Guglielmo II Adelardi

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Guglielmo II Adelardi
NascitaFerrara, 1120
Morte1185
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Guglielmo II o III Adelardi (o Marcheselli Adilardi) (Ferrara, 1120 – 1184-1185) è stato un politico italiano.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Stemma della famiglia Adelardi nel Palazzo Municipale di Ferrara

Discendente dell'antica famiglia di origini comitali degli Adelardi (o Marcheselli o Marchesella diventato Adilardi), sua madre era Adelasia mentre suo padre portava lo stesso nome, Guglielmo, figlio di Bulgaro e di Marocia Marchesella.

Indicato usualmente con il numerale II per distinguerlo dal padre, talvolta è indicato con il numerale III mentre il suo padre col numerale II[1] causa la longevità del primo dei Guglielmo: le fonti registrano la presenza di un Guglielmo Adelardi a Ferrara alla fine del XII secolo, con la prima apparizione nel 1070 tra i giudici in una controversia per una donazione ai canonici di Ferrara.[2] Guglielmo Adelardi padre continua ad essere attivo nella vita politica della città nella prima metà del XII secolo e annoverato solitamente come capitano del popolo. Ricordato tra i fondatori della cattedrale di Ferrara nel 1135, l'ultimo documento che nomina Guglielmo Adelardi padre è datato 1840.[3]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La prima menzione di Guglielmo Adelardi figlio (Guglielmo II), risale al 1144, già orfano di padre, quando sua madre concesse un'enfiteusi a favore suo e di suo fratello Adelardo II.[4]

Le cronache storiche tramandano la sua partecipazione nel 1145 alla seconda crociata in Terra santa indetta da Papa Eugenio III per la riconquista della Contea di Edessa caduta in mano ai Saraceni, dalla quale fece ritorno a Ferrara nel 1147[5].

Come il padre, fu uno dei maggiori protagonisti della fazione guelfa di Ferrara. Nel 1158 condusse una congiura contro Salinguerra Torelli per il dominio della città, sottoponendola alla giurisdizione del pontefice.

Nel 1173 partecipò, con Aldruda Frangipane, contessa di Bertinoro, alla lega per la difesa della città di Ancona, assediata dalle forze imperiali di Cristiano di Magonza divenendo animatori della politica antimperiale Nel 1177 accolse papa Alessandro III in visita a Ferrara.

Guglielmo II nel suo testamento del 1183 volle come sua erede Marchesella Adelardi, figlia del fratello Aldelardo II. Guglielmo morì poco prima del 1185 e Adelardo nel 1185, quando Marchesella aveva 8 o 9 anni, la cui a prematura morte e le vicende che seguirono portarono le fortune del ramo principale della famiglia agli Este.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il Comune di Ferrara, nel XX secolo, ha modificato il nome di una delle sue vie nel centro storico in precedenza via Gorgadello[6] in via Guglielmo degli Adelardi.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Paolo Sturla Avogadri, TEMPLARI E ADELARDI: LA CONFERMA DEL LEGAME - Relazione svolta nella seduta accademica del 10 ottobre 2012 (PDF), in Atti dell'Accademia delle scienze di Ferrara, vol. 89, TLA Editrice SRL, 2011-2012, p. 106, ISBN 88-7400-084-7.
  2. ^ Andrea Castagnetti, La ‘domus Casotti’ (secoli XI-XII). Da Eriberto e Sichelmo giudici a Landolfo vescovo di Ferrara e a Casotto ‘capitaneus’, Verona, 2019, p. 99.
  3. ^ Hélène Angiolini, MARCHESELLI, Guglielmo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 69, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007.
  4. ^ Hélène Angiolini, MARCHESELLI, Guglielmo II, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 69, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007.
  5. ^ Riccobaldo da Ferrara, Chronica Parva Ferrariensis, a cura di Gabriele Zanella, Deputazione Provinciale di Storia Patria, Ferrara 1983, p. 153
  6. ^ Gerolamo Melchiorri, pp. 84-86
  7. ^ Gerolamo Melchiorri, p. 181

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gerolamo Melchiorri, Nomenclatura ed etimologia delle piazze e strade di Ferrara e Ampliamenti, a cura di Carlo Bassi, Ferrara, 2G Editrice, 2009, ISBN 978-8889248218.
  • Luigi Ughi, Dizionario storico degli uomini illustri ferraresi, Ferrara, 1804.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]