Iperfagia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Iperfagia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM783.6
ICD-10R63.2
MeSHD006963
Sinonimi
Polifagia

L'iperfagia o polifagia è l'aumento della sensazione di fame o dell'appetito[1]. Il termine deriva dal greco antico πολύς, polys, "molto", e la radice φαγ-, phag-, relativa al "mangiare". In medicina rappresenta un segno clinico di fame eccessiva cui consegue l'assunzione per via orale di una quantità di cibo solido insolitamente maggiore della norma del soggetto.

Può derivare da disordini quali il diabete mellito, la sindrome di Kleine-Levin, la sindrome di Prader-Willi[2] e la sindrome di Bardet-Biedl[3].

Altre cause comprendono stati d'ansia, disturbi del comportamento alimentare come bulimia e sindrome premestruale, alterazioni endocrinologiche e metaboliche quali ipertiroidismo, malattia di Basedow-Graves e ipoglicemia[4].

La polifagia rappresenta anche una delle manifestazioni precoci del quadro clinico di chetoacidosi diabetica[5], mentre nelle fasi avanzate, quando la carenza di insulina diventa più grave e la chetoacidosi diabetica si sviluppa completamente, l'appetito è soppresso[6].

Può derivare anche dall'assunzione di certi farmaci o sostanze, quali corticosteroidi, ciproeptadina, antidepressivi triciclici[4] e tetraidrocannabinolo assunto dalla cannabis[7][8].

  1. ^ HR. Berthoud, NR. Lenard; AC. Shin, Food reward, hyperphagia, and obesity., in Am J Physiol Regul Integr Comp Physiol, vol. 300, n. 6, giugno 2011, pp. R1266-77, DOI:10.1152/ajpregu.00028.2011, PMID 21411768.
  2. ^ Sindrome di Prader-Willi, su omim.org. URL consultato il 28 ottobre 2013.
  3. ^ Sindrome di Bardet–Biedl, su omim.org. URL consultato il 28 ottobre 2013.
  4. ^ a b Appetite increased, su nlm.nih.gov. URL consultato il 28 ottobre 2013.
  5. ^ Elliott RE, Jane JA, Wisoff JH, Surgical management of craniopharyngiomas in children: meta-analysis and comparison of transcranial and transsphenoidal approaches., in Neurosurgery, vol. 69, n. 3, 2011, pp. 630–43; discussion 643, DOI:10.1227/NEU.0b013e31821a872d, PMID 21499159.
  6. ^ Masuzaki H, Tanaka T, Ebihara K, Hosoda K, Nakao K, Hypothalamic melanocortin signaling and leptin resistance--perspective of therapeutic application for obesity-diabetes syndrome., in Peptides, vol. 30, n. 7, 2009, pp. 1383–6, DOI:10.1016/j.peptides.2009.04.008, PMID 19394382.
  7. ^ JA. Farrimond, AJ. Hill; BJ. Whalley; CM. Williams, Cannabis constituents modulate δ9-tetrahydrocannabinol-induced hyperphagia in rats., in Psychopharmacology (Berl), vol. 210, n. 1, maggio 2010, pp. 97-106, DOI:10.1007/s00213-010-1821-z, PMID 20349049.
  8. ^ JA. Farrimond, BJ. Whalley; CM. Williams, A low-Δ9tetrahydrocannabinol cannabis extract induces hyperphagia in rats., in Behav Pharmacol, ottobre 2010, DOI:10.1097/FBP.0b013e328340a062, PMID 20975531.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàLCCN (ENsh2012003178 · J9U (ENHE987007590881705171
  Portale Medicina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di medicina