Dendrolagus

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Dendrolagus[1]
Dendrolagus goodfellowi
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
InfraclasseMetatheria
SuperordineAustralidelphia
OrdineDiprotodontia
SottordineMacropodiformes
FamigliaMacropodidae
SottofamigliaMacropodinae
GenereDendrolagus
Müller, 1840
Specie

Il genere Dendrolagus Müller, 1840 comprende diciassette specie di Macropodidi, noti come canguri arboricoli, adattattisi a vivere sugli alberi.[2] Questi sono diffusi nelle foreste pluviali della Nuova Guinea, dell'estremità nord-orientale del Queensland e di alcune isole vicine, solitamente in aree montuose. Sebbene la maggior parte di essi viva in regioni montuose, alcune specie vivono anche in pianura, come il Dendrolagus spadix.

È ormai appurato che i canguri arboricoli si siano evoluti da creature simili ai moderni canguri e wallaby, dato che conservano ancora molte caratteristiche tipiche dei Macropodidi che vivono nelle pianure - specialmente i massicci arti posteriori e i piedi lunghi e stretti che permettono ai Macropodidi ortodossi di spostarsi velocemente sul suolo con un maggior risparmio energetico. I canguri arboricoli hanno sviluppato code eccezionalmente lunghe per bilanciarsi meglio mentre saltano da un ramo all'altro e arti anteriori più robusti per arrampicarsi. I piedi, più corti e più larghi, sono tutti muniti di lunghi artigli e di piante dotate di cuscinetti gommosi che permettono una presa migliore.

Si pensa che gli antenati di tutti i canguri siano stati piccoli marsupiali arboricoli dall'aspetto simile a quello degli attuali possum dell'Australia. I primi Macropodidi si separarono da essi quando scesero al suolo ed evolsero corpi adatti a muoversi rapidamente su terra e rocce. Il motivo che spinse gli antenati dei canguri arboricoli a tornare sugli alberi è ignoto.

Il dorso e la coda di un canguro arboricolo di Buergers (Dendrolagus goodfellowi buergersi).

Al suolo, i canguri arboricoli sono lenti e impacciati. Si muovono con un'andatura traballante e saltellano goffamente, tenendo in avanti il corpo per bilanciare il peso della robusta coda. Sugli alberi, invece, sono vivaci e agili. Si arrampicano trattenendo con gli arti anteriori il tronco dell'albero e saltellando con le potenti zampe posteriori, permettendo alle «mani» di scivolare. Sono esperti saltatori; sono stati visti saltare dall'alto verso il basso per una distanza di 9 metri ed hanno anche la straordinaria capacità di balzare al suolo da 18 metri o più senza farsi alcun male.

Alimentazione

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I canguri arboricoli si nutrono soprattutto di foglie e frutti, raccogliendoli sia sugli alberi che al suolo, ma quando sono disponibili possono mangiare anche cereali, fiori, linfa, corteccia, uova e giovani uccelli. I loro denti sono adatti più per strappare le foglie che per recidere l'erba. Questi marsupiali possiedono grandi stomaci che fungono da tini di fermentazione in maniera simile a quelli degli erbivori ruminanti euteri; in essi sono presenti dei batteri che sminuzzano le foglie fibrose e l'erba. Nonostante la compartimentazione dello stomaco dei canguri sia molto differente da quella dei ruminanti euteri, il risultato finale è simile.

Il genere Dendrolagus comprende le seguenti specie[1]:

Canguro arboricolo di Lumholtz.

La tassonomia, soprattutto quella delle superspecie Dendrolagus dorianus e Dendrolagus goodfellowi, è piuttosto complessa. Il taxon Dendrolagus stellarum è stato descritto inizialmente come una sottospecie del Dendrolagus dorianus[3][4], ma recentemente alcuni studiosi lo hanno trattato come specie a parte sulla base di alcune differenze dell'aspetto fisico[1].

Il caso del Dendrolagus pulcherrimus è paragonabile a quello del Dendrolagus stellarum. Inizialmente venne descritto come sottospecie di Dendrolagus goodfellowi[3], ma di recente gli studiosi lo hanno elevato al rango di specie vera e propria sulla base delle sue caratteristiche fisiche[1]. Una popolazione di tenkile scoperta solo di recente sui Monti Bewani potrebbe appartenere ad una sottospecie ancora da descrivere[5].

  1. ^ a b c d (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Dendrolagus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  2. ^ a b Simone Porrovecchio, Il canguro degli alberi ha saltato l'estinzione. Per ora, in Il Venerdì di Repubblica, n. 1597, 26 ottobre 2018, p. 62.
  3. ^ a b (EN) T. Flannery, Mammals of New Guinea, Reed Books, 1995, ISBN 0-7301-0411-7.
  4. ^ (EN) R. Nowak, Walker's Mammals of the World, VI, Johns Hopkins University Press, 1999, ISBN 0-8018-5789-9.
  5. ^ Tenkile Tree Kangaroo Archiviato il 25 febbraio 2014 in Internet Archive. Tenkile Conservation Alliance
  • Flannery, Timothy Fridtjof, et al. 1996. Tree Kangaroos: A Curious Natural History. Reed Books, Melbourne. ISBN 0-7301-0492-3

Voci correlate

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