Grazia Scuccimarra

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Grazia Scuccimarra (Teramo, 26 dicembre 1944) è una scrittrice, attrice teatrale e regista teatrale italiana.

Laureata in Giurisprudenza all'Università La Sapienza di Roma, insegna Diritto ed economia nelle Scuole superiori.

Fin dall'adolescenza ha coltivato la passione per la scrittura. A diciassette anni era corrispondente per il Corriere della Sera.[senza fonte]

La passione per la musica l'ha portata a scrivere testi per canzoni, con il sogno nel cassetto di diventare cantante.

Ha iniziato la carriera a Roma nel Folkstudio in Trastevere trampolino di tanti cantanti come De Gregori e Venditti. Il proprietario del locale, il signor Cesaroni, dopo averla ascoltata cantare le diede la spinta nell'indirizzare e valorizzare la vocazione per il cabaret.

Nel 1979, all'età di 32 anni, sposata e con due figli, affittò il teatro Leopardo a Trastevere e cominciò a esibirsi portando in scena il suo primo lavoro teatrale Successo, un testo che ironizzava sulla smania di successo nel mondo dello spettacolo. Dello spettacolo aveva scritto il testo, curato la regia e la scenografia, scelto le musiche e ne era stata l'interprete principale.

Da quel momento portò in scena nuovi spettacoli da lei scritti e interpretati, mediamente al ritmo di uno all'anno. Sono ventiseette gli spettacoli comico-satirici messi in scena in tutta Italia ed anche all'estero, da Successo del 1979 a Così impari del 2019.

Ha partecipato come opinionista a diverse edizioni del Maurizio Costanzo Show. Dal 1990 al 1995 è stata consigliere comunale a Teramo per la lista "Civica, laica e verde" guidata all'epoca da Marco Pannella. Dello stesso gruppo consiliare, in quegli anni, fece parte anche il cantautore Ivan Graziani.

Nel 2005 ha ricevuto il premio della Società Dante Alighieri per la cultura. L'attrice è stata insignita del premio per la legalità "Paolo Borsellino".

Di lei si è scritto che

«usa gli strumenti che le sono più congeniali: la satira, la pungente ironia appuntata soprattutto a se stessa, l'allegria che a volte si fa malinconica ed amara»

  • Successo (1979)
  • Tutto è cultura... anch'io (1980)
  • Maschia (1981)
  • Gioiamia (1982)
  • Noi, le ragazze degli anni '60 (1983)
  • ...e io scrivo a Pertini (1984)
  • Verdinvidia (1985)
  • A noi due signora (1986)
  • Tutto esaurito, (1987)
  • Su e giù per le rotte sca(to)le (1988)
  • Graziaditutto (1989)
  • Una ragione c'è sempre (1990)
  • Fuorimisura (1991)
  • Però ci amiamo (1994)
  • Figurati adesso (1995)
  • Ho perso il filo (1997)
  • Superenaletto (1999)
  • Manca molto? (2000)
  • Caro amico John (2002)
  • Sono una donna laceroconfusa (2003)
  • Occhebello Macchebravi (2005)
  • Facce di bronzo (2007)
  • Ma no, ma su, ma dai, ma non ci posso credere (2008)
  • Zittotu (2008)
  • Belladentro (fuori non ce l'ho fatta)(2010)
  • Chiedo i danni (2013)
  • Così impari (2019)

Riconoscimenti

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  • 1985: Premio Chianciano, per il complesso della sua attività radiofonica ed il "Passaporto di Cinecittà per le sue partecipazioni cinematografiche";
  • 1986: Nettuno d'oro, per le doti artistiche e il contributo apportato all'arte;
  • 1987: Premio "Funny Festival", quale migliore attrice comico-satirica;
  • 1987: Peso d'oro per il teatro;
  • 1988: Taormina: "Una vita per il teatro";
  • 1989: Premio Abano 1989 e Premio Giovani Protagonisti di Fondi;
  • 1991: Premio "Funny Festival" per il teatro;
  • 2005: Premio della Società Dante Alighieri per la cultura;
  • Con "A noi due, signora", monologo di Grazia Scuccimarra al Piccolo Eliseo, in "Il Giornale d'Italia", 23 dicembre 1985;
  • Emilia Costantini, A Roma ci si diverte con Grazia Scuccimarra al Parioli, in "Corriere della Sera", 17 gennaio 1989;
  • R. s., Al Parioli scrittrice si racconta con Grazia, in "Corriere della Sera", Mercoledì 11 gennaio 1989;
  • Darlo G. Martini, Gli Anni '60 raccontati con ironia e buon gusto, in "Il Giornale", 23 marzo 1990;
  • Mirella Caveggia, Grazia Scuccimarra geniale buon senso, in "La Stampa", 21 novembre 1991;
  • Tonino Scaroni, Sogni e speranze di Grazia, "Il Tempo", 30 aprile 1992;
  • Alessandra Vindrola, Scuccimarra all'Erba con un nuovo monologo tra costume e politica. Fuorimisura, ma solo nel titolo, in "La Repubblica", 11 novembre 1992;
  • Daniela De Sanctis, L'inarrestabile Scuccimarra, in "Il Messaggero", 12 febbraio 1997;
  • Mario Galdieri, Al Teatro Dei Satiri "Superenaletto" di e con Grazia Scuccimarra. La coppia scoppia e il materasso è l'isola felice, in "Il Messaggero", Lunedì 1º febbraio 1999;
  • Tonino Scaroni, Al Teatro dei Satiri in scena "Manca molto?". Come affrontare con fiducia l'ansia del Tremila. Scuccimarra maligna per ironia. Feroce nell'autocritica, sorride su se stessa e gioca con i luoghi comuni, "Il Tempo", Sabato 19 febbraio 2000;
  • Grazia Scuccimarra, in Conosciamoci e facciamoci conoscere. Teramani noti e meno noti, a cura di Alida Scocco Marini, Teramo, Edigrafital, 2005, pp. 381–387;

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