Madonna col Bambino tra i santi Ercolano e Costanzo

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Madonna col Bambino tra i santi Ercolano e Costanzo
Madonna della cucina
AutorePerugino
Data1515
Tecnicaolio su tela
Dimensioni79×56 cm
UbicazioneGalleria nazionale dell'Umbria, Perugia

La Madonna col Bambino tra i santi Ercolano e Costanzo o Madonna della cucina è un dipinto del pittore Perugino realizzato circa nel 1515 e conservato nella Galleria nazionale dell'Umbria di Perugia.

Il nome Madonna della cucina deriva dal fatto che il dipinto era, in passato, esposto nell'antica cucina del Palazzo dei Priori di Perugia. Il dipinto è stato ripulito nel corso del XX secolo, il che ha permesso di riscoprire i colori originali. I critici d'arte Bombe, Adolfo Venturi, F. Canuti, Domenico Gnoli e Berenson lo considerarono un «lavoro di bottega». Dopo la «pulizia» cambiarono idea, ammettendo tuttavia l'intervento nella produzione di altri artisti. Santi e Cavalcaselle consideravano l'opera «debole». Si tratta probabilmente di un'opera del Perugino che ha subito un'interruzione improvvisa in una fase avanzata della sua produzione, unanimemente stimata dal periodo tardo dell'artista.

L'opera riprende la rappresentazione ricorrente nella pittura cristiana della Madonna col Bambino in compagnia dei santi locali Ercolano e Costanzo di Perugia.

La Vergine è rappresentata massiccia, al centro della composizione, seduta su una panca, lo sguardo assente distolto dal Bambino immerso in silenziosa contemplazione e rivolto allo spettatore, tiene tra le braccia il Bambino che guarda quasi di lato. Indossa una camicetta rossa finemente ricamata, cinta da un nastro legato in vita e sopra una mantella blu abilmente pieghettata. La Vergine e i due santi hanno ciascuno un'aureola circolare, solo il Bambino ha un'aureola ellittica. Dietro alla Madonna, Ercolano, il santo barbuto a sinistra, prega a mani giunte guardando verso il cielo, mentre Costanzo, a destra, con le mani incrociate sul petto, guarda verso sinistra. Lo sfondo è costituito da colline tondeggianti prive di vegetazione, perse in lontananza in un cielo terso, nella tradizione del maestro.

Maria indossa i suoi colori tradizionali rosso e blu: rosso che rappresenta la Passione di Cristo e azzurro, la Chiesa.

La scena è inscritta secondo uno schema pacato e gradevole con corrispondenze ritmiche rafforzate dalle inclinazioni delle teste.

I volti sono rimasti intatti ed esprimono ancora la morbidezza, la delicatezza e lo sguardo pensoso perso nel vuoto che è una delle principali caratteristiche dello stile del maestro.

Il volto della Vergine è tipico della produzione matura dell'artista, più semplice, di mezza età con un fisico più massiccio e monumentale. Il Bambino è anche più robusto.

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