Stefano Cagol

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Stefano Cagol

Stefano Cagol (Trento, 11 settembre 1969) è un artista italiano.

Cagol ha vissuto dieci anni a Berna, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Brera e alla Ryerson University di Toronto. Vive e lavora in Italia, Germania e Norvegia.[1][2] Nel 2009 vince il primo premio al Terna Prize, categoria Megawatt[3]. Cagol vince nel 2014 VISIT Artist in residence program della E-on Stiftung [4], prima RWE e Innogy, con il progetto trans-nazionale "THE BODY OF ENERGY"[5], che si sviluppa tra musei e centrali di produzione d'energia tra il 2014 e il 2015. È vincitore dell'Italian Council 2019[6]. Il progetto intitolato "The Time of the Flood. Beyond the myth through climate change"[7][8] è realizzato a Berlino[9], Tel Aviv[10], Roma, Venezia, e Vienna[11] promosso da MIC Ministero della cultura.

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l'Istituto d'Arte a Trento, Stefano Cagol nel 1993 ha concluso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano ed in seguito ha ottenuto un post-doctoral fellowship del governo canadese alla Ryerson University di Toronto, con un progetto di video arte. Nel 1998 partecipa al Marshall McLuhan Program in Culture and Technology di Toronto. [12] [13][14] Ha frequentato l'Internationale Sommerakademie für Bildende Kunst di Salisburgo e l'ICP-International Centre of Photography di New York. È stato artist in residence alla Künstlerhaus di Salisburgo, al Leube Group Art's Program di Gartenau, Austria, allo IOR di Londra nel 2003 e 2005, nel 2010 al BAR International di Kirkenes, oltre il Circolo Polare Artico in Norvegia[15] e all'ISCP - international studio & curatorial program di New York.[16]

Opera[modifica | modifica wikitesto]

Cagol lavora negli ambiti dell’Arte Concettuale, Arte ambientale/Eco Art e Land Art[17], riflettendo da anni su confini, virus, bandiere, questioni climatiche.[18][19] Mette in evidenza la contraddittorietà di elementi e situazioni simboliche dell'oggi, e il mutato sistema di valori del momento attuale attraverso un'elaborazione digitale minima o attraverso installazioni site-specific d'arte pubblica e performance. In particolare le immagini nelle opere fotografiche e nelle opere video spesso sono ribaltate, mutate nell'orientamento e sdoppiate al centro, tanto che si creano forme nuove nate dalla fusione delle due parti specchiate, e l'oggetto di partenza e il suo significato sono resi quasi irriconoscibili: i tipici paesaggi metropolitani e i simboli della cultura urbana che fanno parte del nostro immaginario diventano multiformi identità in continua trasformazione. All'interno del suo percorso artistico un fattore fondamentale è sempre stato il viaggio, attraverso il quale ricerca o incontra i paesaggi contemporanei e i simboli della nostra epoca.[20]

Selezione progetti[modifica | modifica wikitesto]

Mostre personali[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2000 espone al MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Nel 2004 durante una permanenza a Tokyo sviluppa un work in progress, "TOKYOSPACE", presentato da Superdeluxe a Tokyo.[21]

Stefano Cagol, Progetto BIRD FLU / VOGELGRIPPE, Biennale di Berlino

Nello stesso anno realizza una project room da Stefan Stux Gallery a New York. Da evidenziare nel gennaio 2005 la personale "Lies" a Londra da Platform (catalogo con testo critico di Mami Kataoka) e "Babylon Zoo" alla Galleria Oredaria di Roma (con critic essay di Pier Luigi Tazzi). Alla galleria Priska C. Juschka Fine Art di New York espone in due solo show: "Guinea Pig"[22] nel 2008, e "Stockholm Syndrome" nel 2011.

Progetti personali[modifica | modifica wikitesto]

Da ricordare sono l'intervento di arte pubblica per “Ponti d'artista” a Bolzano nel 2002, e “White Flags” all'apertura della 51.Biennale di Venezia.[23] Mentre in giugno 2005 realizza un'installazione site-specific nell'atrio della Facoltà di Sociologia di Trento dove hanno esposto Loris Cecchini (2003) e Maurizio Cattelan (2004).[24] Nel 2006 realizza alla Biennale di Berlino il progetto speciale "Bird Flu / Vogelgrippe" (Influenza aviaria), supportato dalla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, Museion - Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano e la Kunstraum di Innsbruck, Austria.[25][26] Del 2006 è il suo Satellite Event "Power Station" alla Singapore Biennale.[27] La sua installazione intitolata "Flu Power Flu" è stata in visione dal 2007 al 2012 sulla facciata del BeursSchouwburg Art Center di Bruxelles. Il suo progetto personale "11 settembre" nel 2009 è allo ZKM di Karlsruhe[28][29], alla Kunstraum Innsbruck[30] e al MART.

