Agatocle (ministro)

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Agatocle (in greco antico: Ἀγαθοκλῆς?, Agathoklḕs; ... – Alessandria d'Egitto, ottobre 203 a.C.) è stato un funzionario egizio, ministro di Tolomeo IV Filopatore.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque da Agatocle ed Enante, una donna di Samo.[1][2] Assieme alla sorella Agatoclea, fu molto vicino al sovrano greco-egizio Tolomeo IV, che regnò dal 221 al 205 a.C.[3] Agatocle e sua sorella furono presentati a Tolomeo IV dalla loro ambiziosa madre. Nonostante Tolomeo avesse sposato nel 220 a.C. sua sorella Arsinoe III, Agatoclea continuò ad essere la sua favorita. Secondo delle iscrizioni risalenti al 216/215 a.C., Agatocle sarebbe stato sacerdote del culto tolemaico di Alessandro Magno.[4] Ad ogni modo, ciò che più conta è che Agatocle, grazie alla complicità della sorella, già a partire dal 221 a.C. era divenuto il vero e corrotto padrone dell'Egitto.

Alla morte di Tolomeo IV, nel 205 a.C., Agatocle e i suoi alleati mantennero segreto il decesso, in modo da poter saccheggiare indisturbati il tesoro reale. Con la collaborazione di Sosibio, fu poi ordita una cospirazione perché Agatocle ascendesse al trono, o fosse quantomeno nominato reggente del nuovo giovane re, Tolomeo V. Con l'appoggio di Sosibio, i cospiratori uccisero Arsinoe III, sorella e vedova del defunto re. Divenuto quindi reggente del giovane Tolomeo, Agatocle uccise Sosibio, anche se i dettagli dell'avvenimento sono sconosciuti. Ma dopo pochi mesi, nell'ottobre del 203 a.C., la sua scandalosa condotta provocò la rivolta dell'esercito e del popolo di Alessandria, con a capo Tlepolemo, che circondò il palazzo durante la notte e fecero irruzione.

Agatocle e sua sorella chiesero pietà, ma invano; venne quindi ucciso dai suoi amici, per risparmiargli un destino ancora più crudele. Agatoclea, le sue sorelle e Oenante, che si erano rifugiate in un tempio, furono trascinate fuori, e esposte nude alla furia della folla, che le linciò. Tutti i loro alleati e coloro che avevano avuto a che fare con la morte di Arsinoe III furono condannati a morte.[5][6][7][8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Polibio, Storie, XIV, 11, 1.
  2. ^ Plutarco, Moralia, 1803, 753d.
  3. ^ Charles Peter Mason, Agathoclea, in William Smith (a cura di), Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, vol. 1, Boston, Little, Brown and Company, 1867, p. 63. URL consultato il 22 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2011).
  4. ^ Ptolemaic Genealogy: Agathoclea, Footnote 2 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2011).
  5. ^ Polibio v. 63, xiv. 11, xv. 25—34
  6. ^ Justin, xxx. 1, 2
  7. ^ Ateneo di Naucrati, vi. p. 251, xiii. p. 576
  8. ^ Plutarco, Cleom. 33

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Sacerdote eponimo di Alessandro Successore
217/216 a.C.
Tolomeo
216/215 a.C. 215/214 a.C.
Tolomeo
Predecessore Reggente per Tolomeo V Successore
carica inesistente 204203 a.C.
con Sosibio
203201 a.C.
Tlepolemo