Discussione:Liborio Romano

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Questa è la pagina di discussione per discutere dei miglioramenti che riguardano la voce Liborio Romano

che significato ha citare la commemorazione presso il ristorante mamma rosa? Si sfocia nel ridicolo...

Nella voce non si fa alcun accenno a un elemento fondamentale dell'azione politica di questo importante e controverso personaggio storico: il coinvolgimento formale e ufficiale della camorra, i cui capi furono chiamati dallo stesso Romano (in qualità di ministro di polizia) ad assicurare l'ordine a Napoli nella delicata fase di transizione dal regime borbonico a quello garibaldino e poi sabaudo. Per colmare questa lacuna, basterebbe riportare o parafrasare un brano significativo al riguardo, tratto da uno qualsiasi dei testi di storia citati in calce alla voce.

Certamente non era mia intenzione entrare nel ridicolo, ho citato il ristorante mamma rosa, perchè quando pochissima gente dedica pochissimo tempo a questo personaggio,presso il ristorante citato, il 17 luglio 2007 è stato organizzato un convegno per i 140 anni dalla morte di Liborio Romano e poi presso il medesimo locale, c'è una mostra permanente di foto documenti ed altro, per ricordare Liborio Romano il grande dimenticato. Giovanni Spano Presidente Associazione Culturale "don Liborio Romano" Patù - --79.5.193.178 (msg) 10:52, 22 giu 2008 (CEST) PS. Senza avere la presunzione di essere il Vangelo, nel nostro piccolo, qualche contributo per la conoscenza di questo personaggio, forse lo abbiamo dato; se poi per le passioni e per il tempo che uno dedica alla verità storica, entra nel ridicolo, va bene così, in ogni caso l'impegno lo abbiamo messo anche se spesso non è condiviso. E poi un piccolo appunto, perchè non abbiamo il coraggio di firmarci ?--79.5.193.178 (msg) 10:52, 22 giu 2008 (CEST)[rispondi]

"In realtà recenti studi o comunque studi fin'ora tenuti nascosti hanno dimostrato come in realtà Don Liborio non fosse altro che un camorrista alla quale Garibaldi si affidò e gli conferì il Ministero degl'interni nel provvisorio regno di Napoli perché aveva bisogno dell'"influenza" che lui riusciva ad avere sul popolo. Non è vero neanche che Don Liborio evitò morti inutili anzi grazie al suo lavoro di fiancheggiatore permise ai gribaldini l'ingresso nel Regno di Napoli e di conseguenza diede il suo contributo allo sterminio di migliaia di Napoletani che persero la vita l'orgoglio e la dignità in quei tragici giorni dell'occupazione e annessione dello Stato napoletano a quello sabaudo." Ho riportato una parte della voce assolutamente fuori dai canoni. A parte la mancanza di grammatica, si tratta di affermazioni perentorie, senza fonti e piene di supposizioni. E poi che significa che il suo contributo non evitò morti inutili per il solo fatto di collaborare con i garibaldini? Dov'è il nesso logico e fattuale? Quali sono gli episodi nei quali migliaia di napoletani sarebbero morti e come questi ipotetici morti sono imputabili a Romano? In ultimo, l'esplicito richiamo all'orgoglio e alla dignità supposte perse dai napoletani per colpa di Liborio (e dei garibaldini?) ha un sapore neppur troppo vago di assenza di neutralità.

Perchè vi impegnate tanto ad "addolcire" la storia di questo criminale ?

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Ho provato piu' volte a modificare la voce "Liborio Romano" e puntualmente le mie modifiche vengono cancellate, probalbilmente perchè non piacciono. Mi chiedo: a chi non piace la verità ? Chi vuole difendere a tutti i costi l'immagine di questo protagonista "determinante" del Risorgimento ?

