Hélène Berr

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Hélène Berr (Parigi, 27 marzo 1921Bergen-Belsen, inizio di aprile 1945) fu una ragazza ebrea francese, vittima dell'Olocausto, autrice di una cronaca della sua vita nel periodo dell'occupazione nazista di Parigi. Deportata, morì nel campo di concentramento di Bergen-Belsen.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era la quarta figlia di Raymond Berr (1888- Auschwitz III Morowitz 1944) e di Antoniette Rodrigues-Ely (1891- Bergen Belsen, 30 aprile 1944); gli altri figli della coppia furono Jacqueline (1915-1921), morta bambina di scarlattina, Yvonne (1917-2001), Denise (1919-2011) e Jacques (1922-1998).

Il padre era viceamministratore delegato degli stabilimenti Kuhlmann, che tra la prima e la seconda guerra mondiale ebbero un ruolo essenziale nello sviluppo dell'industria chimica in Francia.

Hélène compì gli studi secondari nell'Istituto Boutet de Monvel e ottenne, con il massimo dei voti, il diploma di maturità in latino e lingue nel giugno 1937 e di filosofia nel 1938.

Studentessa alla Sorbona, dove lavorò come bibliotecaria volontaria, conseguì il diploma universitario di inglese (1940-1941) e poi la laurea in lingua e letteratura inglese (giugno 1942) con una tesi su L'interpretazione della storia romana in Shakespeare (voto 18/20 e menzione ottimo). Nell'ottobre dello stesso anno, esclusa a causa delle leggi antisemite dal concorso per l'insegnamento, progettò una tesi di dottorato in lettere sull'influenza dell'ispirazione ellenica in Keats.

Era fidanzata con Jean Morawiecki, conosciuto all'università, che partì per l'Africa, attraverso la Spagna, per raggiungere le Forze francesi libere e che in seguito sbarcherà in Provenza nell'agosto 1944 e si troverà in Germania nel 1945, con le forze di Occupazione alleate.

Hélène amava leggere e suonare il violino, che studiava con Hélène Jourdan-Morchange, amica intima di Maurice Ravel. Operatrice dell'Union générale des israélites de France (UGIF), entrò in contatto con molte famiglie di deportati, prima di venire lei stessa deportata, insieme ai genitori, l'8 marzo 1944.

Il diario[modifica | modifica wikitesto]

Hélène scrisse un diario dal 7 aprile 1942 al 15 febbraio 1944, con un'interruzione dal 28 novembre 1942 al 25 agosto 1943. Nel diario racconta la sua vita, insieme a quella dei familiari e degli amici, durante l'occupazione nazista di Parigi, con particolare attenzione alle restrizioni e alle crudeltà cui erano sottoposti gli ebrei. Fu pubblicato nel 2008.

Edizioni del Diario di Hélène Berr[modifica | modifica wikitesto]

  • Hélène Berr, Journal: 1942-1944, Paris: Tallandier, 2008.
    • Ed. inglese: The Journal of Hélène Berr (trad. di David Bellos), New York: Weinstein Books, 2008.
    • Ed. olandese: Oorlogsdagboek: 1942-1944 (trad. di Marianne Kaas), Breda: De Geus, 2009.
    • Ed. tedesca: Pariser Tagebuch: 1942-1944 (trad. di Elisabeth Edl), München: Hanser, Carl, 2009.
    • Ed. spagnola: Diario: 1942-1944 (trad. di Jaime Zulaika), Barcelona: Anagrama, 2009.
    • Ed. giapponese: エレーヌ・ベールの日記 (trad . di Yūki Takahata), Tokyo: Iwanamishoten, 2009.
    • Ed. catalana: Diari 1942-1944 (trad. di Marta Roigé), Barcelona: Empuries, Anagrama, 2009.
    • Ed. slovena: Dnevnik: 1942-1944 (trad. di Jana Zidar), Tržič: Učila International, 2009.
    • Ed. ungherese: Hélène Berr naplója, 1942-1944, Budapest: Magvető, 2009.
    • Ed. greca: Ημερολόγιο 1942 - 1944, 2009.
    • Ed. svedese: Ingen kommer att tro mig (trad. di Cecilia Franklin), Stockholm: Bonnier, 2009
    • Ed. cinese: 海琳日记, 1942-1944 (trad. di Kong Qian), Beijing: Zuo jia chu ban she, 2009.
    • Ed. ceca: Deník: deník židovské dívky v okupované Francii, 1942-1944 (trad. di Věra Dvořáková), Praha: Vyšehrad, 2009.
    • Ed. italiana: Il diario di Hélène Berr (trad. di Leonella Prato Caruso, prefazione di Patrick Modiano), Milano: Frassinelli, 2009.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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