XIXe et XXe siècles), XXXI, Parigi, 1926.

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