I canonici di Lu

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I canonici di Lu
AutorePietro Francesco Guala
Data1748
Tecnicaolio su tela
Dimensioni148×285 cm
UbicazioneMuseo di San Giacomo, Lu (Italia)

I canonici di Lu è un dipinto a olio su tela di Pietro Francesco Guala del 1748, conservato al Museo di San Giacomo a Lu Monferrato, di cui costituisce l'opera più importante.[1]

Definito da Enrico Castelnuovo e Carlo Ginzburg "il più bel ritratto di gruppo del Settecento italiano",[2] è considerato il capolavoro del pittore casalese,[3] la cui riscoperta da parte della critica prese origine proprio dall'esposizione del quadro in una celebre mostra fiorentina sul ritratto del 1911.[4][5]

Storia e descrizione

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Evento raffigurato

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L'opera fu commissionata nel 1748 al pittore, all'epoca principale ritrattista della zona, per celebrare un evento appena accaduto. Tramite i buoni uffici del Datario apostolico di recente nomina ed oriundo di Casale, il futuro cardinale Giovanni Giacomo Millo, l'antico capitolo della collegiata di Santa Maria Nuova, fondata nel 1479 e re-intitolata a San Valerio nel 1721,[6] ottenne da papa Benedetto XIV nell'agosto del 1748 lo speciale privilegio per i suoi canonici di indossare la cappa magna e il rocchetto al posto dell'usuale almuzia.[7] La concessione del privilegio, che rappresentava un riconoscimento dell'importanza della Collegiata di San Valerio, fu un evento molto sentito a Lu e, oltre che con la commissione del quadro al Guala, fu festeggiata, come ricorda un sonetto celebrativo, con una solenne funzione cui seguì un banchetto a cui parteciparono i canonici del capitolo, i maggiorenti di Lu e numerosi gentiluomini di Casale.[8]

Descrizione e stile

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Giovan Giacomo Millo nelle vesti cardinalizie

Il quadro rappresenta i canonici colti nell'atto di scrivere una lettera al datario apostolico Millo per ringraziarlo della mediazione presso il papa. I sette membri del capitolo vestono i nuovi paramenti e sono raffigurati ognuno con varietà di pose e gesti, ad indicare insieme l'entusiasmo per il privilegio ottenuto e il reciproco consultarsi per la stesura della missiva. I loro volti sono vividi ritratti d'intenso realismo che esprimono differenti stati d'animo, dalla concentrazione alla soddisfazione: nelle parole di Giovanni Testori, "un’accolta sorprendentemente arguta di mezzi busti, mossi dalla brezza del loro stesso continuo chiacchierare".[9] A livello cromatico, lo sfondo scuro e l'assenza di altre tinte vivaci servono a concentrare l'attenzione sul rosso delle cappe dei canonici, messe ulteriormente in risalto dalla preziosità dei giochi di luce dovuti alle pieghe della seta di cui sono fatte, e sul bianco delle trine dei rocchetti sottostanti, palesando così l'intento celebrativo della tela.

Vicende espositive

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La Collegiata di Santa Maria Nuova di Lu

La tela fu conservata nel salone dei canonici della Collegiata di San Valerio di Lu per più di due secoli, dalla sua realizzazione fino al 1963, anno in cui fu riposta nei depositi del Comune di Casale per motivi di tutela. L'opera, infatti, misconosciuta per via della sua collocazione periferica (tanto che nella sua prima esposizione fu presentata con l'attribuzione dubitativa "Pier Francesco Guala?"[10]), riscosse una sensibile attenzione presso la critica e il grande pubblico in una importante mostra sul ritratto italiano che ebbe luogo a Palazzo Vecchio a Firenze nel 1911, parte delle celebrazioni per il cinquantenario dell'Unità d'Italia.[11]

Quattro anni dopo fu pubblicata in "Arte e storia"; la sua notorietà crebbe con l'esposizione alla mostra di Torino sul barocco piemontese del 1937 e a quella sul Guala del 1954 curata da Giovanni Testori, per giungere alla grande mostra sul barocco piemontese del 1963 a cura di Vittorio Viale, da cui, per volere della Soprintendente Noemi Gabrielli, fu mandata a Casale Monferrato per scongiurare il rischio di furti. Rimase per oltre un trentennio nei depositi del comune fino al termine del riallestimento del Museo Civico locale, riaperto nel 1995.[7] Infine nel settembre 2016, otto anni dopo la costituzione di un museo a Lu, il Museo di San Giacomo, con l'autorizzazione della Soprintendenza il quadro è tornato nel luogo d'origine, in cui è stato accolto con due giorni di celebrazioni.[3][12]