Si continua a cancellare modifiche alla voce

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Ho inserito notizie tratte da studi di storici con citazioni e riferimenti. Riportato atti e verbali della camera dei deputati di Torino, ma puntualmente vengono cancellati.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 89.148.131.246 (discussioni · contributi) 22:57, 22 mar 2019 (CET).[rispondi]

Gli inserimenti sono basati su Carlo Coppola, Controstoria dell’Unità d’Italia da Carlo di Borbone al brigantaggio una fonte che non sembra rientrare tra quelle "attendibili" (da Wikipedia:Fonti attendibili: «Le fonti attendibili sono quelle pubblicate da editori o autori considerati affidabili e autorevoli in relazione al soggetto in esame»); inoltre inserire un'affermazione come «Non pochi storici e politici dell’epoca ritennero che FRANCESCO II, nel suo proclama emanato da Gaeta l’8 dicembre 1860, quando affermò “I traditori pagati dal nemico sedevano accanto ai fedeli nel mio consiglio” il riferimento era appunto a Liborio Romano» sembra un'affermazione non basata su nessuna evidenza fattuale.—GJo ↜↝ Parlami 11:51, 23 mar 2019 (CET)[rispondi]

Ok, capisco. Per l’attendibilita di Wikipedia ritengo sia fondamentale stare attenti alle fonti e per lo stesso motivo bisogna sforzarci tutti a cercare la verità storica. Provvederò quanto prima a fornire riferimenti più precisi e attendibili sulla questione, per la quale a causa del luogo di nascita in comune con lo statista, è un argomento a cui tengo.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 89.148.131.246 (discussioni · contributi) 13:55, 23 mar 2019‎ (CET).[rispondi]

il ridicolo e la non-neutralità!

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cito testualmente: << avendo capito l'ineluttabilità della fine del regno borbonico >>, ma perché la Storia segue un percorso INELUTTABILE??? siamo sfociati nel ridicolo più basso. Romano, personaggio corrotto e tutt'altro che "degno" affidò il compito di "guardare" l'ordine in città al capo indiscusso della camorra, tal Salvatore De Crescenzo e ai suoi "capintriti" (capiquartiere) e lo stesso De Crescenzo si preoccupò di "verificare", "controllare" e "correggere" il voto a favore dei Savoia. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Almazzurra (discussioni · contributi).

Forse forse per rendere un po' più "accettabile" l'immagine del Romano, qualcuno ha tentano inopportune e errate modifiche, rubando e falsificando note e citazioni. Bastava infatti semplicemente controllare le note e le citazioni "rubate" per rendersi conto che non corrispondevano minimamente alle nuove "(s)correzioni", finalizzate a dare un'immagine più accettabile, ma fasulla del Romano.

Segnalo il grave atto di VANDALISMO e il "FURTO" della nota 1, "riutilizzata" in maniera GRAVEMENTE SCORRETTA: infatti nel testo citato come fonte (Di Fiore, Controstoria dell'unità d'Italia, p. 405, nota 160) non si parla assolutamente di alcun ingresso festeggiato di Garibaldi, ma dell'atteggiamento del Romano, della sua collusione con la camorra e della sua politica "doppiogiochista"!!! Con grave discredito sulla attendibilità delle informazioni... Completamente senza senso è l'affermazione (opinione personale e non dato storico) che l'atteggiamento del Romano abbia evitato inutili stragi: è esattamente il contrario. Dopo quei fatti ci saranno la battaglia del Volturno, l'assedio di Gaeta, con il criminale (in base alla legge di guerra) bombardamento della popolazione civile persino dopo la firma della resa, i massacri di Pontelandolfo, Casalduni, lo stato di assedio di quello che era un regno ricco, prospero e sovrano, ecc., ecc... Altra imprecisione: la collusione con la camorra avviene proprio per "favorire" l'ingresso del Garibaldi in città, non dopo, furono proprio gli esponenti della criminalità a "festeggiarne" l'ingresso, come si evince dalle memorie dello stesso Romano...