Nel 2011 partecipa con un evento collaterale ufficiale alla 54. Esposizione Internazionale d'Arte - la Biennale di Venezia con il solo show "CONCILIO Archiviato il 29 agosto 2013 in Internet Archive." a cura di Gregor Jansen, direttore della Kunsthalle Düsseldorf, presso la Chiesa di San Gallo[31][32][33][34]. Il suo progetto "The End of the Border (of the mind)", commissionato dalla Barents Art Triennale all'estremo confine nord della Norvegia, prende l'avvio dalla diga del Vajont (in collaborazione con Dolomiti contemporanee) nell'anno del cinquantenario della tragedia e si svolge come un viaggio/spedizione in marzo e aprile 2013.[35][36][37]

Esposizioni collettive[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1996 è selezionato per partecipare ad Art Basel (fiera internazionale d'arte di Basilea) in “Video Forum”, la sezione speciale dedicata al video dove si trova, a soli ventisette anni, al fianco di artisti consolidati come Erwin Wurm, Silvie Blocher, Marcel Odenbach, e al padre/pioniere della videoarte Nam June Paik. L'anno seguente è tra i giovani artisti italiani invitati al palazzo della Triennale di Milano ad esporre in Generazione Media: le ultime tendenze creative legate alle nuove evoluzioni della tecnologia, soprattutto giovani impegnati nella nascente "nuova" videoarte. Nel 1999 si trasferisce per un breve periodo a New York dove espone alla Trans Hudson Gallery.[24] Nel 2001 partecipa a “Strategies Against Architecture” alla Galleria Zanutti di Milano (a cura di Luca Beatrice). Nel 2002 al Festival Internazionale di Fotografia di Roma ed a “Nuovo Spazio Italiano” (a cura di Cavallucci, Verzotti, Nicoletti) alla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento e al MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto in occasione dell'apertura della nuova sede progettata da Mario Botta. Nel 2003 è al Museo di Villa Croce di Genova per “In faccia al mondo” (a cura di Matteo Fochessati) e all'IKOB, Centro d'Arte Contemporanea di Eupen, Bruxellels. Nel 2004 è presente alla Artcore Gallery di Toronto (con William Kentridge, Francis Alÿs, Miguel Angel Rios, Sven Pahlsson) e alla Luxe Gallery di New York; in Italia al Centro Arte Contemporanea della Spezia nella Biennale Europea Arti Visive. Nel giugno-luglio 2005 prende parte ad “Atomica” (a cura di Ombretta Agrò Andruff) alle Lombard Freid e Esso Gallery di New York. In settembre-ottobre 2006 partecipa a "Zoo Logical garden"[24] (Giardino zoologico) a Ghent a cura di Angelique Campens (con Johan Grimonprez, David Shirgley, Superflex). Realizza nel 2008 il Parallel Event di Manifesta 7 “Dissoluzione di luce” e partecipa a “Eurasia” al MART – Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto a cura di Achille Bonito Oliva.[38] Nel 2010 espone al SUPEC – Shanghai Urban Planning Exhibition Center di Shanghai in occasione del World Expo 2010. Nel 2013 partecipa alla 55. Esposizione Internazionale d'Arte - la Biennale di Venezia, con il progetto The Ice Monolith[39], parte del padiglione nazionale delle Maldive a cura del collettivo curatoriale CPS Chamber of Public Secrets.[40][41][42][43][44]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Stefan Bidner, Angelique Campens, Stefano Cagol, David Elliott, Andrea Lissoni, Roberto Pinto, "Harajuku Influences: Stefano Cagol", Charta, 2007 (ISBN 978-88-8158-618-9).
  • Stefano Cagol, Giorgia Calò, Elisa Carollo, Alessandro Castiglioni, Mareike Dittmer, Silvana Greco, Rachel Rits-Volloch, Nicola Trezzi, "The Time of the Flood (Beyond the myth through climate change)", Postmedia books, 2021 (ISBN 978-8-87490-307-8)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Dizionario della Giovane Arte 1", POLITI Editore, Milano, 2003, ISBN 88-7816-128-4.
  2. ^ Enciclopedia dell'arte Zanichelli, ZANICHELLI, Milano, 2004, ISBN 978-88-08-22390-6
  3. ^ Cristiana Collu, Gianluca Marziani, Premio Trena 02 per l'Arte Contemporanea. Energia:Umanità=Futuro:Ambiente. La proporzione per una nuova estetica, Silvana Editoriale, 2009 (ISBN 978-88-3661-574-2)
  4. ^ E-on Stiftung, Essen https://visit-energy.com/en/activities/stefano-cagol-the-body-of-energy-of-the-mind
  5. ^ THE BODY OF ENERGY (of the mind) http://www.thebodyofenergy.com
  6. ^ Italian Council – Edizione 6 – Vincitori – Direzione Generale Creatività Contemporanea, su creativitacontemporanea.beniculturali.it. URL consultato il 5 febbraio 2023.