Su iniziativa dell'Associazione Culturale San Giacomo di Lu,[13] che ne ha concesso i diritti di riproduzione, nel 2018 è stato dedicato al quadro di Guala un Grignolino in edizione limitata prodotto dai viticoltori Casalone.[14] Il vino, chiamato appunto I Canonici di Lu, riproduce la tela sull'etichetta e riporta nella confezione alcune informazioni sull'opera.[15] L'impresa vinicola produttrice è legata all'evento storico raffigurato nel quadro: il suo fondatore, Pietro Gerolamo Casalone, arrivò nel territorio di Lu nel 1734 come colono e vignaiolo dei marchesi Millo d'Altare,[16] cui apparteneva Giovanni Giacomo Millo, il datario apostolico che ottenne per i canonici il privilegio papale.

Ai canonici ritratti nel dipinto del Guala e alla storia della concessione del privilegio è ispirata una commedia, dal titolo I canonici, scritta da Massimo Brusasco e portata in scena nel 2018 nell'Alessandrino dalla Compagnia Teatrale Fubinese.[17]

Galleria d'immagini

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  1. ^ Il Museo San Giacomo, su themaprogetto.it.
  2. ^ Enrico Castelnuovo e Carlo Ginzburg, Centro e periferia, [riedizione di un saggio pubblicato nella Storia dell'arte italiana Einaudi, 1979, parte I, vol. 1, pp. 285-352 (cit. a p.335)], Milano, Officina Libraria, 2019, p. 131.
  3. ^ a b Il capolavoro di Guala è tornato a casa a Lu, su lastampa.it.
  4. ^ Guala, Pietro Francesco, su treccani.it.
  5. ^ Mostra del ritratto italiano dalla fine del secolo XVI all'anno 1861, Firenze, Palazzo Vecchio, marzo-ottobre 1911
  6. ^ Lu, su ansa.it.
  7. ^ a b I canonici di Pietro Francesco Guala, su themaprogetto.it.
  8. ^ Andreina Griseri, Mostra del Barocco Piemontese, Torino, Città di Torino, 1963, p. 97.
  9. ^ Giovanni Testori (a cura di), Mostra di Pier Francesco Guala, Ivrea, Centro culturale Olivetti, 1954, p. 35.
  10. ^ p. 155 (PDF), su bibliotecamusica.it.
  11. ^ Le Giornate Europee del Patrimonio a Lu e Casale Monferrato, su casalenews.it.
  12. ^ I canonici tornano a casa, su cittaecattedrali.it.
  13. ^ Lu: dieci anni di Museo San Giacomo, su vitacasalese.it.
  14. ^ L'arte della famiglia Casalone, su beverfood.com.
  15. ^ I Canonici di Lu, su casalone.com.
  16. ^ Uno spumante dall’antica Malvasia “Greca” e il Grignolino dei Canonici di Lu, su bereilvino.it.
  17. ^ "I canonici" al San Francesco di Alessandria, su radiogold.it.
  • M. E. Casella, I Canonici di Lu, in Arte e storia, n. 6, 15 giugno 1915, pp. 170-174.
  • Giovanni Testori (a cura di), Mostra di Pier Francesco Guala, catalogo della mostra (Ivrea-Milano-Torino maggio-giugno 1954), Ivrea, Centro culturale Olivetti, 1954, pp. 28-29.
  • Andreina Griseri, Pittura, in Vittorio Viale (a cura di), Mostra del barocco piemontese, catalogo della mostra (22 giugno-10 novembre 1963), II, Città di Torino, 1963, pp. 97 e tav. 126.
  • Silvia Martinotti e Sergio Martinotti, Pietro Francesco Guala, Casale Monferrato, Il Portico, 1994, pp. 196-197.
  • Maria Paola Soffiantino, ”Un’accolta sorprendentemente arguta di mezzi busti mossi dalla brezza del loro stesso chiacchierare “: I Canonici di Lu di Pietro Francesco Guala al Museo Civico di Casale Monferrato, in Capire la Pittura attraverso i capolavori dei musei piemontesi, vol. 5, Torino, Centro congressi Unione Industriale di Torino, 2009.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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