Landolfo Sagace

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Landolfo Sagace (in lingua latina: Landulfus Sagax; seconda metà del IX secolo – prima metà del X secolo) è stato un cronista dell'Italia meridionale, autore di una Historia Miscella.

Si ignora quasi tutto della vita di Landolfo. Il manoscritto della sua opera, Pal. lat. 909, scritto in caratteri latini beneventani, è conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Il titolo originale dell'opera doveva essere Historia Romana, come quello dell'opera di Paolo Diacono di cui era continuazione. Il titolo Historia Miscella, con il quale è nota, le venne assegnata dal primo curatore, il francese Pierre Pithou, che la pubblicò a Basilea nel 1532[1]. Dalle caratteristiche del manoscritto, scritto verosimilmente sotto stretta sorveglianza dell'autore, e dal contenuto dell'opera si è ipotizzato[2] che l'autore fosse dell'Italia meridionale, di Napoli[3] o di Benevento[4], probabilmente un laico.

Historia Miscella

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L'opera che va sotto il nome di Historia Miscella abbraccia 26 libri:

  • i primi dieci libri sono sostanzialmente il Breviarium ab Urbe condita di Eutropio, che si arrestava al 364, anno della morte di Gioviano;
  • i successivi sette libri sono l'Historia romana di Paolo Diacono che si era arrestata al 553, anno in cui finiva la Guerra greco-gotica in Italia con la vittoria dei Bizantini. L'Historia romana di Paolo Diacono era in realtà in sei libri, ma nell'Historia Miscella l'ultimo libro è stato suddiviso da Landolfo in due parti;
  • gli ultimi dieci libri costituiscono l'apporto personale di Landolfo: si giunge all'813. Landolfo ha compilata la sua storia trascrivendo o riassumendo brani da altre opere storiche sul modello liviano (di Giordane, Teofane Confessore, Orosio, ecc.)

L'Historia Miscella costituisce la prima parte della Rerum italicarum scriptores del Muratori.

  1. ^ Eutropii Insigne volumen quo Romana Historia vniuersa describitur, ex diuersorum authorum monumentis collecta ... Additae sunt Graecorum imperatorum uitae de rebus in Oriente & Constantinopoli, Persia, Arabiaque gestis, de quibus hactenus Latinis parum constabat. Quidam Annales Constantinopolitanos appellant. Opus indignum certe quod in tenebris tam diu delituerit. Pauli Diaconi Aquileiensis De gestis langobardorum libri VI. Basileae : in officina Frobeniana, 1532 (Basileae : per Hieronymum Froben et Nicolaum Episcopium, 1532 men. Aug.)
  2. ^ Paolo Chiesa, "Storia romana e libri di storia romana", negli Atti del Convegno "Roma antica nel Medioevo. Mito, rappresentazioni, sopravvivenze nella Respublica Christiana dei secoli IX-XIII". In: Roma antica nel Medioevo. Milano : Vita e Pensiero, 2001, ISBN 88-343-0686-4, ISBN 978-88-343-0686-4, pp. 231-258, [1]
  3. ^ Ludwig Traube, Perrona Scottorum, ein Beitrag zur Ueberlieferungsgeschichte und zur Palaeographie des Mittelalters. München, 1900
  4. ^ Amedeo Crivellucci, colui che ne ha curato l'edizione critica, giudicava più probabile l'origine beneventana perché a Benevento era presente la corte del Principato di Benevento
  • Amedeo Crivellucci (a cura di), Landolfi Sagacis Historia Romana. Fonti per la storia d'Italia, Scrittori dei secoli X-XI. Roma : Tipografia del Senato, 1912-1913

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