Liboso di Vaga

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San Liboso

Martire

 
Nascita?
MorteIII secolo, Cartagine
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazionepre canonizzazione
Ricorrenza29 dicembre

Liboso (... – Cartagine, III secolo) fu un martire, venerato dalla Chiesa cattolica.

Dati storici e culto[modifica | modifica wikitesto]

Liboso fu vescovo di Vaga, nella provincia romana dell'Africa Proconsolare, località identificata con la città di Béja in Tunisia.[1]

Storicamente Liboso è documentato in due occasioni. Nell'autunno del 254 fu tra i prelati che presero parte al concilio cartaginese che condannò due vescovi spagnoli, Basilides di León e Marziale di Mérida, che avevano abiurato la fede cattolica durante la persecuzione di Decio.[2] Il nome di Liboso, senza indicazione della sede vescovile di appartenenza, compare nell'incipit della lettera sinodale, assieme agli altri 36 vescovi che presero parte a questo concilio.[3]

Liboso inoltre prese parte al concilio di Cartagine del 1º settembre 256, dove fu discussa la validità del battesimo amministrato dagli eretici e fu confermata la necessità di ribattezzare coloro che, provenienti da una Chiesa scismatica o eretica, chiedevano di entrare a far parte della Chiesa cattolica.[4] In questo concilio gli 85 vescovi presenti furono chiamati ad esprimere ciascuno il proprio parere sulla questione in discussione: Liboso si espresse per 30º e il suo parere compare nella lettera sinodale, nota con il nome di Sententiae episcoporum:[5][6]

«Nel Vangelo il Signore ha detto: Io sono la Verità. Non ha detto: Io sono la consuetudine. Pertanto quando la verità è evidente, la consuetudine deve cedere alla verità. Quindi, se finora nella Chiesa non si battezzavano gli eretici, ora si deve cominciare a battezzarli.»

Liboso subì il martirio durante la persecuzione dell'imperatore Valeriano, dopo il 258.[6]

Il santo era già menzionato nel Martirologio geronimiano.[7] Il Martirologio Romano, riformato a norma dei decreti del concilio Vaticano II, commemora san Liboso il 29 dicembre, ricordandolo con queste parole:[8]

«A Cartagine, nell'odierna Tunisia, san Libóso, vescovo di Béja e martire, che nel Concilio di Cartagine sulla questione del battesimo degli eretici affermò: "Nel Vangelo Cristo ha detto: Io sono la verità, e non: Io sono la consuetudine".»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Joseph Mesnage, L'Afrique chrétienne, Paris, 1912, p. 36.
  2. ^ (FR) Henri Leclercq, Chronologie des conciles de Carthage depuis l'an 251 jusqu'à l'an 256, in: Karl Josef von Hefele, Histoire des Conciles d'après les documents originaux, Nouvelle traduction française faite sur la deuxième édition allemande par Dom H. Leclercq, Tome I, deuxième partie, Paris, 1907, pp. 1106-1107.
  3. ^ (LA) S. Thasci Caecili Cypriani opera omnia, Recensuit et commentario critico instruxit Guilelmus Hartel, Corpus scriptorum ecclesiasticorum latinorum (CSEL), volumen III, pars II (Epistulae), Vindobonae, 1871, Epistula LXVII, p. 735.
  4. ^ (FR) Leclercq, Chronologie des conciles de Carthage depuis l'an 251 jusqu'à l'an 256, pp. 1112 e seguenti.
  5. ^ (LA) S. Thasci Caecili Cypriani opera omnia, Recensuit et commentario critico instruxit Guilelmus Hartel, Corpus scriptorum ecclesiasticorum latinorum (CSEL), volumen III, pars I (Praefatio et Libelli), Vindobonae, 1868, p. 448.
  6. ^ a b Bibliotheca Sanctorum, vol. IV, pp. 744-745.
  7. ^ (FR) Serge Lancel, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XXXI, col. 1459.
  8. ^ Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 972.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Serge Lancel, Libosus, «Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques», vol. XXXI, Paris, 2015, coll. 1458-1459.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Liboso di Vaga, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.