Il toponimo deriva dal nome della popolazione dei Longobardi (Langbard in longobardo), quella popolazione di origine germanica che nel 568 invase l'Italia e fece di Pavia la capitale del suo regno (Regno d'Italia) di estensione, a suo tempo, ben più vasta di quella attuale della Lombardia (esclusa però l'attuale Provincia di Mantova).
La superficie della Lombardia si divide quasi equamente tra pianura (che rappresenta circa il 47,1% del territorio) e le zone montuose (che ne rappresentano il 40,5%). Il restante 12,4% della regione è collinare.
Sotto l'aspetto morfologico la regione viene divisa in quattro parti: una strettamente alpina, una montuosa o collinare, una pianeggiante o poco mossa suddivisa in Alta e Bassa pianura ed infine la zona a sud del fiume Po. La regione è attraversata da decine di fiumi (tra cui il fiume più grande d'Italia) ed è bagnata da centinaia di laghi di origine naturale ed artificiale.
Vero gioiello rinascimentale, la Piazza Ducale di Vigevano venne costruita per volere di Ludovico Maria Sforza detto il Moro a partire dal maggio 1492, come magnifica anticamera del castello ormai trasformato in palazzo ducale, e terminata nel 1494.
Lunga 138 metri e larga 46, è edificata su tre lati (il quarto è occupato dalla Chiesa Cattedrale di Sant'Ambrogio) con edifici omogenei con facciata e portici uniformi a contorno di un forum che ricalca il modello romano descritto da Vitruvio.
Attualmente la piazza è meta di incontro e ritrovo, quasi certamente la preferita dei vigevanesi, e il principale punto di riferimento per i turisti. Accoglie negozi di vario tipo e anche la fermata del trenino turistico della città.
Pietro nacque a Pavia, e prima della sua elevazione al soglio pontificio fu vescovo di Pavia dal 971 per volere di Papa Giovanni XIII e cancelliere imperiale di Ottone II. Il suo nome originale era Pietro Canepanova, ma lo cambiò in segno d'umiltà per evitare di essere collegato a san Pietro stesso. Dopo Giovanni II e Giovanni XII, fu uno dei primi papi a cambiare nome.
Il Duomo di Pavia, dedicato a Santo Stefano, è la più imponente chiesa di Pavia ed un importante edificio rinascimentale, sintesi di pianta centrale e longitudinale che anticipa le ricerche tipologiche intorno alla basilica di San Pietro a Roma.
L'inizio dei lavori della cattedrale risale al XV secolo anche se la costruzione si protrasse a lungo fino al XX secolo e risulta tuttora non completata per quel che riguarda i rivestimenti marmorei.
Il monumento è un edificio di notevoli dimensioni. La pianta è costituita da una croce greca imperfetta, in quanto il braccio d'ingresso, a ovest, risulta più lungo degli altri in quanto ha una campata in più dei due bracci del transetto, a nord ed a sud, e di quello del presbiterio, tutti con tre navate affiancate da cappelle semicircolari.
modificaPatrimoni dell'umanità UNESCO in Lombardia
La Ferrovia Retica (in tedescoRhätische Bahn (RhB) e in romancio: Viafier retica) è una compagnia ferroviaria che gestisce una rete di ferrovie a scartamento ridotto (1.000 mm) nel cantone svizzero dei Grigioni. La Ferrovia Retica gestisce 9 linee ferroviarie, per un totale di circa 385 km.
Le linee ferroviarie dell'Albula e del Bernina tra Thusis e Tirano (sul cui percorso transita in gran parte il Bernina Express) sono state inserite nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO il 7 luglio2008 come esempi tecnicamente avanzati di gestione del paesaggio di alta montagna e come ferrovie a scartamento ridotto più spettacolari del mondo.
I punti di collegamento con le altre linee ferroviarie sono a Landquart e a Coira con le Ferrovie Federali Svizzere e a Tirano con le Ferrovie dello Stato italiane, anche se le stazioni tiranesi FS e RhB sono distinte.
