Henriette Grindat

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Henriette Grindat

Henriette Grindat (Bienne, 3 luglio 1923Losanna, 25 febbraio 1986) è stata una fotografa svizzera. Fu tra le maggiori autrici di fotografia artistica, cui impresse un approccio surrealista ispirato alle tendenze letterarie degli anni del secondo dopoguerra.

Da bambina soffrì di poliomielite e per questo motivo si iscrisse alla scuola secondaria soltanto nel 1941. Dal 1945 studiò fotografia con la guida di Gertrude Fehr a Losanna e successivamente a Vevey, diplomandosi nel 1948.[1]

Nello stesso anno Grindat stabilì il proprio studio a Losanna, pubblicando foto su giornali e periodici svizzeri. L'anno seguente si trasferì a Parigi dove lavorò per riviste internazionali e case editrici francesi fra cui Bordas, Arthaud e le Éditions du Seuil.

A Parigi espose le proprie fotografie ispirate dal poeta surrealista Lautréamont, del quale cercava di perpetuare la magia; con le foto esposte attrasse l'attenzione di André Breton, Man Ray, René Char e Albert Camus. Insieme a Char e Camus contribuì poi a La postérité du soleil, ultimato nel 1952 ma pubblicato soltanto nel 1965, cinque anni dopo la morte di Camus.[1]

Tornata in Svizzera, Grindat ricevette sovvenzioni statali con cui poté continuare a pubblicare.

Negli anni sessanta realizzò progetti fotografici negli Stati Uniti, in Spagna, Austria, Islanda, Cecoslovacchia ed Italia, in particolare a Venezia.

Si tolse la vita poco dopo la scomparsa del marito Albert Yersin.[1]

Grindat fu fra i pochi fotografi che all'epoca svilupparono un approccio artistico alla fotografia stessa. Le sue complesse immagini surreali erano spesso ottenute attraverso il collage, i fotogrammi, la solarizzazione. Per fotografare si servì della Rolleiflex, ottenendo risultati personali in sintonia con i surrealisti; fotografò anche gli esseri umani colti nei gesti della loro quotidianità.

Influenzata da Camus, fotografò con particolare interesse città e paesaggi marittimi, affascinata dagli effetti della luce e dell'acqua.[2]

Illustrò i testi di diversi poeti e scrittori con i quali fu in contatto: René Char, Henri Noverraz, Albert Camus, Philippe Jaccottet, Henry Bauchau, Pierre Chappuis.

Dall'inizio degli anni settanta iniziò a ritrarre il corpo umano nella sua nudità.[3]

Le opere di Grindat ottennero diversi premi e vennero esposte più volte mentre la fotografa era in vita (in particolare a Firenze, Milano, Chicago, Losanna) ed anche dopo la sua morte. Nel 1984 presso la Kunsthaus di Zurigo e nel 1995 al Museo dell'Eliseo di Losanna vennero allestite due grandi retrospettive in suo onore; nel 2010 le fu dedicata la mostra Méditerranées presso il museo storico di Losanna,[4] nel 2011 la mostra Photographies presso la Maison de la Photographie Robert Doisneau a Gentilly.[5]

Pubblicazioni

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  • Lausanne, Guilde du Livre, 1952
  • Algérie, Guilde du Livre, 1956
  • Méditerranée, Guilde du Livre, 1957
  • Adriatique, 1959
  • Le Nil des sources à la mer, des pyramides aux barrages, Guilde du Livre, 1960
  • Le Facteur Cheval, insieme ad Alain Borne, éditions Morel, 1969
  • (FR) Henriette Grindat e Musée de l'Elysée (Lausanne), Henriette Grindat, rêve et découverte, a cura di Fondazione svizzera per la fotografia, Bern, Benteli, 1995, pp. 174-175, ISBN 978-3-7165-1000-1, OCLC 39237643.
  • (FR) Christophe Flubacher, Henriette Grindat ou la postérité du soleil, in L'Hebdo : le magazine suisse d'information, n. 50, Lausanne, L'Hebdo, 1995, pp. 85-87, ISSN 1013-0691 (WC · ACNP), OCLC 715381735.
  • Daniel Girardin, Grindat, Henriette, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera, 23 febbraio 2006. URL consultato il 22 settembre 2014.
  • Sylvie Henguely, traduzione di Giovanni Nicoli, Henriette Grindat - Méditerranées, su fotostiftung.ch, Fotostiftung Schweiz - Fondazione svizzera per la fotografia, 2008. URL consultato il 23 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2015).
  • (FR) Henriette Grindat, Méditerranées, su lausanne.ch, Lausanne, 2010. URL consultato il 23 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  • (FR) Annie-Laure Wanaverbecq, Henriette Grindat - Photographies, su moreeuw.com, Lausanne, 2011. URL consultato il 23 settembre 2014.
  • (FR) Henriette Grindat (1923-1986), su bcu-lausanne.ch, Bibliothèque cantonale et universitaire BCU Lausanne, 2013. URL consultato il 22 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
  • (DE) Grindat, Henriette (Indice dei fotografi, p. 7), su fotostiftung.ch, Fotostiftung Schweiz - Fondazione svizzera per la fotografia. URL consultato il 23 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2014).
  • (FR) Les albums d'Henriette Grindat à la guilde du livre, su bcu-lausanne.ch, Bibliothèque cantonale et universitaire BCU Lausanne. URL consultato il 23 settembre 2014 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2014).
  • (FR) Grindat, Henriette (Photographe), su sikart.ch, Istituto svizzero di studi d'arte. URL consultato il 23 settembre 2014.
  • Henriette Grindat, in Dizionario storico della Svizzera. URL consultato il 4 febbraio 2014.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • (ITDEENFR) Henriette Grindat, in SIKART Dizionario sull'arte in Svizzera. Modifica su Wikidata
  • (FR) Henriette Grindat (video), su rts.ch, RTS archives, 5 marzo 1966. URL consultato il 23 settembre 2014.
Controllo di autoritàVIAF (EN9970810 · ISNI (EN0000 0001 0869 1924 · ULAN (EN500339170 · LCCN (ENnr96022870 · GND (DE119304945 · BNF (FRcb126914898 (data) · CONOR.SI (SL202082915