Ettore Soffritti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Ettore Soffritti (Ferrara, 3 giugno 1877Mantova, 3 gennaio 1928) è stato un liutaio italiano,[1][2] considerato tra i più importanti ed influenti della prima metà del Novecento[3][4][5].

Ettore Soffritti era figlio di Luigi, anch'egli liutaio a Ferrara; iniziò giovanissimo la liuteria: a 8 anni costruì il suo primo violino e a 15 anni aprì un suo laboratorio.

Fu apprezzato per la sua capacità di creare strumenti che non solo avevano eccellenti qualità tonali ma possedevano anche fascino estetico. Gli strumenti di Soffritti erano spesso decorati con intricati intarsi e disegni, che li distinguevano da quelli di altri liutai.[6]

Il lavoro di Soffritti era molto ricercato e ricevette nel 1910 la medaglia d'oro all'Esposizione internazionale di Bruxelles.[7]

Nel 1923 fu vincitore del concorso indetto dalla Regia Accademia di Santa Cecilia.[8][9]

Nella cultura di massa

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2015 il comune di Ferrara gli intitola un'area verde.[10]

  1. ^ Carlo Schmidl, Dizionario universale dei musicisti: A-L: Supplement, Sonzogno, 1937. URL consultato il 5 gennaio 2024.
  2. ^ Giuseppe Strocchi, Liuteria--: storia ed arte ..., Tip. M. Cortesi, 1937. URL consultato il 5 gennaio 2024.
  3. ^ Ha conservato il violino, su La Stampa, 19 settembre 2013. URL consultato il 5 gennaio 2024.
  4. ^ (EN) Italy System-Ferrara School, su cm2.chimeimuseum.org. URL consultato il 5 gennaio 2024.
  5. ^ Antonio Vivaldi e il suo tempo > Violino - Liutaio Ettore Soffritti, su museodellamusica.com. URL consultato l'8 gennaio 2024.
  6. ^ Cesena rivista mensile del Comune, Stab. tip. Moderno, 1922. URL consultato il 5 gennaio 2024.
  7. ^ Ettore Soffritti, su christies.com.
  8. ^ Karel Wellesley College Library, Italian violin makers, New York, Crown Publishers, 1958. URL consultato il 5 gennaio 2024.
  9. ^ Rivista nazionale di musica, Ausonia, 1923. URL consultato il 5 gennaio 2024.
  10. ^ area verde intitolata a Ettore Soffritti, su La Nuova Ferrara. URL consultato il 5 gennaio 2024.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]