Monarchia costituzionale pura

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La monarchia costituzionale pura è la forma di governo, nell'ambito della forma di stato monarchica, nella quale il monarca mantiene il potere esecutivo (governo), mentre quello giudiziario e legislativo sono rimessi ad altre autorità (assemblee elettive e magistratura). La monarchia costituzionale pura è detta anche monarchia costituzionale esecutiva e si contrappone alla monarchia costituzionale cerimoniale, solitamente monarchia parlamentare.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

In pratica, nella forma (di governo) monarchico–costituzionale pura, il re nomina direttamente il primo ministro ed i ministri che rispondono soltanto a lui del proprio operato e non al parlamento, inoltre il re può intervenire direttamente nel Consiglio dei Ministri, proporre leggi da votare in Parlamento e in alcuni casi esercita il diritto di veto. Tale forma si è successivamente evoluta in monarchia parlamentare nella quale la nomina del primo ministro (premier) è affidata soltanto formalmente al re, mentre di fatto egli è indicato dalle forze politiche di maggioranza presenti nel parlamento al quale spetta dare la fiducia al governo. Il sovrano rappresenta qua solo un monarca cerimoniale, incarnazione dell'unità e garante della Costituzione, secondo la formula il re regna ma non governa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La monarchia costituzionale pura ha avuto origine in Inghilterra in seguito alla Gloriosa rivoluzione del 1688-89 che insediarono sul trono Guglielmo d'Orange, col nome di Guglielmo III d'Inghilterra, e sua moglie Maria II Stuart, sebbene abbia cominciato a delinearsi a partire dal Medioevo inglese con la concessione della Magna Charta da parte di Giovanni Senzaterra. Con l'avvento della dinastia regnante degli Hannover essa si trasformò gradualmente in monarchia parlamentare.

La Carta francese del 1814 designò una monarchia costituzionale pura anche se presto il Regno di Francia svoltò verso una monarchia assoluta di fatto; lo stesso avvenne nell'Impero russo tra il 1905 e il 1917. Anche il Giappone fu una monarchia costituzionale pura dall'ultima parte della Restaurazione Meiji - con cui Mutsuhito abolì la monarchia feudale-militare concedendo la Costituzione nel 1889 (sebbene in pratica lo stato fu retto da un regime militarista misto a monarchia assoluta per un lungo periodo) - fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando divenne una monarchia parlamentare. Lo Statuto Albertino del Regno di Sardegna può essere considerato un esempio di costituzione formale nella quale viene prevista una forma monarchica di tipo costituzionale puro. Ben presto però la costituzione materiale del Regno d'Italia, così come era avvenuto in Inghilterra, si evolse verso una forma monarchico-parlamentare di tipo liberale. Altre monarchie costituzionali pure furono l'Impero tedesco e l'Impero austro-ungarico.

Situazione attuale[modifica | modifica wikitesto]

Un evoluzione della forma di governo monarchico costituzionale pura è la repubblica presidenziale.

Il Principato di Monaco[1] e il Principato del Liechtenstein sono due stati europei la cui forma di governo è riconducibile al tipo monarchico costituzionale puro. Pur essendo microstati sono gli unici stati occidentali e democratici a seguire questo modello.

Solitamente gli stati islamici monarchici, ad eccezione di quelli governati da monarchie assolute, sono governi di questo tipo: rappresentativi esempi sono il Marocco e la Giordania, in passato l'Iran sotto l'impero Pahlavi, fino alla svolta autoritaria dello scià.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pasquale Costanzo, La Costituzione del Principato di Monaco, Giappichelli, 2006

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]