L'odio (Vallotton)

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L'odio
AutoreFélix Vallotton
Data1908
Tecnicaolio su tela
Dimensioni206×146 cm
UbicazioneGinevra, Musée d'art et d'histoire

L'odio (La Haine) è un dipinto realizzato dal pittore svizzero Félix Vallotton nel 1908. È conservato al museo di arte e di storia di Ginevra, in Svizzera.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Quest'olio su tela raffigura una coppia formata da un uomo e una donna, nudi e in piedi, raffigurati mentre si disprezzano a vicenda. L'uomo si trova a sinistra e tiene le braccia incrociate sul petto, come se rimanesse saldo nelle sue posizioni, mentre la donna nel lato destro del quadro stringe il pugno destro sul seno e fa una smorfia, che si pensa illustri il risentimento e l'impossibilità di una vendetta.[2] Entrambi hanno gli occhi chiusi e piegano il capo verso il basso. L'ambientazione astratta è spoglia quanto i suoi protagonisti e consiste soltanto nel suolo scuro e nello sfondo chiaro che mette in risalto le figure.[2]

L'opera richiama i dipinti dei grandi maestri del passato che avevano come soggetto i primi esseri umani citati nella Bibbia, Eva e Adamo. Félix Vallotton riprese questi modelli per rendere l'opera un'antitesi del Paradiso terrestre nel quale vivevano i due personaggi del libro della Genesi, rendendola un'allegoria della guerra tra i sessi. In questo dipinto Vallotton sembra esprimere una posizione antifemminista,[3] ed è vero che scrisse nel suo diario:[4]

(FR)

«Qu’est-ce que l’homme a donc fait de si grave qu’il lui faille subir cette terrifiante associée qu’est la femme? Il semble parfois, à voir des pensées si violemment contradictoires et des élans si nettement contraires, qu’il n’y doive y avoir de possibilités entre les sexes que comme vainqueur et vaincu.»

(IT)

«Dunque cosa ha fatto l'uomo di così grave da dover sopportare questa compagna terrificante che è la donna? A volte sembra, vedendo dei pensieri così violentemente contraddittori e degli impulsi così nettamente contrari, che non possano esserci possibilità tra i sessi se non come vincitore e vinto.»

La composizione illustra così lo scontro implacabile tra il sesso femminile e quello maschile, reso universale dal comportamento collerico dei due e dalla loro nudità totale, che proiettano l'intimità della coppia nella sfera pubblica.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (FR) La Haine | Musées d'art et d'histoire de Genève, su www.mahmah.ch. URL consultato il 5 aprile 2024.
  2. ^ a b (FR) Collectif, La haine: Histoire et actualité, Presses universitaires de Rennes, 23 febbraio 2015, ISBN 978-2-7535-3088-1. URL consultato il 5 aprile 2024.
  3. ^ (FR) Nathalia Brodskaïa, Félix Vallotton et œuvres d’art, Parkstone International, 16 novembre 2023, ISBN 978-1-78310-186-3. URL consultato il 5 aprile 2024.
  4. ^ (EN) Marina Ducrey, Félix Vallotton: His Life, His Technique, His Paintings, Edita, 1989, ISBN 978-2-88001-248-9. URL consultato il 5 aprile 2024.
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