Epicari

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«In effetti Epicari, convocata e posta a confronto con il delatore, data l’assenza di testimoni, confutò facilmente il tentativo. Ella fu però trattenuta in carcere, poiché Nerone sospettava che non fossero false anche le cose che non venivano provate come vere. […] Epicari era trattenuta in carcere e ritenendo che il corpo di una donna non sopportasse il dolore, dà ordine di straziarla con la tortura. Ma non riuscirono e piegarla le frustate, non il fuoco, non la rabbia di chi la torturava con tanto più accanimento per non essere scherniti da una donna, al punto di non negare quello che le veniva rinfacciato.»

Miniatura medievale raffigurante Epicari (XIV sec. circa)

Epicari (... – ...; fl. I secolo) fu una liberta che partecipò alla congiura pisoniana contro Nerone.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Publio Cornelio Tacito negli Annales afferma che lei cercò di convincere Volusio Proculo o Valerio Proculo, un ufficiale neroniano, ad uccidere l'imperatore.[1]

L'ufficiale invece svelò la congiura. Epicari fu arrestata ma negò la congiura. Torturata, si suicidò per non fare i nomi dei congiurati.

Fu quasi sicuramente fidanzata di Anneo Mela, fratello del celebre Seneca.[2]

Un esempio di grande coraggio riferito dallo stesso Tacito, è la morte di Epicari, suicida pur di non rivelare i nomi dei complici dopo essere stata più volte torturata:

Fulgido esempio di eroismo, dato da una donna, una liberta, che in un così grande pericolo volle proteggere degli estranei e quasi degli sconosciuti, mentre degli uomini nati liberi, dei cavalieri e dei senatori romani, senza essere sottoposti a tortura, tradivano ognuno le persone più care.[3]

Epicari nella letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Boccaccio la cita nel suo libro sulle donne illustri De mulieribus claris.

Ippolito D’Aste, drammaturgo ligure (Recco 1809-Genova 1866), compose una tragedia intitolata “Epicari e Nerone”, proponendola come una poetessa greca convertitasi al Cristianesimo ma in realtà allontanandosi dalle fonti storiche.

Il personaggio di Epicari è stato riscoperto proprio negli ultimi anni. Federica Introna, filologa, docente e scrittrice, ne ha fatto la protagonista del suo romanzo storico La Congiura, ripresentandola secondo la lezione tacitiana come eroina in difesa della libertà.[4][5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sunelweb, su www.sunelweb.net. URL consultato il 27 maggio 2024.
  2. ^ verbanoweb.it, http://www.verbanoweb.it/discovertendo/latini/tacito/Tacito%20-%20Budicca%20e%20Epicari%20-%20parte%20II.pdf.
  3. ^ Eroica morte di una libertà, su LTDSweb. URL consultato il 27 maggio 2024.
  4. ^ (EN) Roberta Turillazzi, Intervista alla scrittrice e filologa Federica Introna - Parole a Colori, su ParoleAColori, 1º luglio 2018. URL consultato il 27 maggio 2024.
  5. ^ Contro la misoginia della cultura classica. Intervista a Federica Introna | Blog | Sul Romanzo, su www.sulromanzo.it. URL consultato il 27 maggio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tacito, Annales, XV,57.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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