Se la nota è errata sei naturalmente libero di toglierla e inserire un {{citazione necessaria}}; per quanto riguarda l'affermazione in sé non credo sia in discussione, nel senso che molti testi di storia riportano i festeggiamenti per l'ingresso pacifico di Garibaldi a Napoli. Anche sul fatto che il mantenimento dell'ordine pubblico effettuato dal Romano (sorvolando sui metodi) abbia evitato disordini e vittime non credo vi siano problemi di fonti e, sicuramente, non è stato lui il responsabile del proseguimento della campagna militare e dei metodi che vi sono stati adottati e, a maggior ragione, della repressione del brigantaggio negli anni successivi in cui non ebbe nessuna parte. Ultima cosa: l'accordo con la Camorra avvenne per mantenere l'ordine pubblico (ribadisco) e non per favorire l'ingresso di Garibaldi in città, città in cui non erano più presenti forze militari borboniche tantoché il generale non aveva neanche scorta. Ultima cosa: ti chiedo, per cortesia, di firmarti (vedi Aiuto:Firma) e di non modificare più volte i tuoi messaggi, piuttosto lasciane di nuovi.GJo ↜↝ Parlami 10:28, 7 mag 2012 (CEST)[rispondi]


Non è la nota ad essere errata, è il testo che ha "parassitato" la nota, vandalizzando il testo corretto, quindi è quello che va rimosso. Del resto anche Hitler trovava quattro cani a buon prezzo pronti ad applaudirlo quando "liberava" i paesi che invadeva; a Napoli la "claque" è costata invece parecchio, visto che è stato necessario l'IGNOBILE accordo con l'IGNOBILE camorra, per far entrare un invasore di uno Stato sovrano, in quel momento in un periodo di grande benessere economico e sociale, dato che si evince chiaramente dalle memorie stesse dell'ineffabile Romano... Per quanto riguarda il cosiddetto "Brigantaggio", questo è esattamente quello che Mazzini chiamava "guerra di popolo" e "guerra di bande" per cacciare l'invasore criminale, allo stesso modo della guerra partigiana; purtroppo i Patrioti duosiciliani sono gli "sconfitti" della storia e sono stati bollati dai "vincitori" con un termine dispregiativo, gli altri due sono stati fregiati del titolo di "eroi", anche nei casi più dubbi... Per quanto riguarda la GRAVISSIMA affermazione che l'accordo con la camorra abbia evitato inutili morti (niente di più falso), e che addirittura sia stato l'unico modo di salvaguardare l'ordine pubblico, si qualifica da sé... ecco i guasti della propaganda savoiarda...Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Almazzurra (discussioni · contributi) 23:03, 10 mag 2012‎ (CEST).[rispondi]

Non capisco cosa intendi con «non è la nota ad essere errata, è il testo che ha "parassitato" la nota, vandalizzando il testo corretto», per il resto ti pregherei di evitare affermazioni come «la GRAVISSIMA affermazione ecc. ecc.» che sono al limite dell'attacco personale.GJo ↜↝ Parlami 23:13, 10 mag 2012 (CEST)[rispondi]


: Prova a fare un piccolo sforzo e lo capirai! 

utente:Almazzurra

Continue "edulcorazioni" non equilibrate e non imparziali sul personaggio storico L.Romano

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Confermo in toto quanto espresso già da un altro utente: si continua a cancellare, vandalicamente, le necessarie correzioni al testo, rendendolo poco coerente e poco corretto filologicamente (vedi note "vandalizzate" che iniziano con iol primo testo indicato come << op. cit. >>, segno evidente che non è quella l'originale prima nota), pur di "edulcorare" la figura del Romano, anche con opinioni personali e con tutta evidenza erronee, del tipo: << per evitare inutili morti >>; << contatti con la camorra >> al posto della più corretta << collusione con la camorra >> visto che si è trattato di uno "patto" e di "favori" elargiti dal Romano enormemente vantaggiosi e favorevoli per la camorra. Inoltre E' ESPLICITAMENTE detto nelle stesse memorie del Romano che l'accordo con la camorra è avvenuto PRIMA dell'ingresso del Garibaldi a Napoli, proprio per "favorirlo" e "favorirne" l'ingresso e non dopo, come purtroppo viene continuamente "vandalizzata" ogni correzione. Errare humanum est, perseverare autem... utente:Almazzurra

