Parabola dei vignaioli omicidi

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Voce principale: Parabole di Gesù.
La parabola dei vignaioli omicidi in una stampa di Jan Luyken

La parabola dei vignaioli omicidi è una parabola di Gesù presente nei vangeli secondo Matteo (21,33-44.[1]), Marco (12,1-11.[2]) e Luca (20,9-18[3]). È inoltre presente nell'apocrifo Vangelo di Tommaso (capitolo 65).

Nei vangeli sinottici l'insegnamento viene rivolto da Gesù alla gente presente nel tempio durante la settimana prima della sua morte. Il Vangelo di Tommaso, come di consueto, non fornisce invece il contesto narrativo.

Testo[modifica | modifica wikitesto]

Vangelo secondo Marco[modifica | modifica wikitesto]

« Un uomo piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per pigiare l'uva e vi costruì una torre; l'affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio. Al tempo della raccolta mandò a quei vignaiuoli un servo per ricevere da loro la sua parte dei frutti della vigna. Ma essi lo presero, lo picchiarono e lo rimandarono a mani vuote. Egli mandò loro un altro servo; e anche questo insultarono e ferirono alla testa. Egli ne mandò un altro, e quelli lo uccisero; poi molti altri che picchiarono o uccisero. Aveva ancora un unico figlio diletto e quello glielo mandò per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio”. Ma quei vignaiuoli dissero tra di loro: “Costui è l'erede; venite, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra”. Così lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori dalla vigna. Che farà dunque il padrone della vigna? Egli verrà, farà perire quei vignaiuoli e darà la vigna ad altri.

Non avete neppure letto questa Scrittura:[4]
“La pietra che i costruttori hanno rifiutata
è diventata pietra angolare;
ciò è stato fatto dal Signore,
ed è una cosa meravigliosa ai nostri occhi”? »   ( Marco 12,1-11, su laparola.net.)

Vangelo secondo Matteo[modifica | modifica wikitesto]

Vangelo secondo Luca[modifica | modifica wikitesto]

« Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, l'affidò a dei coltivatori e se ne andò lontano per molto tempo. A suo tempo, mandò un servo da quei coltivatori perché gli dessero una parte del raccolto della vigna. Ma i coltivatori lo percossero e lo rimandarono a mani vuote. Mandò un altro servo, ma essi percossero anche questo, lo insultarono e lo rimandarono a mani vuote. Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono. Disse allora il padrone della vigna: Che devo fare? Manderò il mio unico figlio; forse di lui avranno rispetto. Quando lo videro, i coltivatori discutevano fra loro dicendo: Costui è l'erede. Uccidiamolo e così l'eredità sarà nostra. E lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna? Verrà e manderà a morte quei coltivatori, e affiderà ad altri la vigna». Ma essi, udito ciò, esclamarono: «Non sia mai!». Allora egli si volse verso di loro e disse: «Che cos'è dunque ciò che è scritto:

La pietra che i costruttori hanno scartata,
è diventata testata d'angolo?
Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e a chi cadrà addosso, lo stritolerà». »   ( Luca 20,9-18, su laparola.net.)

Vangelo di Tommaso[modifica | modifica wikitesto]

«Egli disse: un buon uomo aveva una vigna. La diede a dei fattori affinché la lavorassero, ed egli ricevesse il frutto della loro mano. Mandò il suo servo, affinché i fattori gli dessero il frutto della vigna. Essi presero il servo, lo picchiarono e quasi lo uccisero. Il servo andò a raccontarlo al suo padrone. Il padrone disse: Forse non lo conoscevano. Mandò un altro servo; i fattori picchiarono anche l'altro. Allora il padrone mandò suo figlio. Disse: Forse avranno rispetto per mio figlio. Quei fattori, poiché sapevano che era l'erede della vigna, lo presero e lo uccisero. Chi ha orecchie, ascolti.»

Interpretazione[modifica | modifica wikitesto]

Nell'antico testamento la vigna e il fico rappresentano il popolo di Israele. Gli uomini giusti sono come i grappoli d'uva, il frutto desiderato dal padrone della vigna, Iddio.[5]. Nel nuovo testamento la vigna, tolta ai vignaioli e data ad altri, rappresenta con maggiore precisione il Regno di Dio, la comunità di coloro che ascoltano la parola di Dio. I servitori, che parlano a nome del padrone ma non vengono ascoltati, anzi sono percossi e feriti, sono i profeti[6] Il figlio, poi, è Cristo stesso. Si osservi che Matteo e Luca correggono Marco, che aveva scritto che i vignaioli uccisero il figlio e lo gettarono fuori del campo. Per maggiore accuratezza della parabola Matteo e Luca invertono l'ordine degli eventi perché Gesù fu crocefisso fuori città. I vignaioli sono chiaramente gli scribi e i farisei del tempo di Gesù, come spiegato nei versetti successivi.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mt 21,33-44., su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Mc 12,1-11., su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Lc 20,9-18, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ Salmo Sal 118,22-23, su laparola.net..
  5. ^ cfr. Isaia 5,1-7; Salmo 80; Michea 7,1-2, ecc.
  6. ^ cfr. Mt 23, 29-31; Ger 7,24-segg.; 9,13-segg..
  7. ^ Mt 21,45; Mc 12,12; Lc 20,19.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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