  7. ^ The Time of The Flood, Postmedia books, Milano, 2021, (ISBN  9788874903078)
  8. ^ The Time of The Flood, Postmedia books, Milano, 2021, http://www.postmediabooks.it/2021/307timeflood/9788874903078.htm
  9. ^ IIC Istituto Italiano di Cultura di Berlino https://iicberlino.esteri.it/iic_berlino/it/gli_eventi/calendario/2020/02/the-time-of-the-flood-beyond-the.html
  10. ^ CCA The Center for Contemporary Art Tel Aviv https://www.cca.org.il/exhibition/stefano-cagol%3A-the-time-of-the-flood-
  11. ^ Das Italienische Kulturinstitut Wien https://iicvienna.esteri.it/iic_vienna/it/gli_eventi/calendario/2020/09/mostra-the-time-of-the-flood-beyond.html
  12. ^ The McLuhan Program. News and Events 97 /98. Monday Night Seminar: STEFANO CAGOL, su stefanocagol.com.
  13. ^ Marshall McLuhan Program in Culture and Technology di Toronto, su mcluhancentre.ca.
  14. ^ L'Arte contemporanea Italiana nel mondo, Skira, Milano, 2005 (ISBN 88-7624-215-5).
  15. ^ "e-artnow.org, Monday 29.11.2010 Stefano Cagol artist in residence at BAR International in Kirkenes, Norway", http://www.e-artnow.org/announcement/article/ACTION/4729/
  16. ^ "ISCP New York City". https://iscp-nyc.org/resident/stefano-cagol
  17. ^ "ARTFACTS", trusted guide to the Art World https://artfacts.net/artist/stefano-cagol/29735
  18. ^ "Terra Incognita: Exhibiting Ice in the Anthropocene", Minding Nature: Spring 2019, Volume 12, Number 2 https://humansandnature.org/terra-incognita-exhibiting-ice-in-the-anthropocene/
  19. ^ "Art, Theory and Practice in the Anthropocene", Veron Press (ISBN 978-1-62273-436-8)
  20. ^ Stefano Cagol. PUBLIC OPINION, Charta Editore, di I. Boubnova, G. Jansen, M. Robecchi, A. Viliani, et al., Milano, 2011 (ISBN 978-88-8158-820-6).
  21. ^ Harajuku Influences, by Stefan Bidner, Angelique Campens, Stefano Cagol, David Elliott, Andrea Lissoni, Roberto Pinto, Charta, Milan, 2007, (ISBN 978-88-8158-618-9)
  22. ^ Robert Ayers, “Wild Animals Invade the New York Art World,” Artinfo, New York, April 2008
  23. ^ Wig Wag. Le bandiere della moda, MARSILIO Editore. Pitti Immagine Discovery, di A. Vaccari, Venezia, 2005 (ISBN 88-317-8792-6)
  24. ^ a b c PUBLIC OPINION, Charta Editore
  25. ^ Kunstraum Innsbruck 2004 – 2010, by Stefan Bidner
  26. ^ Bird Flu se desplaza por Europa”, Lapiz # 223, Madrid, May 2006, p. 18
  27. ^ Belief, Singapore Biennale, National Arts Council, Singapore, 2006, (ISBN 978-98-1058-375-0)
  28. ^ Felicitas Rhan, “Die Mutter aller Daten,” interview, monopol-magazin.de, Berlin, Sept 11 2009
  29. ^ Just what is it..., 10 Jahre Museum für Neue Kunst im ZKM, Hatje Cantz Verlag, di G. Ariani, G. Jansen, P. Weibel, Stuttgart, 2009 (ISBN 978-3-7757-2571-2)
  30. ^ Kunstraum Innsbruck 2004 – 2010, by Stefan Bidner, Verlag Walther König, Cologne, 2011, (ISBN 978-3-86335-029-1)
  31. ^ Francesca Pini, “L'arte del mondo arriva a Venezia ed è Biennale,” Sette – Corriere della Sera # 21, Milan, May 26 2011, p. 76-77
  32. ^ "54. Biennale di Venezia. An international plaza,” Lapiz # 267, Madrid, 2011, p. 33-41
  33. ^ Laura Larcan, “Eventi collaterali e contromostre. L'altra Biennale della Serenissima,” La Repubblica, Rome, May 27 2011
  34. ^ Illuminations. 54th International Art Exhibition of the Venice Biennale, Marsilio Editori, Venezia, 2011 (ISBN 978-88-317-0820-3)
  35. ^ Luciana Parisi, “TG3. Installazione di luce al Vajont”, Rai 3, Rome, March 7, h 19, 2013
  36. ^ Ann Lisbeth Hemmingsen, “Til grensens ytterkant,” Kunstforum, Oslo, March 22, 2013
  37. ^ Joan Karsbakk, “Lighting up European borders,” Barents Observer, Kirkenes, March 22, 2013
  38. ^ Eurasia, by Achille Bonito Oliva, MART – Museum of Modern and Contemporary Art of Trento and Rovereto, Skira, Milan, 2008, (ISBN 978-88-6130-812-1)
  39. ^ Claudia Jolles, "Editorial: Venice Biennale", Kunst Bulletin, Zurich, #7-8/2013, p.3 and cover
  40. ^ Il Palazzo Enciclopedico. 55th International Art Exhibition of the Venice Biennale, Marsilio Editori, Venezia, 2011 (ISBN 978-88-317-1558-4).
  41. ^ Portable Nation. Maldives Pavilion, edited by Dorian Batycka, Camilla Boemio, Alfredo Cramerotti, Aida Eltoire, Maretti Editore, ISBN 978-88-89477-519
  42. ^ Holland Cotter, “Snapshots from Venice,” The New York Times, May 29, 2013
  43. ^ Georgina Adam, “New economies shake up the art world at Venice Biennale,” BBC, June 11, 2013
  44. ^ Michela Moro, “Speciale Biennale,” Cool Tour. Rai 5, June 1, 2013