don Liborio

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Strano il fatto che in alcuni contesti Liborio romano sia citato come "don Liborio Romano". Nel sud il titolo di "don" si attribuisce solitamente ai preti ed ai mafiosi. Non mi sembra che fosse prete. Ci sarebbe una terza possibile interpretazione del "don", che riguarda le preferenze sessuali. Qualcuno sa spiegare?--185.51.12.103 (msg) 10:38, 10 giu 2020 (CEST)[rispondi]

In realtà al sud il "don" è (era) solo un predicato d’onore per persone di riguardo, vedi Don (trattamento), [1], [2].—GJo ↜↝ Parlami 11:30, 10 giu 2020 (CEST)[rispondi]

Gigi Di Fiore ed il suo liberticolo "Controstoria dell’Unità d’Italia fatti e misfatti del Risorgimento" NON sono fonti attendibili

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Gigi Di Fiore (noto revisionista senza arte ne parte) ed il suo liberticolo "Controstoria dell’Unità d’Italia fatti e misfatti del Risorgimento" NON sono fonti attendibili, non c'è nulla di provato e documentato, quindi chiedo di RIMUOVERE ogni citazione riguardo Gigi Di Fiore --Gramsci68 (msg) 14:32, 4 feb 2024 (CET)[rispondi]

Non conosco l'autore, ma dalla sua voce emerge comunque la figura di un giornalista/studioso che, per quanto di parte, appare noto, affermato e premiato. Sarebbe gradita una motivazione meno polemica e più precisa, grazie --Moxmarco (scrivimi) 14:43, 4 feb 2024 (CET)[rispondi]

Attendibilità di Giuseppe Buttà riguardo Liborio Romano?

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La biografia del sacerdote Giuseppe Buttà, ce lo descrive come cappellano militare dell'esercito borbonico, clericale, filo borbonico, anti unità d'Italia, con tra l'altro possibili rancori personali verso i rivoluzionari meridionali, visto che nell'aprile 1860 la sua casa vicino a Monreale venne saccheggiata dalla popolazione, al grido di "Viva l'Italia", durante la Rivolta della Gancia. Assieme a Giacinto de' Sivo, è forse il più famoso tra gli scrittori legittimisti filoborbonici. Pier Giusto Jaeger, autore di un celebre saggio sull'assedio di Gaeta, definì la sua opera “di ineguagliabile parzialità”; e contestualizzando nel periodo in cui il sacerdote Giuseppe Buttà scrive del Plebiscito a Napoli, si trovava nella Roma pontificia insieme alla corte borbonica in esilio, ed è noto che ci fossero tentativi di disinformazione, degli organi di stampa pontificia, atti a delegittimare il neo nato regno d'Italia, per restaurare il regime borbonico e per il concreto timore che anche lo Stato pontificio fosse invaso ed annesso. Dopo un periodo trascorso a Roma, il sacerdote Giuseppe Buttà ottenne il permesso di rientrare a Napoli, dove avviò una carriera di scrittore producendo dapprima delle memorie postume della spedizione di Mille (Un viaggio da Boccadifalco a Gaeta).

Detto tutto ciò il sacerdote clericale e filo borbonico Giuseppe Buttà può essere considerato come "testimone" attendibile ed imparziale, cercando di screditare Liborio Romano e quindi gettare fango sul Risorgimento, quando non è nemmeno certo che il sacerdote Giuseppe Buttà si trovasse in Napoli nei giorni del Plebiscito?