Sorge in Viale Giulio Cesare, e fu costruito nel 1928 con il nome di Mario Brumana, un fascista originario della Valle Imagna caduto a Gallarate, nel varesotto, durante i moti che precedettero l’avvento del regime.
Il complesso occupava, e occupa tuttora, un'area di 35.000 m², e comprendeva il terreno di gioco per il calcio e il rugby, di 120x70 m, contornato da una pista in cenere per l'atletica; lungo i lati maggiori sorgevano le due tribune: quella ad ovest, coperta, e quella ad est, scoperta, che avevano una capienza totale di 12.000 posti.
Nell'area oggi occupata dalla curva Pisani c'erano i campi da tennis e dalla parte opposta sorgevano le piscine.
Con il passare degli anni lo stadio, oltre a cambiare il nome in quello odierno, subì numerose ristrutturazioni fino ad assumere la conformazione attuale. Sono state aggiunte le due curve e la copertura della tribuna ad est, è scomparsa la pista di atletica per far posto a nuove tribune e delle vecchie strutture sportive non c'è praticamente più traccia. Dopo le ultime modifiche la capienza dello stadio è di 26.542 posti.
«Reggio ancor non obblia che dal suo seno La favilla scoppiò, donde primero Di nostra libertà corse il baleno. Mostrò Bergamo mia che puote il vero Amor di patria e lo mostrò l'ardita Brescia, sdegnosa d'ogni vil pensiero»
Il quarto stato è un celebre dipinto realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901, inizialmente intitolato Il cammino dei lavoratori.
Opera simbolo del XX secolo, rappresenta lo sciopero dei lavoratori ed è stata eseguita secondo la tecnica divisionista. Non solo raffigura una scena di vita sociale, lo sciopero, ma costituisce un simbolo: il popolo, in cui trova spazio paritario anche una donna con il bambino in braccio, sta avanzando verso la luce. Il dipinto è lo sviluppo completo di questo tema, già affrontato dall'artista in dipinti come Ambasciatori della fame, Fiumana e un bozzetto preparatorio del 1898, Il cammino dei lavoratori.
La fiera degli Oh bej! Oh bej! è il mercatino tipico del periodo natalizio milanese. Si tiene generalmente dal 7 dicembre, giorno del santo patrono della città, fino alla domenica immediatamente successiva.
Gli Oh bej! Oh bej! rappresentano una delle più antiche tradizioni milanesi: le prime origini storiche risalgono al 1288, periodo in cui una festa in onore di Ambrogio si svolgeva nella zona dell'antica Santa Maria Maggiore. Le origini dell'attuale festa risalgono però al 1510 e coincidono con l'arrivo in città di Giannetto Castiglione, primo Gran Maestro dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Inizialmente gli Oh bej! Oh bej! si svolgevano presso la Piazza dei Mercanti; nel 1886 la manifestazione fu trasferita nella zona adiacente la Basilica di Sant'Ambrogio, dove rimase per 120 anni fino al 2006, anno nel quale fu spostata nella zona del Castello Sforzesco (Foro Bonaparte), dove tutt'oggi è organizzata.
La battaglia di Legnano fu combattuta il 29 maggio1176 nei dintorni dell'omonima città lombarda.
Fu la battaglia cruciale nella lunga guerra con cui il Sacro Romano Impero Germanico tentava di affermare il suo potere, almeno in linea di principio, sui Comuni dell'Italia settentrionale; questi però avevano messo da parte le loro reciproche rivalità per unirsi, dando vita alla Lega Lombarda, presieduta da Papa Alessandro III.
L'imperatore Federico Barbarossa cercò di usare la forza per sottomettere i Comuni e fu sconfitto, perché i Lombardi fecero un eccellente uso del terreno e della cooperazione fra le diverse unità del loro esercito, contro un'armata composta quasi unicamente da cavalieri.
Alla storica battaglia fa riferimento l'inno di Mameli che recita "Ovunque è Legnano" a ricordare la vittoria delle popolazioni italiane sulle popolazioni straniere.