Cristoforo Benedetti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Annasäule ad Innsbruck (1704-1706)

Cristoforo Benedetti (Castione, 1657Castione, 29 aprile 1740) è stato un architetto e scultore italiano, esponente del barocco, attivo tra il XVII e il XVIII secolo.

Membro più noto della famiglia Benedetti, tutti scultori barocchi, è conosciuto anche come Cristoforo Benedetti junior o il giovane per distinguerlo dal nonno, suo omonimo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Cristoforo nacque nel 1657 a Castione, attualmente frazione del comune di Brentonico in Trentino, allora parte del Principato vescovile di Trento all'interno del Sacro Romano Impero. Secondo altre fonti risulta essere nato a Toscolano Maderno[1], dove la famiglia si era trasferita per lavoro. Svolse l'apprendistato presso il padre Giacomo, anch'egli scultore, lavorando poi in collaborazione anche con il fratello Sebastiano. Del periodo di collaborazione con i familiari si possono assegnare l'altare del Crocefisso per il Duomo di Trento e l'altare maggiore del santuario della Madonna del Monte di Rovereto, entrambi realizzati negli anni novanta del XVI secolo.

Nel 1693 sposò a Villa Lagarina Antonia Inzigneri di Nogaredo, dalla quale avrà sei figli tra i quali Teodoro, che seguì la tradizione di famiglia in ambito artistico (a quest'ultimo è attribuito il completamento dell'altare maggiore della Chiesa del Carmine di Rovereto, iniziato dal padre e dal nonno).

Negli ultimi anni del '600 iniziò anche a lavorare autonomamente, soprattutto nell'allora Tirolo meridionale e nell'attuale Lombardia, arrivando anche a dirigere sei maestri. La sua opera principale è l'altare maggiore della Chiesa di Santa Maria Maggiore di Villa Lagarina, realizzato in collaborazione con il fratello Sebastiano a partire dal 1696 per conto della famiglia Lodron. Nella realizzazione di questo altare unisce lo stile di Andrea Pozzo con gli elementi caratteristici della produzione artistica di Guarino Guarini[2].

Agli albori del XVIII secolo la sua fama lo porta anche nelle parti più settentrionali della Contea del Tirolo, contattato dal barone von Kagenek per realizzare gli altari di San Giovanni e Santa Barbara nel duomo di Bolzano[3]. Realizza opere anche nella città di Innsbruck, lavorando nel duomo cittadino (l'altare maggiore è del 1729[4]) e realizzando la colonna di Sant'Anna (Annasäule), sulla quale è ricordato in un'incisione come «ideatore e realizzatore della colonna, nobile e famoso, ingegnere imperiale ai confini d'Italia, scultore e maestro lapicida»[5].

Muore il 29 aprile 1740 nella sua città natale, come ricavabile dal suo atto di morte che registra «Castionensis aetatis 83 annorum»[1].

Elenco delle opere[modifica | modifica wikitesto]

Altari maggiori[modifica | modifica wikitesto]

Altari secondari[modifica | modifica wikitesto]

Altre opere[modifica | modifica wikitesto]

Attribuzioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bacchi Giacomelli, cit., pag. 45
  2. ^ Bacchi Giacomelli, cit., pag. 48
  3. ^ Bacchi Giacomelli, cit., pag. 49
  4. ^ Bacchi Giacomelli, cit., pag. 56
  5. ^ Bacchi Giacomelli, cit., pag. 52
  6. ^ A. Bacchi & L. Giacomelli, 2003, pp. 166-167
  7. ^ a b c A. Bacchi & L. Giacomelli, 2003, p. 174
  8. ^ a b A. Bacchi & L. Giacomelli, 2003, p. 167
  9. ^ a b c d A. Bacchi & L. Giacomelli, 2003, p. 175
  10. ^ a b A. Bacchi & L. Giacomelli, 2003, p. 52
  11. ^ A. Bacchi & L. Giacomelli, 2003, p. 181
  12. ^ E. Castelnuovo, 1993, pp. 271-273
  13. ^ A. Bacchi & L. Giacomelli, 2003, p. 54
  14. ^ a b A. Bacchi & L. Giacomelli, 2003, p. 176
  15. ^ a b A. Bacchi & L. Giacomelli, 2003, p. 56

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cristina Andreolli, "I Benedetti: una dinastia di scultori e imprenditori tra Controriforma e Barocco", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume primo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (pp. 282-301).
  • Andrea Bacchi & Luciana Giacomelli, "Dai Carneri ai Sartori: architetture d'altari e sculture", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume primo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (pp. 86-241).
  • Andrea Bacchi & Luciana Giacomelli, "Cristoforo Benedetti junior", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume secondo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (pp. 44-56).
  • Enrico Castelnuovo (a cura di), Il Duomo di Trento. Pitture, arredi e monumenti. Volume secondo, Trento, TEMI, 1993.
  • Nicolò Rasmo, Dizionario biografico degli artisti atesini, Bolzano, 1998, pp. 149-154.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN8290509 · CERL cnp00574506 · GND (DE123257336 · WorldCat Identities (ENviaf-8290509