Plebiscito indetto dal prodittatore per le Province napoletane Giorgio Pallavicino, non da Liborio Romano, e (penso io) i cui risultati furono sottoposti ad una supervisione "indipendente", come avvenne in Sicilia dove furono ufficializzati dal presidente della Corte suprema di giustizia siciliana Pasquale Calvi.

Io sono un seguace di Guglielmo da Occam: «Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem» e «Frustra fit per plura quod fieri potest per pauciora» e cioè «A parità di fattori, la spiegazione più semplice è quella da preferire»

A) Garibaldi e l'Esercito Meridionale sono entrati in Napoli il 7 settembre 1860 tra ali di folla festante, dicono gli storici come G.M. Trevelyan, quindi la voglia unitaria del Popolo anche napoletano mi pare evidente.

B) Il suffragio non era ancora universale, votò il Plebiscito solo un élite: maschile, aristocratica, nobile, borghese, abbiente, tra cui noti avvocati, magistrati... si può pensare che votarono SI per ideologia, si può pensare che lo fecero per interessi personali, ma suggerire che lo fecero perché spaventati da qualche camorrista di borgata, mi pare poco plausibile.

C) Molti di quell'élite: maschile, aristocratica, nobile, borghese, abbiente, pochi mesi dopo, gennaio 1861 furono successivamente eletti come deputati al Parlamento nazionale, tra i banchi della Destra come della Sinistra storica, fecero molte interrogazioni parlamentari riguardo le condizioni del Sud, però mi pare che nessuno di loro abbia mai messo in dubbio la legittimità e la regolarità del Plebiscito delle Provincie Napoletane.

D) Plebiscito del 21 ottobre 1860, che riguardava tutte le Provincie napoletane continentali, comprese Calabria, Basilicata e Puglia, che si erano ribellate in autonomia ai Borbone e che non avevano problemi di Camorra, che quindi sarebbe stata comunque ininfluente sul risultato finale, a che scopo compromettersi?

E) Camorra che aveva ben vivacchiato durante il regime borbonico, dove aveva un controllo diretto sul potere accentrato all'amministrazione di Napoli, perché avrebbe dovuto favorire un unificazione che l'avrebbe allontanata dai poteri politico ed amministrativo, con governi sconosciuti che avrebbero potuto meglio contrastarla e perseguirla, come in effetti subito avvenne con l'abruzzese Silvio Spaventa, neo ministro di Polizia nel governo luogotenenziale dal novembre 1860 al luglio 1861, coadiuvato dal nuovo prefetto di Polizia Filippo De Blasio:

«Il 17 novembre furono arrestati per misura di polizia e condotti a Castel Capuano undici camorristi su disposizione del nuovo prefetto Filippo De Blasio [...]. A partire dalla seconda metà di novembre iniziò così, durante la luogotenenza Farini e sotto la guida di Silvio Spaventa, un nuovo ciclo repressivo (rimasto paradigmatico come il primo rigoroso dello Stato liberale), che avrebbe portato lungo i mesi successivi all’arresto di molti camorristi in vari punti della città e dell’immediata provincia, e alla contestuale epurazione delle forze di polizia.» (Antonio Fiore, Camorra e polizia nella Napoli borbonica (1840-1860))

Quindi a mio modestissimo parere non è corretto citare senza correttamente contestualizzare la frase: «Dopo il Plebiscito, le violenze de' camorristi e dei garibaldini non ebbero più limiti: la gente onesta e pacifica non era più sicura né delle sue sostanze, né della vita, né dell'ordine […] del clericale e borbonico Giuseppe Buttà --Gramsci68 (msg) 09:48, 7 feb 2024 (CET)[rispondi]