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angela Madesani, "Le icone fluttuanti. Storia del cinema d'artista e della videoarte", Bruno Mondadori, 2002 (ISBN 978-88-4249-295-5).
  • "Dizionario della Giovane Arte 1", Politi Editore, 2003 (ISBN 88-7816-128-4).
  • "Enciclopedia dell'arte", Zanichelli Zanichelli Editore, 2004 (ISBN 978-88-08-22390-6).
  • "L'Arte contemporanea italiana nel mondo", Skira operaDarc, 2005, (ISBN 978-88-7624-215-1).
  • Alessandra Vaccari, "Wig Wag. Le bandiere della moda", Marsilio Editore. Pitti Immagine Discovery, 2005 (ISBN 88-317-8792-6).
  • "Belief, Singapore Biennale", National Arts Council, Singapore, 2006 (ISBN 978-98-1058-375-0).
  • Achille Bonito Oliva, "Eurasia", MART – Museum of Modern and Contemporary Art of Trento and Rovereto, Skira, 2008, (ISBN 978-88-6130-812-1).
  • Gregor Jansen, Peter Weibel, "Just what is it..., 10 Jahre Museum für Neue Kunst im ZKM", Hatje Cantz Verlag, 2009 (ISBN 978-3-7757-2571-2).
  • Cristiana Collu, Gianluca Marziani, "Premio Trena 02 per l'Arte Contemporanea. Energia:Umanità=Futuro:Ambiente. La proporzione per una nuova estetica", Silvana Editoriale, 2009 (ISBN 978-88-3661-574-2)
  • Iara Boubnova, Gregor Jansen, Michele Robecchi, Andrea Viliani, "Public Opinion: Stefano Cagol", Charta, 2011 (ISBN 978-88-8158-820-6).
  • Stefan Bidner, "Kunstraum Innsbruck 2004 – 2010", Verlag Walther König, 2011 (ISBN 978-3-86335-029-1).
  • "Illuminations. 54. Esposizione Internazionale – la Biennale di Venezia", Marsilio Editori, 2011 (ISBN 978-88-317-0820-3).
  • Dorian Batycka, Camilla Boemio, Alfredo Cramerotti, Aida Eltoire, "Portable Nation. Maldives Pavilion", Maretti Editore, 2011 (ISBN 978-88-89477-519).
  • "Il Palazzo Enciclopedico. 55. Esposizione Internazionale – la Biennale di Venezia", Marsilio Editori, 2011 (ISBN 978-88-317-1558-4).
  • Veit Loers, Daniela Berglehn, Andreas Beitin, Tobia Bezzola, Giovanni Carmine, Letizia Ragaglia, Andrea Viliani, "The Body of Energy (of the mind)", Revolver Publishing, 2015 (ISBN 978-3-95763-271-5).
  • Julie Reiss, (a cura di), "Art, theory and practice in the Anthropocene", Vernon Press, 2019 (ISBN 978-1-62273-436-8)
  • Andreas Beitin (a cura di), Ulrike Gehring et. al.,"Power! Light!", Verlag der Buchhandlung Walther und Franz König, 2022 (ISBN 978-3-96098-850-2)

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