Villa e Bosco Morsiani

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Villa Morsiani
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàBagnara di Romagna
IndirizzoVia Pigno
Coordinate44°23′54.18″N 11°50′03.38″E / 44.398383°N 11.834271°E44.398383; 11.834271
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXV secolo
Uso

Villa Morsiani si trova a Bagnara di Romagna, in provincia di Ravenna, ed è una delle dimore storiche dell'Emilia-Romagna. Appartiene all'antica famiglia romagnola dei conti Morsiani, che ne sono proprietari e che vi risiedono ininterrottamente sin dalla sua costruzione, nella prima metà del XV secolo.

Storia della Villa[modifica | modifica wikitesto]

Fu edificata dai conti Morsiani agli inizi del XV secolo come edificio fortificato. Ne sono testimonianza i muri di inusitato spessore (fino a due metri), le numerose feritoie ed arciere anche per il tiro incrociato, i barbacane e le quattrocentesche inferriate delle finestre.

Le origini della famiglia dei conti Morsiani, patrizi di Ravenna, sono antichissime, riallacciandosi addirittura a quel Mario Scoto (Marius Scotus) che nel 773 discese in Italia al fianco di Carlo Magno contro i Longobardi e diede origine al casato dei Marescotti. Signori di Bagnacavallo, i Marescotti, nel corso dei secoli, s'imparentarono più volte con i Morsiani fino ad aggiungere il loro cognome a quest'ultimo. Il capostipite diretto della casata, Morsiano Fortebraccio Morsiani, partecipò nel XIV secolo alla Crociata contro i forlivesi e, assieme al celebre condottiero romagnolo Alberico da Barbiano, fu opposto ai mercenari inglesi nella vittoriosa battaglia di Marino (cittadina nei pressi di Roma) del 1379 in difesa di Papa Urbano VI e contro l'instaurazione dell'Antipapa Clemente VII.

A partire dal XVIII secolo, finite le guerre feudali e religiose, i conti Morsiani adattarono la villa a dimora gentilizia di campagna. A quell'epoca risale la cappella gentilizia della famiglia che si trova all'interno della dimora storica. Il vasto parco che circonda la villa e le numerose statue in pietra serena vicentina, poste sulle mura di recinzione e all'interno del giardino, risalgono alla metà di quel secolo. Gli interni testimoniano i secolari interessi culturali, artistici e storici della casata: vi sono conservati mobili, arredi e suppellettili dal 1400 al 1800 di rilevante importanza storico-artistica, ben 16 camini di varie epoche, tra cui uno del '400 e un altro cinquecentesco, uno dei più grandi in regione, che riempie un'intera stanza. La biblioteca di famiglia, ricca di diversi incunaboli e cinquecentine, vanta più di 25.000 volumi. I soffitti al piano nobile sono integralmente affrescati e decorati a tempera dal celebre artista piemontese settecentesco Felice Giani e dalla sua bottega.

Nella Cappella di famiglia e nelle sale e saloni di rappresentanza si conservano importanti opere d'arte sacra e figurativa, come una scultura lignea del '300 a grandezza naturale raffigurante Cristo crocifisso, un Cristo dipinto su tavola del '300 di scuola Veneto-Cretese, un fondo oro senese di inizio '400 raffigurante la Madonna col Bambino, una tempera su tavola di Innocenzo Francucci da Imola raffigurante la Sacra Famiglia, diverse opere del '500 e del '600 bolognese, fra cui oli su tela attribuiti ad Annibale Carracci ed al Guercino. Sono conservati, inoltre, dipinti di scuola romagnola e veneta del Seicento e del Settecento, fra i quali una Adorazione dei Magi di Giambattista Tiepolo e la scultura in bronzo dell'«Uomo della Sindone», opera originale dello scultore bolognese Luigi Enzo Mattei, raffigurazione tridimensionale di Gesù Cristo così come appare nel celeberrimo Telo Sindonico. Imponente la collezione di incisioni antiche (bulini, xilografie, acqueforti, cromolitografie), comprendente oltre 500 pezzi, fra cui 48 opere originali di Albrecht Dürer e altre di Martin Schongauer, Andrea Mantegna, Marcantonio Raimondi, Lucas Cranach il Vecchio, Jacques Callot, Rembrandt, Carracci, Guido Reni, Simone Cantarini, Piranesi e Goya.

La dimora storica e gli altri immobili di pregio che compongono la tenuta sono stati restaurati dai proprietari, che tuttora vi risiedono, negli anni '70 del XX secolo ed anche nel primo decennio del XXI.

Il parco[modifica | modifica wikitesto]

Villa Morsiani: sullo sfondo il bosco secolare

Il "Bosco Morsiani" è il parco che circonda la villa, probabilmente l'ultimo bosco di origini naturali del Ravennate. Ricco di diverse specie arboree anche secolari, il parco è circondato da un ampio e vetusto muro, orlato di antiche statue settecentesche in pietra serena. Vi vegetano molti alberi di grandi dimensioni, considerati veri e propri «monumenti verdi». Fra essi spiccano una quercia di 35 metri vecchia di 400 anni, altre querce secolari di 25-30 metri e un pioppo nero di 40 metri. Di assoluto interesse botanico le molte specie autoctone caducifoglie e alcuni colossali ulivi millenari perfettamente ambientati e tuttora produttivi. Nel Bosco Morsiani si riproducono naturalmente, e da tempo, diverse specie di animali quali ricci, scoiattoli, ghiri ed uccelli insettivori e granivori, fra cui usignoli, fringuelli, cinciallegre, fagiani, corvi, gufi, assioli, falchi, cuculi, picchi.

I Cani di San Bernardo e la Fondazione Internazionale "Antonio Morsiani" di studi sul cane[modifica | modifica wikitesto]

Nel parco della Villa si trovano il famoso allevamento dei Cani di San Bernardo, noto in tutto il mondo cinofilo e grande hobby della famiglia oltre alla sede della Fondazione Internazionale "Antonio Morsiani" di Studi sul Cane, istituita nel 1996 ed unica nel suo genere per la cultura e gli studi scientifici di cinofilia. L'allevamento, fondato nel 1939 dal Dott. Antonio Morsiani e considerato il più antico ed importante al mondo per il San Bernardo, è intitolato "Del Soccorso" perché questo era il nome settecentesco della Villa, già edificata da secoli nei pressi di un Santuario (tuttora esistente) intitolato alla Madonna del Soccorso e risalente al XVIII secolo[1].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Allevamento Cani San Bernardo "Del Soccorso", su bassaromagnamia.it. URL consultato il 17 marzo 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Baldini e Giorgio Sangiorgi, Vita in villa: le ville storiche del Lughese e della bassa Romagna, Pendragon, 2007.
  • Giovanni Baldini, Le Ville del Lughese.
  • Architectural Digest - Le case più belle del mondo, Aprile 1993.
  • Mino Martelli - I dodici secoli di Bagnara di Romagna - Fratelli Lega, Faenza, 1971

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