Mi pare che la citazione sia già contestualizzata. Difatti viene introdotta da "Secondo la versione di Giuseppe Buttà, cappellano militare dell'esercito borbonico". Ergo: 1) E' solo la sua versione 2) E' chiaramente di parte borbonica. Volendo si può aggiungere "noto oppositore del Risorgimento" (o simili) dopo esercito borbonico, ma solo a patto che tale affermazione sia supportata da una fonte terza e non da opinioni personali. Certo è che espressioni come "Secondo la propaganda di parte" o "Plebiscito non a suffragio universale, votato dalla classe napoletana più ricca e potente" (quest'ultima frase inserita totalmente a caso, fra l'altro) non sono toni accettabili --Moxmarco (scrivimi) 15:46, 7 feb 2024 (CET)[rispondi]
PS Qui i vari "è noto che", "penso io", "mi pare evidente", "si può pensare" e simili non sono ammessi --Moxmarco (scrivimi) 15:49, 7 feb 2024 (CET)[rispondi]
[@ Moxmarco] è solo la tua opinione, infatti inizi il commento proprio con "mi pare".
"Secondo la versione di Giuseppe Buttà, cappellano militare dell'esercito borbonico". Ergo: 1) nulla, Josè Borjes, o Giuseppe Pianell erano addirittura generali borbonici, eppure non hanno mai utilizzato quelle espressioni... non viene messa in dubbio la loro onestà intellettuale.
Siccome le accuse rivolte dal sacerdote Giuseppe Buttà sono infamanti e sono un https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Niente_attacchi_personali alla persona di Liborio Romano, ai Garibaldini ed al Risorgimento, per me nel contesto della pagina su Liborio Romano la citazione di Giuseppe Buttà non è necessaria.
p.s non mi è chiaro perché in questa sezione "Discussioni" non si possano utilizzare espressioni tipo "è noto che", "penso io", "mi pare evidente", "si può pensare", a questo servono le discussioni tra opinioni diverse, altrimenti non ci sarebbe nulla da discutere --Gramsci68 (msg) 19:32, 7 feb 2024 (CET)[rispondi]
Non giochiamo con le regole di Wikipedia per favore, non ha senso accusare un personaggio dell' 800 di avere fatto attacchi personali ad un suo contemporaneo e censurarlo su Wikipedia. Chiedi di contestualizzare l'affermazione, ti si dimostra che lo è (suggerendo una ulteriore specifica, a patto di trovare una fonte valida) e la tua risposta (invece che apportare un contenuto valido) è pretendere di censurare il tutto, citando a sproposito le regole di Wikipedia? Se sei in grado di portare argomentazioni costruttive ben venga, altrimenti chiudiamola qui Moxmarco (scrivimi) 19:47, 7 feb 2024 (CET)[rispondi]
@Gramsci68 ALT: ti consiglio di chiedere consigli a questa wikitalk per migliorare la voce del biografdato, ok?? --SurdusVII (istanza all'Arengo) 20:05, 7 feb 2024 (CET)[rispondi]

Ciao a tutti, Liborio Romano è da sempre, per ovvi motivi, il bersaglio numero uno dei revisionisti neoborbonici. E' naturale quindi che la voce risenta di questa polemica secolare. Sono abbastanza d'accordo con le tesi di @Gramsci68. Devo però far notare (e non sono il primo) che le affermazioni di Giuseppe Buttà non sono inserite nel testo della voce come fatti comprovati da fonti neutrali e autorevoli bensì come opinioni dello stesso Buttà. La voce è abbastanza disordinata ed è giustamente ritenuta da rivedere. Si tratta di lavorare per renderla migliore, ma la prima cosa sono le fonti autorevoli. Per ordinare il testo, anche per capire meglio cosa c'è di valido e attendibile, si potrebbe cominciare con ridurre tutte le opinioni personali di fonte primaria (Buttà, Dumas, ecc) a note. E da qui partire. --Xerse (msg) 13:58, 8 feb 2024 (CET)[rispondi]

concordo sui possibili miglioramenti utilizzando fonti autorevoliMoxmarco (scrivimi) 17:34, 8 feb 2024 (CET)[rispondi]